Martedì 16 Aprile 2024

Toscana, a piedi o in bici per strade e per sentieri

Centinaia di chilometri con panorami mozzafiato nella terra che non a caso ha regalato all’Italia ciclisti campioni di ieri e di oggi

Isola d'Elba

Isola d'Elba

Bisogna dire “outdoor” perché è british e fa figo. Si traduce “all’aria aperta”, e si sposa bene con “Toscana”. Per - ché centinaia di chilometri di coste dove ci nuoti ti tuffi ci vai a vela ci vai sott’acqua a esplorare mondi fantastici magari ci fai anche kitesurf e altre diavolerie moderne, perché un continuo saliscendi per dolci colline, perché le Strade Bianche e l’Eroica, perché la Maremma dei butteri e delle escursioni a cavallo, perché le mon - tagne che non ci nevica tantissimo ma quando vie - ne le piste dell’Abetone sono tra le più apprezzate, e comunque i crinali dei monti regalano essi pure mille opportunità, non ultimi i tornanti e le curve per far rombare i motori delle moto e intanto allun - gare l’occhio su panorami mozzafiato, perché il ci - clismo qui è di casa e non a caso è la terra di Bartali e di Nencini e di Bettini e di Cipollini e di Bartoli e via fino a Bettiol, l’astro nascente…

Ah, dimenticavo. Perché ci sarebbero anche i cammini, tanti si riempiono la bocca di Santiago de Compostela poi però non hanno mai percorso un chilometro della via Francigena che fu la prima vera “autostrada” europea nel Medioevo e che non molti anni fa ha festeggiato il millennio di vita, non hanno mai messo piede sui sentieri di crinale che una quarantina d’anni fa, o giù di lì, diventarono Grande Escursione Appennnica con tanto di tap - pe scandite (venticinque), segnavia dedicati, posti tappa e guide per opera di due benemeriti, Alfonso Bietolini e Gianfranco Bracci. E cammina cammina in Toscana si arriva davvero lontano, e di chilometri se ne fanno tanti.

Ma se ne fanno tanti a pedali, per l’appunto, l’ulti - ma tentazione è la riscoperta vintage delle strade bianche e il Parco Ciclistico del Chianti e le ver - sioni dell’Eroica, quest’anno l’emergenza sanitaria ha fermato gli ottomila dell’Eroica di Gaiole ma l’E - roica Montalcino si è corsa giusto a fine agosto, e comunque sono legioni i turisti che scendono da Nord o salgono da Sud per venire a pedalare sui passi appenninici, la Futa o il Giogo o la Consuma o l’Abetone mantengono fascino inalterato, e per chi si accontenta delle escursioni più miti ci saranno sempre il Chianti e la Valdorcia o la Versilia con le sue bellezze a pochi chilometri dal mare. Insom - ma, per metterla in battuta, chi prende la vita a tut - ta, in Toscana non si stanca… di stancarsi

 

Isola d'Elba Da scoprire in mountain Bike L’isola d’Elba sta agli appassio - nati della mountain bike come il lago di Garda sta ai tedeschi amanti del windsurf. Lì non man - ca il vento, mai; qui, in questi 224 chilometri quadrati di continuo saliscendi (ci sarà un tratto di pia - nura lungo più di un chilometro in tutta l’isola?), ce n’è davvero per tutti i gusti, per chi pratica il pedale tassellato. Qualche esem - pio di percorso interessante? C’è il giro completo dell’isola, 144 km e 2594 m di dislivello, ma è asfal - tato al 90%; di contro, tutto nel territorio di punta Calamita, da Capoliveri, c’è il tracciato della Legend’s Cup, 78 km per 3000 m di salita, sterrato al 95% come la Macchia di Portoferraio, 31 km per 850 m di salita.

Da Firenze a Lucca Il Cammino di San Jacopo per camminatori e pellegrini C’è un “Cammino di Santiago” an - che in Toscana. O meglio, quella che volendo potrebbe costituire una buona base di partenza. E che comunque impegna pellegri - ni e camminatori (in questi grup - pi non si parla mai di “passeg - giate”, ma neppure di “trekking”, il “cammino” presuppone una disposizione d’animo) per 4 o 6 tappe, secondo… le gambe, e si snoda da Firenze a Lucca. Si chiama proprio Cammino di San Jacopo, riscopre una via antichis - sima, la romana Cassia-Clodia, mette in collegamento cinque cattedrali (Firenze, Prato, Pisto - ia, Altopascio, Lucca) e cinque punti di fede, lungo 110 km su un tracciato in genere facile. Info su www.camminiditalia.org

Isole e torrenti Pinne, canoe o in vela L’adrenalina dell’acqua. Sotto o sopra, per tutti i gusti. Se all’Elba o al Giglio o a Capraia funziona - no diving center che vi porteran - no a provare, armati solo di pin - ne e maschera, l’emozione di un tuffo dove l’acqua è più blu per scoprire le meraviglie del mondo sottomarino (e magari anche in - torno a qualche relitto sommer - so), chi preferisce la superficie avrà tanti modi per divertirsi. Compresa la pescaturismo, che si pratica in tutti i centri della costa maremmana, ma anche a Piombino e a Viareggio. Tanti gli skipper che organizzano vacanze a vela, o corsi di pilotaggio. Chi vuole confrontarsi con l’acqua dolce, invece, trova torrenti per i suoi denti in Garfagnana, dove si esplorano anche gole a piedi, ma anche nelle province di Siena e Grosseto. O una comoda canoa nelle acque placide del Lago di Bilancino, in Mugello

In moto Una curva dopo l’altra si arriva ai Passi Quello che si dice per la bici, vale anche per le due ruote… a motore. È incredibile il fascino che esercitano le strade toscane sui “bikers” i turisti in moto, a cui i paesi del - le valli sono ormai abituati, e che quindi trovano facile accoglienza in strutture di ogni genere. È ov - vio che il maggior divertimento si prova su tracciati tortuosi, ma anche questi non sono difficili da scovare. Specie se uniti ad altre eccellenze, da vedere o da gusta - re. È il caso, per esempio, della Garfagnana, terra in apparenza rude però ricca di spunti, e anche di belle curve da pennellare, so - prattutto nella parte alta, verso la Pania di Corfino e il Parco dell’O - recchiella, o verso il Passo di San Pellegrino che poi riporta alla zona del Cimone e dell’Abetone. O ma - gari il passo della Calla, da Stia verso il Lago di Ridracoli.