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Trasimeno da vivere: due ruote di libertà

di SARA MINCIARONI -
27 giugno 2022
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Percorrere un itinerario intorno al Trasimeno è un’ottima occasione per scoprire l’atmosfera outdoor che solo un lago può dare: natura, arte e cultura si incontrano e si contaminano creando un ambiente unico e suggestivo. Un’occasione per tutta la famiglia perché anche i più piccoli potranno giocare liberamente lungo la Ciclovia del Trasimeno, che si snoda da Passignano sul Trasimeno, passando per Tuoro Trasimeno fino a Castiglione del Lago. Nel percorrere questo ‘museo a cielo aperto’ si incontra il  borgo di San Feliciano dove è possibile visitare un luogo molto particolare che accompagna il visitatore nell’autentico mondo dei pescatori attraverso il racconto dei momenti che scandiscono la loro giornata: alba, mezzogiorno, pomeriggio e sera. Il Museo della Pesca, è reso ancora più autentico grazie al contributo diretto dei pescatori del luogo. Lungo la costa, tappa d’obbligo è Castiglione del Lago, comune tra i Borghi più belli d’Italia, in cui l’antico  Palazzo della Corgna e la fortezza medievale detta Rocca del Leone meritano di certo una visita. La fortezza medievale – collegata al palazzo attraverso un camminamento – è l’affaccio ideale sul panorama mozzafiato del Lago. Il lago, oltre ad essere circondato da numerosi borghi, ospita tre isole: l’isola Minore non è visitabile in quanto privata, mentre l’isola Maggiore e Polvese sono raggiungibili attraverso un breve tratto da fare in traghetto. Quest’ultima, in particolare, d’estate ospita attività sportive e ricreative, rendendola una meta ideale per le vostre vacanze. L’isola Maggiore è l’unica ancora abitata: sull’isola sono molte le attività ricettive ed è possibile gustare i piatti tipici del lago. Altra meta imperdibile è di certo il museo all’aperto del Campo del Sole a Tuoro sul Trasimeno: progettato da Pietro Cascella, si compone di 27 grandi colonne-sculture in pietra serena che formano una spirale del diametro di 44 metri. Questo luogo oggi ricco di suggestivi esempi di arte contemporanea, fu teatro della famosa battaglia di Annibale e rappresenta un modo non convenzionale per spiegare ai bambini il tema della guerra, del dialogo e dell’incontro. Proprio a proposito del celebre scontro di Annibale con i Romani nel 217 a.C., al Palazzo Comunale di Tuoro merita di sicuro una visita il Centro di Documentazione annibalico, ma per continuare a vivere la storia del Trasimeno all’aria aperta è possibile, oltre a vari approfondimenti video e testuali sulla battaglia in un ambiente 4D, visitare direttamente i luoghi teatro della battaglia dove annualmente si tengono anche delle rievocazioni storiche in costume e banchetti dell’epoca. Un’esperienza fuori dall’ordinario per grandi e piccoli. Il Trasimeno si può visitare in diversi modi: in auto, a piedi, in bicicletta, ma anche in Vespa (umbriainvespa.com). Da fare a piedi ci sono alcuni percorsi ad anello, di cui il più interessante è un tracciato più ampio che comprende anche Città della Pieve, Paciano, Panicale e altri borghi leggermente più distanti dalla riva del lago.
NORCIA

Castelluccio e la meraviglia della fioritura nella Piana

La fioritura che rende la Piana di Castelluccio una tavolozza multicolore è uno dei luoghi più fotografati dell’Umbria, e non solo. Tra fine maggio e la metà di luglio, l’altopiano di Castelluccio è testimone di questo evento spettacolare e importantissimo. Per diverse settimane la monotonia cromatica del pascolo, viene spezzata da un mosaico di colori, con variazioni di toni che vanno dal giallo ocra al rosso. Anche se la festa della Fioritura ricade, solitamente, nella terza e nell’ ultima domenica di Giugno, non esiste un preciso giorno per ammirare questo incantevole spettacolo. Ogni anno madre natura rinnova lo spettacolo: L’altopiano inizia a tingersi di colore con la fioritura spontanea, sicuramente la più bella, meno conosciuta, rispetto a quella collegata alla semina, cioè la fioritura dei campi coltivati, o fioritura del colle, poiché nei campi le piante che vivono in simbiosi con la lenticchia (semina a cui si deve la meraviglia) si sviluppano ognuna con i suoi distinti tempi, facendo mutare continuamente i colori degli appezzamenti. I campi non seminati a lenticchia spezzano stupendamente l’armonia dei colori, con strisce verdi brillanti per il grano, viola tenue per la lupinella, e ben lo sanno gli agricoltori di Castelluccio che ogni anno cercano, nelle possibilità del ciclo dei campi, di disegnare ulteriormente il quadro della fioritura. Il Pian perduto e parte dei colli alti e bassi sono anch’essi seminati ogni anno, dato che solitamente la neve si scioglie tardivamente, anche la fioritura in questa zona è posteriore alla fioritura del colle, basta superare Castelluccio in direzione Visso e si entra in un altro mondo di colori incredibili.