Primavera a piedi: i cammini da percorrere in questa stagione

Riscoprire l’Italia passo dopo passo attraverso 11 itinerari da Nord a Sud, esplorando natura e storia nel periodo dei profumi più intensi e dei colori più nitidi

di MADDALENA DE BERNARDI
1 maggio 2025
Viandanti in cammino nel centro Italia

Viandanti in cammino nel centro Italia

La primavera sveglia la nostra voglia di stare all’aperto e godersi il graduale ritorno del sole. I prati appaiono trasformati da fioriture accese, l’aria è densa di profumi dolcissimi e i boschi acquistano un’intensa tonalità di verde: è un momento unico nell’anno, capace di riversare tutta la sua vitalità anche nel nostro sguardo.

Cammini a piedi da fare in primavera
Cammini da affrontare in primavera

La stagione è ideale per mettersi in cammino, pur facendo attenzione ai rovesci di pioggia che possono ancora interessare le settimane di primavera. Lontani dall’afa dei mesi estivi, passo dopo passo, un percorso a piedi ci permetterà di immergerci in quello che in Giappone viene chiamato Shinrin-yoku, un “bagno nella foresta” gratificante, in grado di rigenerare corpo e mente.

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Con il clima mite e la natura in fiore, ogni passo si trasforma in un’esperienza sensoriale, tra sentieri antichi e territori da riscoprire. Ecco alcuni cammini italiani da (ri)scoprire: una porta d’accesso per un viaggio lento, dentro noi stessi.

1. Sentiero del Viandante

Il Sentiero del Viandante si snoda lungo circa 45 chilometri, da Abbadia Lariana a Colico, seguendo l'antico tracciato delle mulattiere che collegavano i paesi sulla sponda orientale del lago di Como. È un itinerario panoramico che regala scorci sull'acqua e sulle montagne circostanti: consigliato portare con sé acquerelli da viaggio e taccuino, potrebbe segnare l’inizio di una nuova passione.

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Il lago di Mezzola e il lago di Como visti dal Sentiero del Viandante

In primavera, il cammino si colora di giallo grazie alla fioritura delle ginestre, che punteggiano i versanti rocciosi e accompagnano il passo tra borghi storici, alberi antichi e terrazzamenti. Un percorso adatto anche a tappe giornaliere, senza fretta.

2. Cammino di San Cristoforo

Tra i cammini più recenti da scoprire c’è il Cammino di San Cristoforo, un itinerario che attraversa il Friuli-Venezia Giulia, toccando la zona pedemontana tra laghi, colline e montagne.

Si tratta di un percorso ad anello lungo circa 200 chilometri, suddiviso in tappe che collegano borghi storici, eremi, chiese antiche e paesaggi incontaminati. In primavera, i sentieri si riempiono di profumi e colori, regalando ai camminatori un’immersione totale nella natura friulana.

Il cammino, che evoca il patrono dei viandanti, unisce l’esplorazione geografica alla dimensione spirituale del viaggio: l’idea per una fuga meditativa.

3. L’antica Via Francigena

Tra i cammini più celebri d’Europa troviamo la Via Francigena, che attraversa l’Italia da Nord a Sud, collegando il Gran San Bernardo a Roma e oltre, fino alla Puglia.

‘Via Francigena for all’. Tutti in cammino  verso l’inclusione
Tratto piemontese della Via Francigena

Il ritorno della primavera potrebbe offrire l’occasione giusta per organizzare anche solo una tappa o un trekking facile della durata di paio di giorni. Camminare lungo i tratti toscani o laziali in questa stagione permette di inoltrarsi in un paesaggio vibrante di colori, tra colline, borghi medievali e campagne punteggiate di fiori selvatici. Nel tratto tra San Gimignano e Siena il cammino si snoda attraverso vigneti e cipressi.

4. La Via degli Dei

Un altro cammino sempre più apprezzato è la Via degli Dei, che collega Bologna a Firenze attraverso l’Appennino tosco-emiliano. Si tratta di un percorso affascinante che unisce natura, storia e archeologia, sulle tracce delle antiche vie etrusche e romane.

In primavera, i crinali si coprono di verde brillante e fiori spontanei, offrendo viste spettacolari sulla valle del Reno e sul Mugello. Il cammino è lungo circa 130 chilometri e si percorre in cinque o sei giorni. In particolare in primavera e autunno è importante aggiornarsi sul meteo o portare con sé abbigliamento adeguato in caso di pioggia.

5. Via Peuceta e Cammino Materano

Il Cammino Materano è un itinerario affascinante che collega Matera a Bari, attraversando paesaggi rurali punteggiati da uliveti e antiche masserie e centri storici in pietra.

Matera
Matera

Il percorso principale, detto Via Peuceta, si sviluppa per circa 170 chilometri, ma esistono varianti che partono anche da Miglionico o Montescaglioso. Il cammino attraversa paesaggi rurali, parchi naturali come l’Alta Murgia e borghi antichi come Cassano delle Murge o Santeramo in Colle.

Durante la primavera, i colori della campagna pugliese esplodono tra campi di grano, mandorli in fiore e muretti a secco, prima che il sole estivo trasformi le campagne. Sarà un modo per andare alla scoperta di un’Italia antica, fra buona cucina, ospitalità e natura.

6. Cammino di San Benedetto

Nel Lazio e in Umbria, il Cammino di San Benedetto ripercorre i luoghi della vita del fondatore del monachesimo occidentale. Da Norcia, sua città natale, a Montecassino, dove fondò l’abbazia, il cammino di San Benedetto attraversa i Monti Sibillini, la Valle del Salto e la Ciociaria.

Il Santuario della Madonna dell’Ambro
Paesaggio dei Monti Sibillini

Qui scopriremo il senso di quiete, la montagna maestosa e la pace dei piccoli borghi medievali come Subiaco e Trevi nel Lazio. In primavera, si scioglie la neve in quota, i ruscelli gorgogliano di vita e i prati del fondovalle si riempiono di fiori selvatici: un momento di contemplazione in cammino.

7. La Via del Tratturo

Tra i cammini meno conosciuti e in grado di ricordare la storia di un mestiere antico, ecco la Via del Tratturo Magno, via della transumanza che univa L’Aquila a Foggia.

In primavera, percorrere anche solo alcuni tratti di questo cammino permette di attraversare paesaggi ancora intatti, tra altopiani abruzzesi, boschi di querce e pianure assolate.

Eredità culturale della pastorizia storica, il Tratturo è oggi un patrimonio da vivere a passo lento, scoprendo la relazione profonda tra natura e tradizione che ha plasmato la vita di chi per secoli ha attraversato questi territori.

8. Cammino dei Briganti

Percorso ad anello di circa 100 chilometri, il Cammino dei Briganti attraversa la Marsica, in Abruzzo, e il Cicolano, Lazio, seguendo le antiche rotte dei briganti ottocenteschi.

Luogo nascosto, di lotta, per chi si rifugiava tra queste montagne dopo l’Unità d’Italia, l’itinerario tocca paesi spopolati, sentieri boscosi, altopiani e faggete che in primavera si risvegliano con una vivace fioritura. Il paesaggio, ancora intatto e silenzioso, racconta storie di resistenza e identità locale: una lezione di geografia da imparare passo dopo passo.

9. Cammino delle Terre Mutate

Il Cammino delle Terre Mutate è un itinerario solidale e paesaggistico lungo oltre 250 chilometri, nato dopo i terremoti che hanno colpito il Centro Italia tra il 2009 e il 2016.

Parte da Fabriano, nelle Marche, e arriva a L’Aquila, attraversando quattro regioni – Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo –  e sfiorando borghi profondamente segnati dal sisma, oggi protagonisti di una lenta rinascita.

Il percorso segue in parte la dorsale appenninica e attraversa il Parco Nazionale dei Monti Sibillini: in primavera un cammino fra prati punteggiati di fiori selvatici, vallate silenziose e scenari che uniscono natura e memoria.

10. Cammino di San Felice

Attraversa la Sicilia orientale lungo i territori compresi tra Catania, Adrano e il versante sud dell’Etna. Seguendo antichi sentieri di transumanza e strade rurali, il percorso si snoda tra paesi storici, uliveti e colate laviche.

Il cammino di San Felice è ispirato alla figura di San Felice di Nola, monaco itinerante e protettore dei pastori. In primavera, le pendici dell’Etna esplodono di verde e fioriture, mentre la cima innevata accompagna lo sguardo come un guardiano possente e silenzioso. Si tratta di un’esperienza di cammino tra natura e tradizione, alla scoperta della geografia, particolarissima, di questi luoghi.

11. Sardegna selvaggia, miniere e mare

Il Cammino Minerario di Santa Barbara è uno dei percorsi più significativi dell’isola. Si sviluppa ad anello per circa 500 chilometri nel cuore del Sulcis-Iglesiente, nella Sardegna sud-occidentale, sulle tracce dell’archeologia industriale e della spiritualità popolare.

Vigneti di Carignano con vista sul mare
Vigneti del Sulcis con vista sul mare

Si cammina tra miniere dismesse, montagne solitarie, borghi storici e tratti di costa affacciati sul mare. In primavera, la macchia mediterranea è in piena fioritura e le temperature miti rendono il cammino un’esperienza speciale, fra mille profumi e la visione degli scogli ricoperti di piante.

Il Cammino 100 Torri, invece, è un’impresa lunga e affascinante: quasi 1.300 chilometri lungo il perimetro costiero della Sardegna, seguendo le antiche torri difensive costruite tra il XVI e il XVII secolo.

Si tratta di un itinerario completamente costiero, perfetto da percorrere a tratti, scegliendo alcune tappe più suggestive. In primavera, sarà possibile camminare tra spiagge deserte, scogliere punteggiate di fiori e paesaggi marini ancora intatti: una Sardegna diversa e silenziosissima, indimenticabile.