Un crocevia di popoli, storie, miti, culture, lingue e colori che ha lasciato così tante tracce che raccontarle tutte è un’impresa. E allora scegliamo solo una parte di questo mondo unico e variopinto che Gesualdo Bufalino, che qui nacque e morì, rappresentò come «la luce e il lutto», contraddizione continua e per questo stimolante. Palermo è molto lontana da qui, Catania è un lembo estremo, il “continente” è un miraggio: a tratti è davvero più familiare l’altro continente, quello africano solo un poco più a sud...
Sembra un lembo piccolo di Sicilia ma è uno dei tratti più ricchi e densi di storia e di racconti. Si chiama Val di Noto, dove “Val” non vuol dire valle, ma “vallo”, maschile, termine di derivazione araba che denomina una divisione amministrativa. Quello di Noto, dall’XI secolo al 1812, è stato uno dei tre valli siciliani, con Mazara a ovest e il Val Demone a Nord. Coordinate geografiche e storiche che aiutano a districarsi in un itinerario che, ormai è chiaro, non è solo fisico. Con un’avvertenza: il mare c’è, certo, è pur sempre l’isola più grande del Mediterraneo, ma è solo un appetitoso contorno in un menù che attinge più dalla terra che dalla sabbia. Non solo in senso figurato, peraltro, vista la ricchezza enogastronomica e agricola.
Proprio dal punto di questo spicchio più lontano dal mare vale la pena partire. Piazza Armerina e Morgantina stanno lì, in mezzo alla Sicilia, su antiche strade che conducevano a Siracusa, e qui fiorirono le civiltà sicule, ellenistiche e romane, fra mosaici con ragazze in bikini, statue di divinità femminili e città adagiate su altipiani con vista sull’onnipresente Etna. Anche queste terre da Unesco. Da qui l’itinerario porta appunto a Siracusa, la metropoli, porta sullo Ionio e su quello scambio di idee e cultura che ha fatto grande questa Sicilia. Il teatro, i templi, Ortigia. Archimede, il papiro, le ninfe. La luce e santa Lucia.
E questo è il “prima”, la Sicilia sud-orientale prima del 9 gennaio 1693. Poi arrivò il terremoto, la maledizione benedetta, che ha forzatamente ridisegnato un intero territorio e l’identità di almeno tre province. Catania è un unicum: il barocco di pietra lavica. Noto, la capitale, con la sua cattedrale risorta ancora una volta in tempi più recenti, i palazzi con mascheroni grotteschi, le strade di basalto, e l’infiorata che celebra la primavera barocca. Caltagirone con le ceramiche, Palazzolo e Militello con la classica piazza siciliana e la chiesa madre. Ragusa Ibla, il gioiello sul cocuzzolo, con stradine e piazze ardite in salita, la cupola di vetrate blu e il duomo di san Giorgio. Lo stesso santo, peraltro, che si vede intitolato il duomo di Modica (anzi, “un” duomo: la disputa con san Pietro, altro titolare di chiesa barocca scenografica, è siculamente infinita) con la sua scalinata da 164 gradini a forma di chiave antica. Lì vicino la casa natale di un premio Nobel, Salvatore Quasimodo. E il cioccolato, l’unico in Europa con l’Igp. E poi le altre chiese e i palazzi, così come a Scicli, con la via Mormino Penna che una seconda vita ha ottenuto grazie alla trasposizione televisiva delle storie del Commissario Montalbano. Poi il castello di Donnafugata, i borghi di pescatori, la cultura dei campi e della pesca fino a Marzamemi e Vendicari. Per finire con un tuffo a sud di Tunisi.
UN CONSIGLIO A Modica non mancate di assaggiare il cioccolato l’unico in tutta Europa che vanta l’Igp
TOP 5 DELLA SICILIA
1.CASA QUASIMODO Nella terra dei due premi Nobel (l’altro è Pirandello ad Agrigento), merita una visita la casa natale di Salvatore Quasimodo, nel centro storico di Modica.Si possono ammirare i suoi disegni originali, “ermetici”
2. MERAVIGLIOSA MARZAMEMI Il borgo marinaro dove sorgeva una delle tonnare più importanti della Sicilia è oggi una delle mete top del turismo nel Val di Noto − e set per cinema e tv. Suggestiva l’isoletta Brancati con la casa rossa
3. CAVAGRANDE DEL CASSIBILE Un’area naturale protetta di 2.700 ettari lungo il corso del fiume Cassibile che nei millenni ha scavato gole e canyon fino a 500 metri di profondità, con cascate e laghetti.
4.L’ASINO RAGUSANO Razza autoctona tutelata anche da Slow Food per il suo preziosissimo latte. Ma è anche uno dei migliori amici dell’uomo: nella pet therapy è uno tra gli animali più indicati per aiutare i bambini affetti da autismo, con progetti adeguati
5. LE SPIAGGE DA SOGNO In un tratto relativamente piccolo della costa siciliana, nel sud-est si concentrano ben tre delle sette Bandiere blu dell’isola: Pozzallo, Marina di Ragusa e Ispica. Spiagge ampie, sabbia finissima, acqua limpida, per momenti indimenticabili nella natura