Valdichiana: viaggio oltre gli stereotipi

Certo non si può dire che Cortona, Castiglion Fiorentino o San Casciano dei Bagni siano mete sconosciute. Ma c’è una zona ancora meno sotto i riflettori ed è quella che si apre tra curve dolci, poderi antichi e paesi dove il tempo sembra respirare piano.

di DAVIDE COSTA
5 luglio 2025
Vladichiana

Vladichiana

C’è una Toscana che non si lascia scoprire subito. Va ascoltata con pazienza, camminata lentamente, assaporata nei dettagli. Quella della Valdichiana è certamente una ’Toscana escondida’ come direbbero i visitatori spagnoli.

Certo non si può dire che Cortona, Castiglion Fiorentino o San Casciano dei Bagni siano mete sconosciute. Ma c’è una Valdichiana ancora meno sotto i riflettori ed è quella che si apre tra curve dolci, poderi antichi e paesi dove il tempo sembra respirare piano. Qui, ogni borgo è una tappa, ogni sosta un’occasione per rallentare e sentire. Il viaggio può iniziare da Lucignano, un paese che incanta già dall’alto, con la sua pianta ellittica perfetta come un abbraccio di pietra. Camminando per le sue stradine ordinate, il rumore dei passi sull’acciottolato si mescola al profumo di pane caldo. Nel museo comunale, l’Albero d’Oro luccica di storia e mistero, come un piccolo segreto che solo chi si ferma abbastanza a lungo può scoprire.

Da lì si raggiunge Torrita di Siena, dove la vita scorre lenta tra piazze silenziose e vecchie insegne. Sedersi a un tavolo all’aperto, con un bicchiere di rosso in mano, è già un’esperienza. Qui si respira l’atmosfera autentica di un borgo medievale perfettamente conservato: camminando tra le quattro porte antiche e le mura si scoprono piazzette nascoste, il Teatro degli Oscuri, gioiello ottocentesco, e chiese romaniche e barocche con affreschi e preziosi altari. Ogni vicolo invita a fermarsi, a curiosare nelle botteghe, a lasciarsi coinvolgere da eventi musicali e culturali che si svolgono tutto l’anno, tra concerti, letture e feste a tema: è un borgo vivo, dove storia, arte e comunità si intrecciano con eleganza.

Proseguendo verso nord, Sinalunga si rivela come un libro di storia a cielo aperto. Camminare verso la Collegiata di San Martino al tramonto è un momento che resta impresso nella mente del visitatore, soprattutto di quello che ha fatto del viaggio ‘slow’ la sua ragione. Ma è perdendosi nelle frazioni di Scrofiano o Rigomagno che si entra davvero nello spirito della Valdichiana rurale: case con le persiane verdi, orti curati, una fontana dove l’acqua scorre da secoli. Nessun museo, nessuna folla: solo autenticità.

A Civitella in Val di Chiana la bellezza si mescola alla memoria. Si sale lentamente, tra uliveti e panorami larghi, fino alla rocca. Qui, dove oggi volano rondini, si ricordano le ferite del passato, come l’eccidio di Civitella: una strage compiuta dalle truppe naziste il 29 giugno 1944 che portò all’uccisione di 244 civili. Nella parte senese della valle, ci si può perdere tra i vicoli di Cetona, dove le giornate sembrano fatte per leggere, passeggiare, respirare. Da qui, partono sentieri tra i boschi del monte Cetona, tra grotte e silenzi profondi. È un’escursione che non si dimentica, dove il contatto con la natura è totale.