Itinerari ‘slow tourism’ nella regione con più prodotti Dop tra Appennini, paesaggi fluviali e mare Adriatico. Si parte dal Piacentino per giungere sulla costa romagnola

"Where the streets have no name", cantavano gli U2: in Emilia-Romagna invece le strade hanno nomi celebri, a partire da...

di Redazione Itinerari
6 aprile 2025
"Where the streets have no name", cantavano gli U2: in Emilia-Romagna invece le strade hanno nomi celebri, a partire da...

"Where the streets have no name", cantavano gli U2: in Emilia-Romagna invece le strade hanno nomi celebri, a partire da...

"Where the streets have no name", cantavano gli U2: in Emilia-Romagna invece le strade hanno nomi celebri, a partire da quella che le dà il nome. Poi ci sono altre strade che incrociano la via Emilia disegnando curve sinuose tra paesaggi rurali: sono le Strade dei vini e dei sapori, itinerari ’slow tourism’ nella regione con più prodotti Dop e Igp (44). In epoca di ’overtourism’ sono ideali per un ’ponte’ alla scoperta di sapori autentici fra Appennini, Po ed Adriatico. Si inizia da Piacenza con la ’Strada dei vini e dei sapori dei Colli’ (www.stradadeicollipiacentini.it), nelle valli di Arda, Nure, Trebbia e Tidone, e quella ’del Po e dei Sapori della Bassa’ (www.stradadelpo.it).

Potremmo già essere felici, fra i borghi di Bobbio e Monticelli d’Ongina e i castelli di Gropparello, Castelvetro o Caorso. Non basta? Ecco la ’Food Valley’ e le sue ’Strade’: quella ’del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma’ (www.stradadelprosciutto.it), dove patrimoni come la Rocca di Sala Braganza, sede del Museo del Vino, coesistono con eccellenze alimentari che il mondo c’invidia. E se in Appennino c’è la ’Strada del Fungo Porcino di Borgotaro’ (www.stradadelfungo.it), nella ’bassa’ c’è la ’Strada del Culatello’ (www.stradadelculatello.it), nel territorio narrato da Guareschi e terra natale di Verdi dove viene lavorato il superbo salume omonimo.

Il percorso da Polesine e Zibello in primavera è perfetto in bici sulla Ciclovia (www.foodvalleybike.com). A Reggio Emilia la sinfonia dei sapori assume atmosfere medioevali nel ricordo di Matilde, signora della Val d’Enza e dei castelli che punteggiano la ’Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Scandiano e Canossa’: si attraversano 15 comuni, dove si producono i vini della Doc omonima. Puntiamo poi a nord est sulla ’Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara’ (www.stradaviniesaporiferrara.it): accompagniamo il corso del Po, addentriamoci fra le antiche Corti Estensi fino alle valli di Comacchio, tra patrimoni culturali (Abbazia di Pomposa) e biodiversità, su tutti l’itinerario dell’Argine degli Angeli, per ammirare i fenicotteri. Eccoci poi a Ravenna, con la ’Strada della Romagna’ (www.stradadellaromagna.it).

Tre gli itinerari: la ’Via del Sangiovese’ tra Faenza, Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme; la ’Via delle Pievi’ bizantine; la ’Via del Sale’, fra Cervia (’culla’ del Sale Dolce) e zona sud del Parco del Delta del Po. La ’Strada dei Vini e dei Sapori di Forlì e Cesena’ (www.stradavinisaporifc.it) con quasi 300 km è fra le più dense di tesori e mete enogastronomiche. In ordine sparso: Bertinoro, Predappio, Modigliana e Forlimpopoli, dove nacque Pellegrino Artusi; Cesena, coi borghi malatestiani di Longiano, Montiano e Sogliano (patria del Formaggio di Fossa), e i paesi della valle del Savio. Si finisce ammirando l’Adriatico, dalla ’Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini’ (www.stradadeivinidirimini.com). Da visitare Santarcangelo; suggestive Verucchio, Torriana e San Leo, rocche aggrappate a speroni di roccia. Colonna sonora? Non è un disco, pur se rotonda: è la piadina, da farcire coi formaggi Squacquerone o Raviggiolo.