Oltrepò Pavese, l’incanto che non ti aspetti
Un vero endorsement. Perché ci sono elogi che valgono più di un complimento. E quello pubblicato recentemente dall’autorevole quotidiano britannico ‘The Guardian’ aveva proprio questo retro pensiero: cercate un posto ‘nascosto’, in Italia, che meriti in viaggio? Eccolo: è l’Oltrepò Pavese, citato tra le sei mete del Bel Paese assolutamente da visitare. Detto dai sudditi della regina, una garanzia. E lo è di certo, quando si attraversa il territorio appenninico della Lombardia dalla curiosa forma di grappolo d’uva, specie nella defilata Valle Staffora che s’incunea tra Piemonte ed Emilia e arriva quasi a toccare la Liguria in una sorta di attrazione fatale per il mare. Che non è nemmeno tanto lontano, se è vero che proprio da qui passava e continua a passare la ‘Via del Sale’ che già nel Medioevo permetteva alle merci di transitare tra la piana del Po e la costa tirrenica. Bei posti? Formula un po’ banale per definire la meraviglia dei crinali che si materializzano a sud di Varzi, borgo fotogenico e carrefour naturale per i turisti slow in cerca di paesaggi dove la scomodità fa rima con l’autenticità. In auto? Meglio in bike. E, perché no?, anche scarpinando. Come potrebbe assicurare Giovanni Portinari, un giramondo di queste terre dove s’incasinano ben 4 regioni e che lui ha celebrato scrivendo guide di grande acume e utilità (www.oltresentieri.com). E come potrebbero confermare Maurizio Merlo e Graziano Pozzi, attivisti della Fiab di Voghera, sostenitori della Greenway che collega Voghera a Varzi lungo un vecchio tracciato ferroviario in disuso (noleggio e-bike: OltreeBike a Salice Terme, 335.6647049) e appassionati della Valle Staffora in sella alle due ruote. Come dare loro torto? L’istinto alla Bruce Chatwin spinge verso il Passo del Penice che porta nel Piacentino. C’è la strada del Brallo che arriva al Passo della Scaparina, gettonatissimo dei motociclisti. E c’è il Passo del Brallo, a un niente dalla pieve romanica di Someglio. Il Monte Lesima che è l’Olimpo dell’Oltrepò (1724 metri), è a poca distanza. Ma c’è un percorso che più di altri incanta i consumatori di chilometri che da Varzi esplorano l’Alta Valle Staffora: punta al Pian del Poggio, tappa obbligata per salire sul Monte Chiappo anche in mountain bike, sfruttando la seggiovia, per regalarsi poi l’adrenalina del downhill lungo gli sterrati del Bike Park. Emozionante. Dalla cima si ricostruiscono i confini tra vallate, province, regioni. E diventa istintivo decidere di beffarli, dopo avere scoperto che da lassù, nelle giornate limpide, si scorge addirittura il mare di Genova. Subliminale. La Valle Staffora che sancisce il limite ultimo della Lombardia rammenta una grande verità geografica ed esistenziale: la fine di una cosa è spesso l’inizio di un’altra.