Giovedì 18 Aprile 2024

Sardegna, a piedi tra ginepri e graniti

Poco lontano da Olbia partono undici nuovi sentieri: portano verso cale poco frequentate

Sardegna

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Se è vero che le coste della Sardegna sono l’attrazione più nota al turista, l’interno si rivela un’autentica sorpresa, ricca di spunti per una vacanza diversa dal solito. Alla ricerca della spiaggia meno battuta, i sentieri da percorrere zaino in spalla sono un’ottima opportunità per vivere a contatto con la natura tra le tonalità accese della macchia mediterranea. Si può partire da Olbia, che la storia stessa ha eletto a collegamento naturale tra la Sardegna e il Continente. Sono 11 i sentieri da poco realizzati che portano alla scoperta delle cale meno conosciute. Da non perdere quello che conduce, tra corbezzoli, lentischi e lecci a Capo Ceraso e Porto Legnaiolo, dove si incontrano piccole spiagge di sabbia dalle sfumature rosa di fronte all’isola Tavolara. Un modo diverso per vivere la Costa Smeralda può essere raggiungere Monte Zoppu da Romazzino. La prima sosta è presso lu rotu, il luogo dove avveniva la lavorazione del grano, prima di godersi il panorama che si apre sulle isole dei Nibani e sulle calette tra ginepri, graniti e acque color smeraldo. Meta ideale per gli appassionati delle gite all’aria aperta, il lago di Liscia si presta a diverse attività: trekking, escursioni in mountain bike o a bordo di un battello per esplorare anche le insenature più nascoste. Il mare è l’indiscusso protagonista di Santa Teresa Gallura. A piedi si può percorrere il sinuoso andamento dell’abitato, su due insenature. A oriente Porto Longone, dove sorge il porto turistico, a occidente la baia di Rena Bianca, distesa di sabbia finissima dai colori abbaglianti.  Chi ama luoghi più riservati si incammina lungo il sentiero che arriva a Cala Sambuco o al sito archeologico di Lu Brandali. Va provata l’efficace strumentazione della realtà aumentata per essere trasportati all’interno dell’arcaico villaggio. Chi ha più tempo percorre il periplo di Capo Testa alla ricerca di calette riservate come la Monachina. Di nuovo verso l’interno, a Luogosanto, il tratto di strada medievale e i boschi si esplorano a cavallo. Anche la ricerca dell’olivastro millenario a Luras. In centro le sue case in granito, il Museo Etnografico e i laboratori della lametta gallurese richiedono almeno una giornata. Il vicino lago di Coghinas può vantare non pochi atout: percorsi mountain bike attraversando le sugherete lungo le sponde e possibilità di sci nautico sulle sue acque. Anche chi non ama l’arte medievale rimane colpito dai 30 km tra Ozieri e Codrongianos che narrano la rustica e semplice euritmia delle chiese. La deviazione verso Sassari, incantevole per l’anarchia delle viuzze di Sant’Apollinare, permette di conoscere il culto per la fainè, la farinata alta un dito, e per le lumache. Gli itinerari da percorrere in bicicletta sulle colline dell’altopiano di Usini attraversano vigneti e carciofaie sino alla tomba dei giganti di S’Elighe Entosu, con vista sul rio Mannu. In paese la specialità gastronomica sono gli andarinos, simili a fusilli lavorati a mano con una particolare tecnica su vetro. Il mare di Alghero si tocca con lo sguardo. Nei suoi vicoli ancora qualche piccola bottega d’antan. Chi cerca emozioni forti non si lascia sfuggire le occasioni del Parco Porto Conte: dal trekking sul Monte Timidone alla ricerca dei grifoni a Punta Cristallo. Binocolo alla mano.