FASCINO POLICORO. UN’IMMERSIONE. NELLA NATURA
L’ultima tartaruga è arrivata pochi giorni fa dal tarantino, aveva ingerito molta acqua nell’impatto con un natante. Si salverà. Policoro...

L’ultima tartaruga è arrivata pochi giorni fa dal tarantino, aveva ingerito molta acqua nell’impatto con un natante. Si salverà. Policoro...
L’ultima tartaruga è arrivata pochi giorni fa dal tarantino, aveva ingerito molta acqua nell’impatto con un natante. Si salverà. Policoro offre vita e tanto altro ancora. Sarà per il nome greco che porta, ’Poliucoros’ che significa ‘spazioso’, per il suo stare tra un mare jonico cristallino e un antico castello o perché fu una delle più fervide Polis della terra ionica. Sarà quel che sarà ma conoscere e visitare Policoro è sicuramente un’esperienza emozionante.
Il WWF Bosco Pantano di Policoro, qualificato Centro di Educazione Ambientale Regionale e Centro Recupero Animali Selvatici Provinciale e Tartarughe Marine Nazionale, è, per ubicazione geografica e rilevanza naturalistica e scientifica, parte integrante dell’ultimo bosco di pianura dell’Italia meridionale. L’unico che garantisce un presidio attivo lungo la costa compresa tra Taranto e Corigliano Calabro, aperto per il recupero di fauna H24, 365 giorni all’anno.
Una certezza. Attualmente sono ricoverate 3 tartarughe marine, 10 rapaci, 1 mammifero, 5 riproduttori per un progetto di restocking di Emys orbicularis, ossia testuggine palustre europea (che hanno dato vita il primo anno a 14 baby testuggine e ora aspettano le nuove arrivate). 12 operatori tra responsabili amministrativi, naturalisti, biologi marini, veterinari ed educatori gestiscono l’oasi insieme ad altri operatori volontari che, durante la stagione estiva, aiutano nei giorni della possibile schiusa delle uova di tartarughe.
Dall’oasi, guardando verso la città si scorge il Castello Berlingieri (ora visitabile e dal 1984 dichiarato Bene Culturale), originario dell’anno mille e costruito sui resti del tempio situato ai margini dell’acropoli delle colonie greche di Siri ed Eraclea.
Sorge in una posizione a protezione del borgo di Policoro e che permetteva di dominare la visuale sul Bosco Pantano, al tempo notevolmente più esteso. Sul colle che sorge a ovest del castello c’è il parco archeologico di Herakleia dove si trovava l’acropoli della città greca di Herakleia, fondata nel 430 a.c. un porto fondato da Taranto e Thourioi, sui resti delle rovine di un’altra colonia greca, quella di Siris.
Quando iniziarono gli scontri fra Roma e Taranto la città di Heraclea vide una delle più importanti vittorie di Pirro contro i Romani, ricordata appunto come la Battaglia di Heraclea nel 280 a.C., dove Pirro vinse grazie all’utilizzo di elefanti da guerra. Da allora è una città impegnata a preservare l’equilibrio tra storia, cultura e natura.