Venerdì 19 Aprile 2024

Sicilia, tra il mare e l’Etna dove tutto ha avuto inizio

Un viaggio non solo fisico che partendo da Catania si spinge nel Val di Noto per raggiungere Siracusa con la meravigliosa Ortigia affacciata sullo Ionio. Qui il continente è un miraggio e il suolo africano non sembra così lontano

Sicilia, tra il mare e l’Etna  dove tutto ha avuto inizio

Sicilia, tra il mare e l’Etna dove tutto ha avuto inizio

Un crocevia di popoli, storie, miti, culture, lingue e colori che ha lasciato così tante tracce che raccontarle tutte è un’impresa. E allora scegliamo solo una parte di questo mondo unico e variopinto che Gesualdo Bufalino, che qui nacque e morì, rappresentò come «la luce e il lutto», contraddizione continua e per questo stimolante. Palermo è molto lontana da qui, Catania è un lembo estremo, il “continente” è un miraggio: a tratti è davvero più familiare l’altro continente, quello africano solo un poco più a sud...

Sembra un lembo piccolo di Sicilia ma è uno dei tratti più ricchi e densi di storia e di racconti. Si chiama Val di Noto, dove “Val” non vuol dire valle, ma “vallo”, maschile, termine di derivazione araba che denomina una divisione amministrativa. Quello di Noto, dall’XI secolo al 1812, è stato uno dei tre valli siciliani, con Mazara a ovest e il Val Demone a Nord. Coordinate geografiche e storiche che aiutano a districarsi in un itinerario che, ormai è chiaro, non è solo fisico. Con un’avvertenza: il mare c’è, certo, è pur sempre l’isola più grande del Mediterraneo, ma è solo un appetitoso contorno in un menù che attinge più dalla terra che dalla sabbia. Non solo in senso figurato, peraltro, vista la ricchezza enogastronomica e agricola.

Proprio dal punto di questo spicchio più lontano dal mare vale la pena partire. Piazza Armerina e Morgantina stanno lì, in mezzo alla Sicilia, su antiche strade che conducevano a Siracusa, e qui fiorirono le civiltà sicule, ellenistiche e romane, fra mosaici con ragazze in bikini, statue di divinità femminili e città adagiate su altipiani con vista sull’onnipresente Etna. Anche queste terre da Unesco. Da qui l’itinerario porta appunto a Siracusa, la metropoli, porta sullo Ionio e su quello scambio di idee e cultura che ha fatto grande questa Sicilia. Il teatro, i templi, Ortigia. Archimede, il papiro, le ninfe. La luce e santa Lucia.

E questo è il “prima”, la Sicilia sud-orientale prima del 9 gennaio 1693. Poi arrivò il terremoto, la maledizione benedetta, che ha forzatamente ridisegnato un intero territorio e l’identità di almeno tre province. Catania è un unicum: il barocco di pietra lavica. Noto, la capitale, con la sua cattedrale risorta ancora una volta in tempi più recenti, i palazzi con mascheroni grotteschi, le strade di basalto, e l’infiorata che celebra la primavera barocca. Caltagirone con le ceramiche, Palazzolo e Militello con la classica piazza siciliana e la chiesa madre. Ragusa Ibla, il gioiello sul cocuzzolo, con stradine e piazze ardite in salita, la cupola di vetrate blu e il duomo di san Giorgio. Lo stesso santo, peraltro, che si vede intitolato il duomo di Modica (anzi, “un” duomo: la disputa con san Pietro, altro titolare di chiesa barocca scenografica, è siculamente infinita) con la sua scalinata da 164 gradini a forma di chiave antica. Lì vicino la casa natale di un premio Nobel, Salvatore Quasimodo. E il cioccolato, l’unico in Europa con l’Igp. E poi le altre chiese e i palazzi, così come a Scicli, con la via Mormino Penna che una seconda vita ha ottenuto grazie alla trasposizione televisiva delle storie del Commissario Montalbano. Poi il castello di Donnafugata, i borghi di pescatori, la cultura dei campi e della pesca fino a Marzamemi e Vendicari. Per finire con un tuffo a sud di Tunisi.

 

UN CONSIGLIO A Modica non mancate di assaggiare il cioccolato l’unico in tutta Europa che vanta l’Igp

 

TOP 5 DELLA SICILIA

1.CASA QUASIMODO Nella terra dei due premi Nobel (l’altro è Pirandello ad Agrigento), merita una visita la casa natale di Salvatore Quasimodo, nel centro storico di Modica.Si possono ammirare i suoi disegni originali, “ermetici”

2. MERAVIGLIOSA MARZAMEMI Il borgo marinaro dove sorgeva una delle tonnare più importanti della Sicilia è oggi una delle mete top del turismo nel Val di Noto − e set per cinema e tv. Suggestiva l’isoletta Brancati con la casa rossa

3.  CAVAGRANDE DEL CASSIBILE Un’area naturale protetta di 2.700 ettari lungo il corso del fiume Cassibile che nei millenni ha scavato gole e canyon fino a 500 metri di profondità, con cascate e laghetti.

4.L’ASINO RAGUSANO Razza autoctona tutelata anche da Slow Food per il suo preziosissimo latte. Ma è anche uno dei migliori amici dell’uomo: nella pet therapy è uno tra gli animali più indicati per aiutare i bambini affetti da autismo, con progetti adeguati

5. LE SPIAGGE DA SOGNO In un tratto relativamente piccolo della costa siciliana, nel sud-est si concentrano ben tre delle sette Bandiere blu dell’isola: Pozzallo, Marina di Ragusa e Ispica. Spiagge ampie, sabbia finissima, acqua limpida, per momenti indimenticabili nella natura