Guida a Trevi: tutto ciò che c’è da sapere per scoprire al meglio il borgo umbro
Dall’archeologia ai musei della città, da Villa Fabri al Perugino, senza dimenticare prodotti d’eccellenza gastronomica, Palio dei Terzieri e tesori nascosti

Il borgo di Trevi a primavera
Nelle stanze sontuose di Villa Fabri, splendida dimora cinquecentesca immersa nella quiete umbra e affacciata sulla celebre fascia olivata, figure allegoriche danzano tra cieli affrescati e grottesche romane: qui la storia respira attraverso il colore e l’arte si fa memoria. È da questo scrigno di bellezza che inizia il nostro viaggio alla scoperta di Trevi, nobile cittadina adagiata come una spirale su un colle della Valle Umbra, fra Spoleto e Foligno, nella regione del silenzio e dell’ulivo.
Trevi nacque come vicus Umbro, ovvero un piccolo agglomerato di abitazioni poi conquistato e ampliato dai romani. Trae il proprio nome dall’antica Trebiae, divenuta municipio romano grazie alla sua posizione strategica lungo la via Flaminia e alla vicinanza del fiume Clitunno, che un tempo era navigabile e attraversava il centro urbano. È qui che sorse un’importante domus romana con pavimenti musivi di rara eleganza, decorati da creature marine e una potente Gorgone posta all’ingresso, simbolo apotropaico dal fascino mediterraneo. Oggi i reperti sono in parte custoditi nel Museo della Città e del Territorio, che raccoglie testimonianze dall’età romana fino all’alto Medioevo, compresi i segni del passaggio longobardo in una necropoli di straordinaria rilevanza antropologica.

La città si arroccò sul colle nel V secolo, dopo un terribile terremoto e sotto la pressione delle invasioni barbariche, diventando una cittadella fortificata. Restano tracce delle antiche mura in opus quadratum, delle torri e della viabilità labirintica tipica del tessuto medievale. La torre civica e gli eleganti palazzi nobiliari testimoniano il fasto rinascimentale, epoca in cui Trevi fu centro di vita culturale e sede di pregiate tipografie, che anticiparono di poco la celebre stampa della Divina Commedia a Foligno.
Ma Trevi è anche paesaggio: domina l’orizzonte da un’altura che sovrasta la cosiddetta fascia olivata, un corridoio paesaggistico che si estende tra Assisi e Spoleto, Patrimonio Agricolo di rilevanza mondiale (Fao) caratterizzato da terrazzamenti in pietra a secco, colombaie storiche e cultivar antiche come il muraiolo. L’olio extravergine di Trevi, dalle straordinarie proprietà organolettiche, è il re incontrastato della tavola, celebrato ogni anno insieme ad altre eccellenze gastronomiche locali nella Sagra del Sedano Nero e della Salsiccia, dove sapori autentici incontrano la cultura contadina.

Il visitatore può inoltrarsi lungo diversi cammini spirituali: Trevi è infatti una tappa della Via di Francesco e incrocia i percorsi di Santa Chiara e Santa Rita. Il territorio è disseminato di luoghi sacri, tra i quali ricoprono un ruolo fondamentale: l’Abbazia di San Pietro in Bovara, legata a un’apparizione mistica di San Francesco; il lebbrosario di San Tommaso; il suggestivo ulivo millenario di Sant’Emiliano, superstite di tutte le gelate e testimone leggendario del martirio del primo vescovo trevano.

Il percorso ideale di visita inizia dalla centrale Piazza Mazzini, cuore civico della città, dove si svolge ogni ottobre la spettacolare Corsa dei Carri nell’ambito del Palio dei Terzieri, sfida muscolare e rituale fra i terzieri cittadini. Si visita poi il Duomo di Sant’Emiliano, riedificato nel Seicento, che conserva affreschi trecenteschi e l’urna delle reliquie del santo, ritrovata a Spoleto dopo secoli d’oblio. Imperdibile è anche il Complesso di San Francesco, un tempo convento francescano e oggi senza dubbio il polo culturale più grande della città: vi hanno sede il Museo della Civiltà dell’Ulivo, dedicato alla millenaria tradizione olivicola della zona, il Museo della Città e del Territorio, la Pinacoteca e la Chiesa di San Francesco. Quest’ultima, ora sede museale, conserva l’unico organo cinquecentesco ancora funzionante in Italia e una sorprendente collezione d’arte sacra, tra cui spiccano un crocifisso ligneo del XIII secolo e affreschi della bottega spoletina.

Nella Pinacoteca sono esposte opere del Maestro di Fossa, un caposcuola della pittura umbra, e preziosi dipinti della scuola folignate, tra cui una Madonna della Misericordia che avvolge sotto il suo manto un’umanità dolente, resa vibrante dalla sapiente stesura dell’oro. Ancora, da ammirare importanti artisti rinascimentali quali Giovanni di Pietro detto lo Spagna e il Pinturicchio: di quest’ultimo è presente un meraviglioso dipinto. Al piano terra si trova anche una ricca sezione archeologica: nel luogo ove un tempo sorgeva l’originaria urbs romana sono infatti in corso scavi che riportano alla luce preziose testimonianze.

Fra le curiosità, percorrendo la strada che conduce verso il centro storico si fa notare una cappella superstite, un tempo parte di una chiesa demolita per ampliare il passaggio: oggi sembra una semplice edicola, ma racchiude la devozione popolare e la memoria urbana. Un altro frammento sorprendente è la testimonianza delle prime tipografie trevane, che, pur avendo ceduto a Foligno il proprio primato, furono pionieristiche nel veicolare la parola scritta. Non mancano scorci romantici come il vicolo dell’abitazione medievale conservata intatta e la grandiosa Villa Fabri, da cui siamo partiti, con i suoi affreschi secenteschi e il parco che si apre sulla valle sottostante come un quadro vivente.

Trevi, con i suoi 9.000 abitanti comprendendo anche le frazioni, non è solo una gemma storica, ma un laboratorio vivente di civiltà e natura. Fra arte e agricoltura, spiritualità e festa, archeologia e olivicoltura, si offre al visitatore come una città da contemplare e assaporare, in cui ogni pietra racconta, ogni sentiero conduce a una scoperta, ogni sapore evoca un mondo perduto eppure eterno.
Dove soggiornare
Per chi è in cerca di una soluzione comoda, in centro storico e dotata di tutti i comfort, l’Hotel Trevi, che prende il nome dalla città in cui si trova, è senza dubbio l’albergo ideale. Situato nel maestoso Palazzo Natalini, che gli conferisce un’aura di fascino antico, presenta solo 12 camere arredate con cura e attenzione al dettaglio.

A occuparsene è una coppia romana che, stanca del caos metropolitano, ha deciso di cambiare vita trasferendosi in Messico nel 2009, dove ha aperto due ristoranti, un negozio di animali e quattro alberghi di differenti tipologie. Scoperto e sviluppato il concetto di boutique hotel, i proprietari lo hanno quindi riportato in Italia, dove per l’appunto hanno scelto di proporre poche camere in un contesto privilegiato – quello di Trevi medievale e di una dimora storica – con attenzione al cliente e alle sue necessità, in un’ottica di valorizzazione dei borghi umbri.
Le stanze sono arredate con gusto e in linea con lo stile cinquecentesco della struttura. Elemento forte dell’Hotel Trevi è però l’ampia terrazza con vista sulla vallata e sul paese, dove è possibile rilassarsi e magari consumare un aperitivo. Nella hall viene invece servita la colazione, con attenzione alle eventuali intolleranze degli ospiti, in un contesto di archi, volte in pietra, mura possenti, mobili d’epoca e tonalità calde.

Le camere dell’albergo sono matrimoniali oppure triple, con bagni ampi talvolta dotati di Jacuzzi. Molti anche i pacchetti o le offerte speciali proposte nel corso dell’anno per allettare i turisti, che da qui possono muoversi a piedi per esplorare il borgo, raggiungere i ristoranti vicini, degustare prodotti tipici ed eventualmente partire anche per gite verso città o destinazioni incantevoli non lontane, come le Fonti del Clitunno, Bevagna, Spello, fino alle più grandi Foligno e Spoleto.