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5 parchi d’arte tra più belli da vedere in Italia

11 aprile 2022
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L’Italia è un parco d’arte unico, in cui le opere si mescolano e si alternano in maniera costante alle bellezze naturali che le circondano. E al suo interno esistono diversi veri e propri parchi d’arte, strutture all’avanguardia che integrano natura e opere artistiche: visitarle in primavera consente di ammirarne al meglio tutte le bellezze. Ecco quali sono alcuni dei parchi d’arte più belli da vedere in Italia.

1. Giardino dei Tarocchi, Pescia Fiorentina (Grosseto)

Ventidue statue monumentali realizzate con acciaio e cemento e ricoperte di specchi e ceramiche: sono queste le opere che caratterizzano il Giardino dei Tarocchi di Pescia Fiorentina (frazione di Capalbio, in provincia di Grosseto). Questo grande parco d’arte pieno di colori è stato realizzato da Niki de Saint Phalle ispirandosi al Parque Guell di Gaudì a Barcellona ed è un luogo unico nel suo genere, a tratti magico. Per concretizzare il progetto – dall’ideazione alla costruzione – l’autrice, che ha rielaborato il rapporto tra arte, design e architettura, ha impiegato quasi vent’anni. Il Giardino dei Tarocchi è aperto al pubblico dal 1998 ed è visitabile su prenotazione.

2. PAV - Parco d’Arte Vivente, Torino

Trasformare una zona industriale abbandonata in un centro sperimentale di arte: è questo che ha fatto il PAV (acronimo di Parco d’Arte Vivente), realizzato nel 2002 e curato da Piero Gilardi. All’interno della struttura situata nel quartiere Filadelfia del capoluogo piemontese è possibile visitare un museo interattivo in cui seguire corsi, laboratori e seminari; ma è soprattutto una grande zona verde dove sono esposte opere permanenti e in cui, di tanto in tanto, vengono ospitate anche esposizioni temporanee. Il tema centrale delle installazioni – tanto quelle fisse che quelle temporanee – è il rapporto che intercorre tra arte, natura e tecnologia. Il PAV è visitabile su prenotazione per scuole o gruppi dal martedì al venerdì mattina. Dal venerdì pomeriggio (ore 15:00 – 18:00) e per il weekend è invece aperto al pubblico.

3. Ca’ la Ghironda, Ponte Ronda (Bologna)

Il complesso artistico di Ca’ la Ghironda è stato realizzato negli anni ’80 a Ponte Ronda (città metropolitana di Bologna) sui Colli Bolognesi, in quello che era originariamente un luogo dedicato all’agricoltura. In questo ampio parco di circa 10 ettari si possono ammirare oggi più di 200 opere seguendo due itinerari differenti: la Petite e la Promenade. Attorno alle installazioni è anche possibile ammirare alberi e piante in un continuo alternarsi di arte e natura. La struttura di Ca’ la Ghironda ospita – oltre alla grande zona verde – anche un’area museale interna, un centro congressi, un resort e un ristorante. Le aperture variano a seconda della stagione ed è sempre preferibile prenotare in anticipo i biglietti.

4. Orme su La Court, Castelnuovo Calcea (Asti)

In provincia di Asti, tra le vigne dell’Alto Monferrato, si trova il parco d’arte Orme su La Court, che copre più di venti ettari di terreno. Visitare questo luogo significa immergersi totalmente in un percorso che mescola arte e degustazione di vini. La struttura si concentra infatti sulla promozione delle tradizioni – artistiche ma anche enogastronomiche – del Piemonte. Inizialmente il parco era caratterizzato dalle sole opere di Emanuele Luzzati dedicate ad acqua, terra, fuoco e aria, i quattro elementi naturali. Oggi l’itinerario si è ampliato grazie ai contributi di diversi artisti e artigiani ed è possibile visitare l’intera zona tanto a piedi che in bicicletta. L’accesso è gratuito.

5. Art Park, Verzegnis (Udine)

A Verzegnis, in provincia di Udine si trova l’Art Park. Egidio Marzona, collezionista di arte povera e minimal – a partire dagli anni ’60 – ha invitato diversi artisti contemporanei a realizzare le loro opere nell’area verde attorno alle due abitazioni che possedeva nel comune friulano. Da quella collezione privata è nato oggi un vero e proprio parco d’arte, sempre aperto e visitabile gratuitamente in ogni stagione. Non c’è un filo conduttore tra le diverse installazioni: ad ogni artista è stato solo chiesto di realizzare qualcosa che potesse esprimere e raccontare l’interazione tra la propria visione artistica e la natura circostante.