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Numana, la Signora del Conero

di LORELLA BOLELLI -
24 novembre 2021
Numana iti

Numana iti

Chissà se l’ispirazione per realizzare i 2,7 chilometri di tessuto tecnico high-tech e green, performante al punto di resistere a una tempesta di sabbia, rimanendo intatto, senza tagli, e alla forza di vento e sabbia, grazie alla sua leggerezza è venuta alla giovane azienda marchigiana I-Mesh dalla zona di provenienza. La copertura della promenade di Expo 2020 viene infatti da Numana (Ancona), l’antico borgo di pescatori oggi considerata ‘la Signora del Conero’, incastonata com’è tra il verde del Parco del Conero e l’azzurro di un mare su cui sventola e garrisce rapinata da Eolo la bandiera blu che ne certifica l’altissimo standard. La brezza accarezza la spiaggia di sassolini di Marcelli, la caletta di Numana Alta, detta anche Spiaggiola, perfetta per gli amanti dello snorkeling e l’incantevole Spiaggia Sottosanta o Spiaggia del Frate, anch’essa ideale per immergersi con maschera e boccaglio. Ma Numana è anche la città delle tartarughe dal 2001, quando tra la Spiaggiola e la spiaggia dei Frati è nata la Caletta delle Tartarughe, destinata alla loro riabilitazione, vista la giusta profondità e la limpidezza dell’acqua. Attraente anche il suo centro storico. In via la Fenice è aperto dal 1974 l’Antiquarium per rendere accessibili al pubblico i numerosi reperti rinvenuti tra Numana e Sirolo negli anni tra il 1960 e il 1970, la testimonianza degli insediamenti nel versante sud-orientale del Monte Conero dal Paleolitico fino alla tarda età romana. In particolare il museo può esibire gli straordinari ritrovamenti in località ‘I Pini’ (area archeologica visitabile su prenotazione), in particolare nella tomba femminile a circolo detta tomba della Regina (VI sec. a.C.) oltre a importanti suppellettili bronzee e fittili provenienti da corredi funerari rinvenuti in altre sepolture picene e alcune testimonianze del municipio romano che sostituì l’insediamento piceno. Da qui, proseguendo verso il centro città ci si ritrova in Piazza del Santuario, dove si trova il Palazzo Comunale e il Santuario del SS Crocifisso. Chiesa a pianta greca che risale al 1500 circa, vi si può ammirare il Crocifisso di notevole pregio in stile bizantino che si racconta provenga dalla Terra Santa. Secondo la tradizione il Crocifisso venne custodito nell’abitazione di un ebreo dove però sarebbe stata scoperta e danneggiata. In seguito Carlo Magno venne a conoscenza dei prodigi legati al manufatto e decise di donarlo a Papa Leone III ma, durante il suo trasporto, all’altezza del porto di Numana sopraggiunse una tempesta, che costrinse l’Imperatore ad approdare e lasciarvi la reliquia. Nell’anno 846 d.C. un terremoto distrusse la chiesa di San Giovanni che custodiva il Crocifisso, che andò perso. Solo nel 1294 alcuni pescatori Numanesi lo ritrovarono in mare e lo portarono in una cappella in prossimità delle mura di cinta del paese, dove rimase sino al 1566. Salendo invece fino a Piazza Nuova, si potrà ammirare un panorama mozzafiato che si apre sulla spiaggia del Frate e l’incanto del Monte Conero. Sempre accarezzato dalla brezza marina. La Torre è l’unico resto medievale sopravvissuto anche se nel tempo la forma assunta è quella di arco mentre originariamente faceva parte dell’antica Parrocchia di San Giovanni. La via più tipica è la Costarella, tutta fatta a gradini. Anticamente la percorrevano i pescatori per scendere al porto, uno dei pochi della regione.  

L'Abbadia di San Pietro

Sulla sommità del Monte Conero, raggiungibile o in auto attraverso un sentiero, c’è l’Abbadia di San Pietro, risalente all’anno 1000, costruita dai monaci benedettini come eremo. Oggi resta la chiesa in stile romanico mentre l’antico monastero a fianco è stato trasformato in hotel.