Mercoledì 24 Aprile 2024

Umbria

Oltre all’immagine di regione ‘verde’ evidenza ben radicata e motivata questa terra è anche molto altro essendo sinonimo di una spiritualità che si avverte nella bellezza dei luoghi dove tanti santi, a partire da Francesco, hanno iniziato il loro cammino senza contare gli artisti che nei secoli l’hanno celebrata nelle loro opere

Umbria

Umbria

Chi pensa che l’Umbria sia solo ’verde’ sbaglia di grosso. Sono tanti i colori di questa ’terra di mezzo’ che si può attraversare in bicicletta ma anche guardare dal cielo volando col deltaplano, che si può ’navigare’ sul placido lago Trasimeno o più avventurosamente facendo rafting sul fiume Nera, vi si può camminare nei suggestivi centri delle città storiche o nelle viuzze abbarbicate di antichi borghi, si può passeggiare in sentieri suggestivi. E si può rimanere affascinati dal ’salto’ d’acqua della Cascata delle Marmore o dalla miniatura di una ’piccola Venezia’ incastonata nel verde come il borgo di Rasiglia, o dalle Fonti del Clitunno di Campello, cantate anche dal Carducci. E in un perenne oscillare tra sacro e profano l’Umbria è anche sinonimo di spiritualità: è pur sempre la terra di San Francesco d’Assisi, di San Benedetto Patrono di Norcia e d’Europa, di Santa Rita da Cascia o Santa Angela da Foligno. Ma è anche la terra delle città d’arte,come Perugia, Assisi (la Basilica superiore accoglie il ciclo di affreschi di Giotto), Spoleto,  Todi, Orvieto ma anche una miriade di centri minori, scrigno di bellezze antiche: basti pensare alla villa dei mosaici di Spello o al Museo di San Francesco a Montefalco (la terra del vino Sagrantino), con gli affreschi di Benozzo Gozzoli.

E chi ama essere preso per la gola trova pane per i suoi denti. Le specialità umbre si chiamano olio, vino, lenticchie, salumi e poi ci sono i tartufi ma anche le cipolle di Cannara o il sedano nero di Trevi. In Umbria poi c’è un modo particolare di declinare la storia, quello delle rievocazioni in costume: è il caso della seicentesca Giostra della Quintana di Foligno o della Corsa all’Anello di Narni o del medievale mercato delle Gaite, a Bevagna o del Calendimaggio di Assisi. E c’è lospettacolo unico dei Ceri di Gubbio, dove fede e tradizione si fondono. Ovviamente quest’anno l’emergenza pandemia ha modificato molte cose ma non ha tolto agli umbri la voglia di accogliere i turisti e, con gli opportuni adattamenti, le braccia della regione restano aperte ai visitatori.