Anima agricola e tanta storia. Ecco la città del peperone

L’agricoltura fa da padrona a Carmagnola, cittadina di 28mila abitanti a pochi chilometri da Torino tanto che l’origine del suo nome, con probabilità, deriva dal latino ’quadra magniola’ riferito a un appezzamento di terreno di dimensioni non eccessive. Il ministero delle politiche agricole ha riconosciuto per la zona di Carmagnola lo status di tre prodotti agroalimentari tradizionali, i peperoni, il porro dolce lungo e il coniglio grigio, quest’ultimo legato alla piccola realtà per l’uso del pelo nella confezione dei cappelli.

Nel 2010, Carmagnola è entrata a far parte del Guinness dei primati per la peperonata più grande del mondo: ben 1.190 chili! E sempre il peperone pore sarà il protagonista dal 30 agosto all’ 8 settembre per la 75ª edizione della fiera nazionale del peperone di Carmagnola, la più grande in Italia dedicata ad un prodotto agricolo. La pianta peruviana è giunta a Carmagnola agli inizi del Novecento ed è stata introdotta dall’orticoltore di Borgo Salsasio Domenico Ferrero, diventando da subito una coltivazione di pregio. Il peperone di Carmagnola, noto per le sue caratteristiche organolettiche, è disponibile in diverse colori e varietà, tra cui il quadrato, il corno di bue, il trottola, il quadrato allungato e il tomaticot.

Dieci giorni di un intenso e variegato programma, organizzato da SGP Grandi Eventi con eventi gastronomici e sperimentazioni, degustazioni guidate, showcooking, eventi artistici, spettacoli e concerti. Piazza Mazzini si trasforma nella ’Piazza dei Sapori’ con il mercato dei produttori del consorzio del peperone e un enorme ristorante all’aperto, piazza Bobba diventerà, invece, l’Osteria Italia. Particolare attenzione all’accessibilità dell’evento e dei servizi, per eliminare le barriere per permettere l’accesso a tutti i visitatori.

Raffaella Parisi