In cammino tra Lazio e Abruzzo sulle tracce di San Giuseppe da Leonessa

Inaugurato nella primavera 2025, il percorso che segue le orme del santo conduce in 8 tappe alla scoperta di luoghi poco noti e frequentati. Ma di rara bellezza

di CHIARA GIACOBELLI
9 maggio 2025
Il dicorso di introduzione di Peter Lerner e Frate Orazio

Il dicorso di introduzione di Peter Lerner e Frate Orazio

È partito a inizio maggio il primo gruppo ufficiale del 2025 che ha percorso un tratto del Cammino di San Giuseppe da Leonessa, per la precisione da Leonessa a Borbona il primo giorno e da Borbona a Montereale il secondo. Una ventina di persone – escursionisti più o meno esperti e un cane –, che sono state accompagnate lungo il percorso da Peter Lerner, uno dei realizzatori del Cammino, e da frate Alberto, appartenente alla comunità dei Frati Minori Cappuccini di Leonessa.

Due giornate baciate dal sole e da un clima perfetto, che hanno visto il gruppo attraversare borghi, boschi, prati, montagne, terre pressoché incontaminate, note anche per aver accolto i passi di San Giuseppe, gran camminatore a sua volta. Si racconta, a tal proposito, che egli abbia sofferto del piede del maratoneta, accertato anche da studi effettuati sulle sue ossa: queste ultime sono custodite presso il santuario a lui dedicato nella città di Leonessa, dove nacque nel 1556. È proprio da questo importan piazza 7 aprile Peter Lerner ha poi dato ai partecipanti qualche informazione pratica e frate Orazio, tra gli ideatori dell’anello, ha spiegato lo spirito dell’esperienza, che va ben al di là del semplice trekking.

Santuario di San Giuseppe a Leonessa
Santuario di San Giuseppe a Leonessa

I prossimi weekend previsti per proseguire nel tragitto sono l’1 e 2 giugno da Capitignano ad Amatrice, passando per Campotosto; il 19 e 20 luglio da Amatrice a Cittareale con una sosta intermedia ad Accumoli; infine il 6 e 7 settembre da Cittareale a Leonessa attraverso Albaneto. Le iscrizioni sono aperte e si possono richiedere tutte le informazioni consultando il profilo Instagram o la pagina Facebook.

Paesaggi splendidi lungo il Cammino
Paesaggi splendidi lungo il Cammino - Foto di Peter Lerner

Il Cammino di San Giuseppe da Leonessa è un percorso naturalistico-culturale-spirituale articolato in un comodo anello di otto tappe e 155 km (con una variante per Arquata del Tronto) sulle tracce del santo cappuccino, patrono della città di Leonessa. In tutti i paesi del percorso il santo svolse la sua missione portando non solo la Parola di Dio, ma soccorrendo concretamente gli ultimi attraverso l’istituzione dei Monti Frumentari; riappacificò, inoltre, le fazioni e i territori tra loro in lotta – ne costituiscono un esempio lampante Posta e Borbona – oltre a compiere, secondo la tradizione, miracoli talvolta post-mortem. Non fu meno importante la sua capacità di ottenere numerose conversioni, tra cui è divenuta celebre quella dei cinquanta briganti di Arquata del Tronto.

Lungo il Cammino di San Giuseppe da Leonessa accompagnati dai frati
Lungo il Cammino di San Giuseppe da Leonessa accompagnati dai frati - Foto di Peter Lerner

Il Cammino prende forma tra fede e natura attraverso il Lazio, l’Abruzzo e le Marche, toccando i comuni di Leonessa, Posta, Borbona, Montereale, Capitignano, Campotosto, Amatrice, Arquata del Tronto, Accumoli e Cittareale; scopo di questa iniziativa, al di là dell’ovvio carattere spirituale, è quello di apportare benefici di tipo economico-sociale, culturale e ambientale nel territorio interessato, più o meno duramente colpito dal sisma del 2016.

Il progetto venne inizialmente ideato da Elena Coppari quale elaborato sperimentale della sua tesi di laurea in Marketing territoriale nel 2011; a partire dal 2020 fu tuttavia implementato e perfezionato grazie al prezioso intervento di fra Orazio Renzetti, Frate Minore Cappuccino ed ex parroco della città di Leonessa, Peter Lerner, tra gli ideatori e coordinatori del Cammino nelle Terre Mutate, e il fondamentale contributo di un gruppo di volontari locali.

Si tratta quindi di un percorso che si affronta solo se si è disposti a trovare qualcosa, a ritrovare qualcuno o se si è alla ricerca di nuove scoperte: non camminatori frettolosi, dunque, ma pellegrini curiosi, capaci di lasciarsi affascinare dalle bellezze che incontreranno e dalla cultura che verrà loro incontro, soddisfacendo in pochi giorni il reale bisogno di felicità. Sarà difficile non rimanere colpiti dalla forza dei paesaggi, dal silenzio e dalla quiete dei luoghi, come pure dall’accoglienza e dalla gentilezza delle persone che lungo queste strade hanno affrontato dure battaglie, riuscendo a rialzarsi.

È in questo contesto generale che il Cammino di San Giuseppe da Leonessa si propone come possibile nuovo percorso di ripresa e rilancio, nonostante le criticità dell’area di intervento: molto utile è, ad esempio, l’idea di unire tra loro più di trenta centri abitati e frazioni, che per buona parte prima d’ora si erano sempre trovati lontani dai percorsi escursionistici principali. Frutto del lavoro sinergico tra parrocchia, associazioni locali e amministrazione comunale, dal mese di marzo 2024 il progetto si è formalmente costituito associazione di promozione sociale, denominata “Il Cammino di San Giuseppe da Leonessa Aps”: lo scopo è principalmente la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico delle zone coinvolte dal percorso.

Leonessa
Leonessa

Tra le destinazioni toccate dal Cammino ricordiamo ovviamente la città di Leonessa, di cui San Giuseppe è nativo: uno scrigno di arte e cultura incastonata tra i monti, a oltre mille metri di quota, con un patrimonio tra monumenti, chiese, musei, palazzi storici, affreschi e dipinti di impareggiabile valore. In particolare, qui si trovano due Madonne molto particolari e rare: la prima raffigurata incinta, nella Chiesa di San Pietro – seguendo l’esempio di Piero della Francesca –, la seconda con un gatto, altra peculiarità affatto comune, nella barocca Chiesa di San Carlo Borromeo.

La Rocca di Cittareale
La Rocca di Cittareale

Dalla ricchezza storica di Leonessa si passa poi a scoprire alcuni tra i territori più emozionanti del centro Italia da un punto di vista naturalistico, come i pantani di Accumoli, il lago di Campotosto, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Monte di Cambio, Monte Cabbia, le sorgenti del Velino, l’altopiano leonessano e la Vallonina. Tra le curiosità menzioniamo Cittareale, famosa per la compravendita secolare dei cavalli; il Dazio di Posta, un affresco dove ancora oggi si possono leggere le misure e i prezzi delle merci, molto utile quando la località era per l’appunto una stazione di posta per il cambio dei cavalli lungo l’antica via Salaria; la tessitura artigianale di Campotosto recuperata da Assunta Perilli; infine, poco distante dal cammino, l’Oasi del Wwf a Lago Secco.

La tessitura artigianale di Assunta Perilli a Campotosto
La tessitura artigianale di Assunta Perilli a Campotosto

In definitiva un anello suggestivo, fuori dalle tradizionali rotte del turismo, che assume valore simbolico anche in quanto attraversa l’area più fortemente colpita dal terremoto, attualmente in fase di rinascita sotto la supervisione del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli. Le cittadine che maggiormente mostrano i segni del dramma sono senza dubbio Arquata del Tronto, Accumoli e Amatrice, dove i centri storici sono stati quasi interamente rasi al suolo; eppure, l’ospitalità delle persone, la loro capacità di riorganizzarsi nelle SAE, l’accoglienza nei confronti dei pellegrini e la volontà di ripartire meglio di prima colpisce ben più della tragedia da esse vissuta.

Pantani di Accumoli
Pantani di Accumoli

Per maggiori informazioni: www.camminodisangiuseppedaleonessa.it

Dove soggiornare

In questo territorio non vi sono molti alberghi o resort di charme, né strutture piuttosto ampie in grado di ospitare un elevato numero di persone. Si tratta di una parte dell’Italia centrale che si preserva ancora dal turismo di massa e dalle comitive mordi e fuggi, con un ritmo slow, un approccio alla natura non inquinante e una dimensione a misura d’uomo. Per questo motivo le strutture ricettive principali sono gli ostelli e i piccoli bed and breakfast disseminati lungo il Cammino, i conventi che forniscono un servizio di ospitalità e le piccole realtà familiari.

A Leonessa, dove si soggiorna spesso in quanto punto di partenza che vale la pena di visitare con calma arrivando un giorno prima, o fermandosi di più al termine dell’esperienza, suggeriamo LeonessAffittacamere, aperto tutto l’anno. Si trova in viale Aldo Moro, in una comoda posizione a pochi passi dalla porta d’ingresso del centro storico; una volta parcheggiata l’auto nei posti liberi lungo la strada, non c’è più bisogno di riprenderla fino al ritorno: tutto si raggiunge con facilità e non mancano i comfort.

LeonessAffittacamere esterno
LeonessAffittacamere esterno

La decina di camere presenti è dislocata nei vari piani di una bella palazzina con giardino e in una zona silenziosa: stanze pulite, riscaldamento anche per le notti più fredde (non dimentichiamo che siamo in montagna, anche se non sembrerebbe), soluzioni matrimoniali o triple con varie opzioni, wifi gratuito e una vista impareggiabile sull’altopiano leonessano.

L’affittacamere costituisce un soggiorno ottimo anche per chi intende visitare questi luoghi al di là del Cammino di San Giuseppe. In città e nei dintorni non mancano, infatti, le cose da fare e le bellezze da vedere, tra cui il lago di Piediluco a una trentina di chilometri e, più o meno alla stessa distanza, la Cascata delle Marmore.