Chamois, Cogne, La Thuile. Fénis e Gressoney-Saint-Jean la top five dei centri valdostani dalla storia unica e affascinante

La Valle d’Aosta non ha solo note località sciistiche e mondane, ma – un po’ ovunque – nasconde affascinanti borghi...

di Redazione Itinerari
1 giugno 2025
La Valle d’Aosta non ha solo note località sciistiche e mondane, ma – un po’ ovunque – nasconde affascinanti borghi...

La Valle d’Aosta non ha solo note località sciistiche e mondane, ma – un po’ ovunque – nasconde affascinanti borghi...

La Valle d’Aosta non ha solo note località sciistiche e mondane, ma – un po’ ovunque – nasconde affascinanti borghi dalla lunga storia. In una top ten dei piccoli-grandi paesi valdostani ci sono sicuramente i cinque a seguire.

Servono gambe buone per scoprire Chamois, l’unico comune d’Italia non raggiungibile in automobile. Conta circa 100 abitanti, è in una conca della Valtournenche davanti al Cervino, a oltre 1800 metri. Il piccolo centro ha tipiche case rurali, la più antica è del 1654. Si arriva in funivia da Buisson, ma è bello andare a piedi. Un sentiero parte da La Magdaleine, fra pascoli, boschi e torrenti, è lungo 4,8 km, ha un dislivello di circa 100 metri. ll secondo percorso è più impegnativo, parte da Buisson ed è su di una mulattiera con 93 tornanti, con 700 m di dislivello.

Il borgo di Cogne si affaccia sull’ampio prato di Sant’Orso, a 1.544 metri, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Fu centro minerario per l’estrazione del ferro, e si possono visitare le miniere di magnetite. Da vedere il Giardino Botanico Alpino Paradisia, a Valnontey, a 1700 metri, con più di 1.000 specie montane e alpine. Vanto di Cogne sono i merletti, portati nel 1665 dalle monache benedettine fuggite dal monastero di Cluny. Oggi sono 40 le merlettaie unite in cooperativa, Les Dentellières de Cogne: si può visitare il museo e acquistare i pregiati pizzi. Per scoprire vini e prodotti tipici c’è, dal 6 all’8 giugno, ’Cantine Gourmet 2025’.

Circondata da Monte Bianco, Grand Assaly e Rutor, La Thuile ha case in pietra e legno, la Chiesa di San Nicola e la casa-museo Berton. Sorge sulla via che collega Valle d’Aosta e Francia attraverso il Colle del Piccolo San Bernardo, un luogo misterioso, con Cromlech, l’enigmatico cerchio di 46 pietre del I millennio a.C. Qui sabato 21 giugno si festeggia il solstizio d’estate: al tramonto, il sole cala dietro il monte Lancebranlette proiettando un’ombra a semicerchio che avvolge la struttura megalitica, lasciando in luce solo l’area sacra: un fenomeno davvero suggestivo.

A Fénis c’è un castello da sogno, voluto dalla famiglia Challant. Citato già nel 1242, deve l’aspetto attuale ai lavori che ebbero luogo tra il 1320 e il 1421 circa. Stupendi gli affreschi del cortile, con San Giorgio a cavallo che sconfigge il drago, dipinti a metà del XV secolo da Giacomino da Ivrea. Vicino al castello c’è il MAV, il Museo dell’Artigianato Valdostano di tradizione.

Ai piedi del Monte Rosa, a quasi 1.400 metri, la storia di Gressoney-Saint-Jean si intreccia con quella della comunità Walser, che qui si insediò nel ‘500: si parla ancora il ’Titsch’, una variante della lingua Walser. Da vedere il centro con le case Walser in legno, la chiesa di San Giovanni Battista del ‘500, e Castel Savoia. È un curioso castello in stile medioevale, voluto dalla Regina Margherita di Savoia nel 1899, con una splendida vista sulla vallata e sul ghiacciaio del Lyskamm.