La musica barocca al centro della kermesse nella città lombarda dal 13 al 29 giugno intitolata al ’divin Claudio’ padre dell’opera lirica
Meravigliosa perla incastonata nel cuore della pianura padana, già dal 2012 Cremona può vantare l’importante riconoscimento dell’Unesco che ha inserito...

Meravigliosa perla incastonata nel cuore della pianura padana, già dal 2012 Cremona può vantare l’importante riconoscimento dell’Unesco che ha inserito...
Meravigliosa perla incastonata nel cuore della pianura padana, già dal 2012 Cremona può vantare l’importante riconoscimento dell’Unesco che ha inserito l’antica sapienza artigiana della liuteria nell’elenco del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità, la stessa lista che due anni fa ha accolto anche il canto lirico italiano che incanta il mondo. E proprio al padre dell’opera lirica, il ‘divin Claudio’, è intitolato il ’Monteverdi Festival’ che si appresta a celebrare la 42ª edizione dal 13 al 29 giugno, con più di trenta appuntamenti musicali e stelle di fama internazionale.
Quest’anno il festival cremonese è dedicato agli ’Heroes’, gli eroi, "figure emblematiche della tradizione musicale e teatrale che incarnano valori di coraggio, sacrificio e destino", sottolinea il direttore artistico Andrea Cigni: l’eroe omerico che Monteverdi celebrò ne ’Il ritorno di Ulisse in patria’, la sua opera più commovente, che aprirà il festival il 13 e 14 giugno al teatro Ponchielli in un nuovo allestimento firmato da Davide Livermore (che eccezionalmente salirà anche sul paco nella vesti di tenore, interpretando il parassita Iro), e l’eroe semidio, l’Ercole amante di Francesco Cavalli, allievo di Monteverdi, che il 27 e 29 giugno verrà presentato con la regia di Andrea Bernard, premio Abbiati 2024 e la conduzione di Antonio Greco, direttore principale del festival.
Il cartellone del festival spazierà fra le diverse anime della musica del Seicento e del Barocco: verranno celebrati i 500 anni dalla nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina con la prima esecuzione mondiale della nuova edizione critica del suo ’Requiem’, affidata ai Tallis Scholars diretti da Peter Phillips (26 giugno), e al Museo del violino il sopranista israeliano Maayan Licht proporrà arie di Monteverdi, Scarlatti, Haendel e Vivaldi insieme all’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone (15 giugno).
E nell’attesa del festival, due anteprime davvero speciali. Sabato 7 giugno nella chiesa di San Marcellino il maestro Jordi Savall, star del barocco, dirigerà la Capella Reial de Catalunya e Le Concert de Nations nel monumentale ’Vespro della Beata Vergine’ di Monteverdi, poi mercoledì 11 giugno al teatro Ponchielli tornerà Cecilia Bartoli (nella foto in alto a destra), protagonista dell’Orfeo ed Euridice di Gluck, presentato in forma di concerto (nella versione di Parma del 1769) con il maestro Gianluca Capuano alla guida degli ensemble strumentali e vocali ’Les Musiciens du Prince’ e ’Il canto di Orfeo’.
Grazie al festival, Cremona celebra così la modernità di un linguaggio musicale che è sempre vivo, e oggi sempre più apprezzato. E la musica abbraccerà tutti i luoghi della città, con le ’Monteverdi incursioni’, la ’Monteverdi Academy’ e gli appuntamenti di ’Monteverdi dappertutto’ che farà arrivare le opere del genio cremonese anche nelle case di cura, alla casa circondariale e al distretto per il digitale Crit. Info su monteverdifestivalcremona.it