Torino d'inverno, cosa vedere. Arte, storia e dolci golosità

Pelagio Pelagi a Palazzo Reale, poi Palazzo Madama senza dimenticare le merende reali e i caffè storici

Il Salone da Ballo di Palazzo Reale che fu ristrutturato da Pelagio Palagi

Il Salone da Ballo di Palazzo Reale che fu ristrutturato da Pelagio Palagi

Torino, 3 febbraio 2020 - E’ una città per tutte le stagioni, Torino, perché offre sempre qualcosa di interessante da fare o da vedere, ma è una città che, dote rara, anche in inverno dà il meglio di se stessa. Perfetta anche per un weekend, soprattutto se si amano l’arte, la buona cucina e soprattutto le “coccole” dolci, perché in quanto a pause nelle storiche caffetterie Torino ha tanto da offrire. A Torino dunque, da vivere un po’ come i torinesi: con calma, visitando musei e concedendoci pause nei locali della tradizione, gustando prelibatezze che si trovano solo qui. Tra le chicche da vedere, la mostra su Pelagio Palagi, eclettico artista bolognese (disegnatore, architetto e pittore) che qui operò nei primi decenni dell’ Ottocento, e al quale i Musei Reali di Torino dedicano la mostra “Pelagio Palagi a Torino. Memoria e invenzione nel Palazzo Reale”, fino al 9 febbraio 2020. Cuore della mostra sono i trentun fogli provenienti dalla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Palagi (Bologna 25 maggio 1775- Torino 6 marzo 1860), una sorta di archistar dell’epoca, fu chiamato nel 1832 da re Carlo Alberto di Savoia e ristrutturò molti ambienti del Palazzo Reale, rendendoli consoni alle nuove esigenze del sovrano e al cerimoniale di corte. La mostra è interessante perché consente di vedere i disegni preparatori e poi la loro realizzazione nelle grandi preziose sale, come quelle del Secondo Piano normalmente chiuse al pubblico, dove il Salotto Blu e il Salotto Rosso furono completamente riarredati dal Palagi. L’ingresso alla nostra è compreso nel costo del biglietto dei Musei Reali. A questo punto ovviamente si visiteranno anche i Musei reali di Torino, un polo museale che comprende Palazzo Reale (gioiello della dinastia sabauda, dove risiedette fino al 1865), i Giardini Reali, la Biblioteca e l'Armeria Reale, la Galleria Sabauda, il Museo Archeologico, il pian terreno di Palazzo Chiablese e la Cappella del Guarini, recentemente riaperta in tutto il suo splendore. Sulle tracce di Palagi a Palazzo Reale si fa un viaggio a ritroso nel tempo, nell’epoca d’oro della Casa Savoia, ed ecco che fra ori e stucchi, opere d’arte, saloni dove guardando in alto si ammirano soffitti affrescati e ammirando i pavimenti si immaginano coreografici giri di valzer, ecco che si arriva all’ Armeria Reale, assolutamente da non perdere in particolare se si è con dei bambini. In tre sale cavalli e cavalieri che indossano preziose armature incantano grandi e piccini, insieme alle armi medievali, a quelle del Cinquecento e Seicento di scuola italiana e tedesca, ai cimeli napoleonici e armature indossate dai sovrani sabaudi. Ci si incanta davanti alle armature dai raffinati decori, come fossero preziosi broccati. Naturalmente non può mancare una visita alla Cappella della Sacra Sindone (la preziosa reliquia ora è conservata nel transetto della Cattedrale di Torino.) che nella notte tra l’11 e il 12 aprile 1997 subì un grande incendio che la danneggiò profondamente, rendendo necessario un intervento di restauro architettonico e strutturale lungo e impegnativo, e dal settembre 2018 è nuovamente visitabile. Per capire la storia di Torino non può mancare una visita a Palazzo Madama  (ospita il Museo Civico di Arte Antica), che dopo lunghe vicende tra Sei e Settecento fu scelto come residenza dalle Madame Reali di Savoia (Cristina di Francia 1606- 1663 e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, 1644- 1724) che lo scelgono come propria residenza e nell’Ottocento Carlo Alberto vi collocò il primo Senato del Regno d’Italia. Dal 1934 il palazzo ospita le collezioni di arte antica del Museo Civico. E’ un salto nel tempo passato, dal Medioevo con sculture in pietra, mosaici e oreficerie al Gotico ,al Rinascimento. Tra i capolavori, ammiriamo il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina. E poi il Barocco (con la quadreria, i mobili di Piffetti e Prinotto e le sfarzose decorazioni degli appartamenti Reali) E. al secondo piano, una delle raccolte più importanti in Europa di arti decorative di tutte le epoche: ceramiche, avori, oreficerie, tessuti, vetri dorati e dipinti. I Musei torinesi ospitano quasi sempre interessanti mostre, da conoscere su www.turismotorino.org. Questo excursus nel passato di Torino ha fatto venire un certo languorino? Anche la pausa-merenda sarà in stile sabaudo, con la Merenda Reale, da gustare magari nella Caffetteria di Palazzo Madama ma anche in uno dei Caffè storici che aderiscono all’iniziativa in tutti i fine settimana. Di cosa si tratta? Dello spuntino di metà giornata dei nobili torinesi di un tempo, ricostruita da un’esperta di tradizioni sabaude, Barbara Ronchi della Rocca. Si può scegliere fra la merenda del ‘700 e quella dell’ 800. La prima comprende una cioccolata calda fatta secondo la ricetta originale, ovvero con acqua e cioccolato fondente (niente latte), servita con i biscotti tradizionali detti “bagnati”. Quella dell’ ‘800 prevede il Bicerin, sempre con i tradizionali “bagnati” e da altri cioccolatini come i mitici cri-cri, i gianduiotti ed i nocciolini di Chivasso. E sempre in tema di appetito, cosa fare se ci si trova a Palazzo Reale e ci si accorge che è ora di pranzo? Semplice: fermarsi presso la Caffetteria Reale che occupa l’area dell’antico “Servizio di Frutteria”, un gruppo di locali che compare sin dal Settecento nelle fonti storiche quale luogo deputato alla conservazione di porcellane pregiate. Atmosfera raffinata e menù gustosissimo (cinghiale molto buono!). Una visita a Torino non può prescindere da un giro nel centro storico, dove tanto per stare in tema troviamo le Residenze Reali e i caffè storici. Partiamo naturalmente da Piazza Castello, sulla quale si affacciano Palazzo Reale e Palazzo Madama dove ci troviamo, e dove si affacciano anche la Chiesa di San Lorenzo ed il Teatro Regio. Troviamo anche 3 importanti monumenti: il monumento al Cavaliere D’Italia, la statua dell’Alfiere dell’Esercito Sardo, il monumento dedicato a Emanuele Filiberto duca di Aosta. Se ancora non ci siano stati, da vedere il Duomo dove è custodita la Sacra Sindone. Nella vicina Piazza Vittorio Veneto ci si può rilassare in uno dei tanti caffè. Da qui, oltrepassando il ponte, si arriva alla Chiesa della Gran Madre, in stile neoclassico, che ci riporta alla Torino esoterica. Si dice infatti che qui si concentrino energie positive molto potenti, che celi simboli massonici e addirittura che due statue all’ ingresso indichino il nascondiglio del Sacro Graal. Se si rimane in centro, impossibile non cedere alla tentazione dello shopping sotto gli eleganti portici e non solo: via Garibaldi, poi via Romae le strade parallele, via Lagrange e via Carlo Alberto, con le grandi firme, e via Po per chi ama l’antiquariato. Molto amato è il Mercato delle Pulci di Porta Palazzo, il Balon, (in via Goffredo Mameli, via Borgo Dora e via Benedetto Lanino) che si svolge ogni sabato e ogni seconda domenica del mese c’è anche un mercato delle pulci più grande, il Gran Balon. Se si percorre questo tragitto verso il fine settimana, vediamo che i torinesi nel pomeriggi sostano nei caffè per sorbire cioccolata e altre bevande calde. E qui ci riallacciamo alle “merende reali” e non solo. I locali più famosi sono in centro storico e risalgono al Sette e Ottocento, hanno antichi arredi, un fascino d’antan ma prelibatezze freschissime. Il Caffè Confetteria Al Bicerin (1793) era il preferito di Camillo Benso Conte di Cavour che qui sorbiva il bicerin: caffè, cioccolata e crema di latte, con una ricetta ancora oggi segreta. Caffè Gelateria Fiorio, aperto nel 1780, è stato il locale della nobiltà sabauda, che qui veniva a discutere e mangiare il gelato al gianduia . Il Caffè San Carlo, preferito dagli intellettuali del Risorgimento, è famoso soprattutto per le sue pregiate miscele di caffè. Il Caffè confetteria Baratti & Milano (1875) diventò il fornitore della Casa Reale grazie alle sue cioccolate calde. Un po’ più recente il Caffè Mulassano, aperto nel 1907, e famoso non per cioccolata o caffè ma perché qui è nato il tramezzino! Questi solo alcuni dei caffè storici torinesi. E per restare in tema di locali con una storia alle spalle, soprattutto se si arriva in treno, il Turin Palace Hotel è strategico: questo 4 stelle, a pochi assi dalla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova e altrettanto vicino al centro storico, all’interno dello storico palazzo del 1870, recentemente ristrutturato, unisce eleganza classica ai più moderni comfort, con un arredamento raffinato e confortevole. Ottima la prima colazione, inclusa.

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