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Da Pirano a Portorose: dalle terme alla buona tavola, una vacanza per tutti i gusti

di MONICA GUZZI -
9 aprile 2022
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Una storia antica, influenzata da Venezia e dall'Austria, una cucina tutta da gustare, percorsi benessere e panorami mozzafiato, fra mare e montagna. Siamo nell'Istria Slovena, fra Pirano e Portorose: a mezz'ora da Trieste, 47 chilometri di costa fatta di borghi e litorali di grande bellezza, natura incontaminata, ma anche rinomate località termali, hotel a cinque stelle e casinò.

Le radici

La sua storia risale al ‘600 e un lungo passaggio è legato alla dominazione veneziana, iniziata ufficialmente nel 1283. Un legame testimoniato dai vicoli, dalla possente cinta muraria e dal campanile, copia di quello di San Marco. Risorsa importantissima per questo legame, il sale delle saline della zona. Dopo la caduta della Serenissima, nel 1797, Pirano entrò a far parte dell'Austria imperiale: fondamentale il ruolo portuale dovuto alla vicinanza con Trieste, principale scalo marittimo dell’Impero austro-ungarico. Importante fu anche lo sviluppo di una linea ferroviaria a scartamento ridotto da Trieste a Parenzo: lungo il suo tracciato oggi è stato creato un percorso ciclabile e pedonale, perfetto per apprezzare al meglio una rete di sentieri che si sviluppano tra il verde e le saline. Grazie ai buoni collegamenti, verso la fine del 1800 il turismo si sviluppò anche a Portorose. Conosciuta come località dalle proprietà curative fin dal XIII secolo, diventò una delle più belle e mondane mete termali del mondo: deve la sua fama a un clima piacevolmente mite, aria pulita causata dalla circolazione del vento ed effetti benefici dovuti ai trattamenti con acqua ad alta concentrazione saline e ai fanghi salini.

Le contaminazioni

Le tracce del passato veneziano sono fortemente presenti nel dedalo di vicoli del centro, nelle piazze vivaci, nei monumenti e negli edifici che si alzano a gradoni dalla costa. Insieme agli elementi stilistici della Serenissima ne sono presenti alcuni di influsso mitteleuropeo, legati al periodo in cui Portorose e Pirano erano mete d’elezione del bel mondo dell’impero austroungarico: questo mix contribuisce a creare un’atmosfera unica. Città natale del violinista e compositore Giuseppe Tartini, Pirano propone anche concerti, mostre, gallerie e musei. La piazza circolare dedicata al musicista, tra le più belle dell’alto Adriatico, merita una lunga sosta: c'è solo l'imbarazzo della scelta, tra caffè e ristoranti. Senza dimenticare le piccole gallerie d’arte e i negozi in cui trovare sale prgiato, fine cioccolato o i famosi cappelli artigianali.

Salute e benessere

Portorose propone un paradiso fatto di Spa e piscine interne ed esterne riscaldate con acqua di mare per rigeneranti sedute di talassoterapia, pratica di benessere abbinata anche a trattamenti a base di fanghi locali. Tappa obbligata alla Thalasso Spa “Lepa Vida”, realizzata in un’area dismessa delle saline di Sicciole, dotata di una grande piscina di acqua di mare riscaldata e di vasche Kneipp. Attiva da maggio a settembre, grazie alla sua ampia area en plein air arriva a ospitare fino a 55 persone, che possono beneficiare di impacchi a base di fanghi, scrub al sale e bagni in salamoia, così come di massaggi mirati o trattamenti di linfodrenaggio.

Percorsi enogastronomici

Tanti i tesori del gusto: vini (Malvazija e Refosk, tra tutti), olio d'oliva, frutta, verdura, pesce, tartufi, sale (con il pregiato Fleur de Sel). La vicinanza con l'Italia e con la regione alpina ha creato un mix unico di sapori e influenze: tra i piatti tipici istriani ci sono la classica zuppa a base di verdure e mais chiamata Bobiči”, i “Rizi-Bisi” (riso con piselli e pancetta), le sarde in šavor, la zuppa di pesce detta “Brodet”, e poi il prosciutto crudo fatto asciugare lentamente all’aria aperta (“Pršut”) o la polenta con lo stoccafisso. La cucina istriana comprende anche gnocchi con carne di selvaggina o di lepre, dolci come le “hroštule” (frittelle simili alle chiacchiere), pasta con tartufi o asparagi selvatici. Il pesce non manca mai nei ristoranti con specialità a base di orata, branzino, sarde e acciughe, scampi e polpo. Delizia a buon mercato, un pezzo di pane fatto in casa con olio d'oliva dalle note erbacee e un tocco di fleur de sel. Tre i ristoranti premiati con targhe Michelin (assiette). A Pirano “Stara gostilna” è una delle più antiche locande con un'ottima la cantina con oltre 320 etichette e 120 distillati diversi. Cucina d’autore, ben radicata nel territorio e creativa è anche quella ristorante “Rizibizi” di Portorose, in pieno centro (praticamente sulla spiaggia). Oltre a un menù degustazione a base di tartufo, con delizie come i gamberi con zucca e tartufo, ottimi i piatti di pesce come il branzino affumicato “Fonda” con pera e formaggio di capra, la carbonara di mare o le orecchiette con scampi e bottarga. Completa la triade, il ristorante “Sophia” dell'hotel Kempinski Palace Portorož: omaggio alla bellezza della Loren, offre una cucina mediterranea di eccellente livello, basata su ingredienti locali, con un pizzico di influenze legate ai sapori del mondo. Gli amanti dei frutti di mare e dei piatti di pesce preparati in modo semplice e squisito in un ambiente informale dall’impronta autenticamente marinaresca devono invece provare “Fritolin”, sulla promende del lungo mare di Portorose. Stessa qualità della materia prima (anche vegetale, coste ed erbe di campo) dal “gemellino” Fritolin pri Kantini: rustiche atmosfere d’antan tra i vicoli veneziani, per un suggestivo luogo d'incontro amato dai piranesi, con il miglior cibo di strada a base di pesce fresco da gustare sotto un pergolato. Da non mancare anche un’escursione nel verde nell'entroterra, dove scoprire veraci perle di gusto come “Na Burji” . Autentico spirito istriano di campagna anche al ristorante “Gold Istra” di Padna.

Incontri con i produttori locali

Indirizzo da mettere in agenda, l’allevamento amico del mare della famiglia Fonda: i branzini e le cozze biologiche sono squisiti e si possono seguire anche corsi di cucina o prenotare una degustazione di carpaccio di branzino. Da vedere  le saline di Sicciole, dove il sale e il famoso “Fleur de Sel” sono estratti secondo un processo inalterato da circa 800 anni, che fa sì che la qualità sia altissima (amata anche dagli chef stellati) e che le caratteristiche organolettiche rimangano intatte. Osservare i salinai al lavoro, con il grande cappello in fibra vegetale e le speciali ciabatte in legno (taperini), usate per non rovinare “il letto” della salina, dà l’illusione di vivere in un altro tempo. Visite guidate e degustazioni su richiesta anche dagli olivicoltori Lisjak, Gramona e Padnjec, e dalle famiglie di viticoltori Mahnič, Brič Estate e Korenika & Moškon, mentre Bonistra partendo da piante istriane produce oli eterici e idrolati. Da ottobre a novembre è anche possibile partecipare alla raccolta delle olive. Caccia ai tartufi bianchi e neri invece tutto l’anno: insieme con i cercatori si può esplorare la zona e a conclusione dell'uscita partecipare alla preparazione di una pasta con i tartufi appena raccolti.

Le altre attività

Gli sport acquatici fanno la parte del leone con vela, surf e canottaggio, nuoto, diving, pesca, oltre a kayak e canoa. La presenza dell’aeroporto turistico permette anche di fare esperienze come voli in aeroplano, con l’adrenalinica possibilità di lanciarsi con il paracadute. Sulla terraferma, una rete di sentieri escursionistici per tutti i livelli, così come i tracciati per la bicicletta, che si sviluppano tra Pirano, Portorose, Sicciole e Strugnano, sono perfetti per esplorare la bellezza del verde e ammirare il paesaggio. Un'occasione speciale per ciclisti e trekker è l'ex ferrovia Parenzana, che, attraverso un suggestivo tunnel, conduce nell’arco di circa tre chilometri e mezzo dalla vivacità di Portorose alla tranquillità di Strugnano. Completa l’offerta un centro sportivo con più di 12 campi da tennis, un campo da mini-golf e strutture per il ping pong, la pallacanestro e il calcetto. Senza dimenticare le escursioni, la vicinanza con la capitale Lubiana, a circa un’ora di auto, i meravigliosi laghi di Bled e Bohinj, le grotte di Postumia e Škocjan, Trieste e Venezia.

Dove alloggiare

Oltre agli hotel di differente categoria e prezzo, non mancano campeggi (anche glamping), B&B, ostelli e appartamenti. La scelta tra gli hotel spazia dalle tre alle cinque stelle, con l’unico cinque stelle superior di tutta la Slovenia, il Kempinski Palace Portorož, costruito nel 1910 e reso unico dalla presenza di numerosi elementi originali come la spettacolare sala dei cristalli, usata per le colazioni e per il tradizionale festival degli spumanti che si svolge durante le vacanze natalizie. Info: www.portoroz.si/it