Digital Detox Festival a Sauris: un weekend tra yoga, natura e benessere nelle Alpi friulane

Dal 20 al 22 giugno tre giorni disconnessi con i piedi per terra sotto un cielo stellato. Incontri, yoga all’alba, passeggiate nei boschi, mindful eating, meditazione sull’acqua e talk con esperti internazionali. Focus sui giovani

di MONICA GUERCI
17 giugno 2025
Tramonto a Sauris (UD)

Tramonto a Sauris (UD)

La strada si arrampica, si stringe, attraversa boschi fitti e costeggia un lago verde smeraldo. In alto, tra i 1.000 e i 1.400 metri di quota, si svelano piccoli borghi silenziosi, malghe, campanili. 

Non è un luogo che si incontra per caso tra le montagne dell’Alta Carnia, quasi nascosto tra Italia e Austria. Per raggiungere Sauris bisogna volerci andare e superare diverse gallerie. Qui vive una comunità che ha scelto di restare, costruendo un modello di vita lento, accogliente e sostenibile. È qui, in questo paesaggio sospeso del Friuli Venezia Giulia, che dal 20 al 22 giugno nasce il Digital Detox Festival, una tre giorni che invita a staccare la spina – davvero – e a riscoprire il valore del tempo e della presenza.

Il progetto, ideato da Alessio Carciofi, tra i massimi esperti di benessere digitale, non è un semplice evento: è un esperimento collettivo di turismo responsabile, alternativo che punta a fare di Sauris un laboratorio permanente. “A Sauris le persone quando si incontrano si guardano negli occhi – dice Carciofi –. Con questo festival non diciamo “spegnete i cellulari”, ma invitiamo ad aggiungere umanità al loro utilizzo. Ecco, più che un like, vogliamo lasciare un’impronta”. In un territorio unico, che può ospitare 300-350 persone al giorno tra posti letto, campeggi e glamping, ogni decisione è calibrata per non alterare l’equilibrio con l’ambiente e con la comunità locale.

Oltre il detox

Disconnettersi, in questo contesto, non è una moda né un vezzo. È una necessità. La mattina inizia spesso con una notifica, la sera si fatica a dormire. Il Festival nasce come risposta concreta a una fatica diffusa: quella di restare presenti in un mondo iperconnesso. E propone strumenti per imparare a gestire il digitale, senza demonizzarlo. Il programma si muove su più livelli. Ci sono incontri e talk con ospiti internazionali – oltre 50 i relatori – su temi che toccano tutti: l’impatto della tecnologia sulla salute mentale, il rapporto tra giovani e schermi, l’importanza della disconnessione nel mondo del lavoro. Con un’attenzione particolare alla Generazione Z, sempre più esposta a stimoli continui e a un’ansia da prestazione spesso silenziosa.

Il programma tra teoria e pratica

Photo © 2022 Francesco Cecconi

Uno dei focus più importanti è il rapporto tra tecnologia e adolescenza. In un’età in cui si forma l’identità, la presenza costante del digitale influisce sullo sviluppo emotivo, cognitivo e relazionale. Il Festival affronta il tema con laboratori, esperienze guidate e momenti di confronto aperti anche a genitori e insegnanti, per promuovere un’educazione digitale più equilibrata. Indaga sul legame tra iperconnessione, sonno e benessere (well & tech) per esplorare il lato (dis)umano della tecnologia, e, come già detto l’adolescenza nell’era degli schermi (teen & tech), ovvero come l’ansia e il sovraccarico informativo influenzano le nuove generazioni.

Accanto alla teoria, c’è la pratica. Le giornate iniziano con sessioni di yoga tra i prati, proseguono con camminate guidate nei boschi, immersioni sensoriali nella foresta, mentre il mindful eating diventa un’esperienza culinaria che insegna a gustare il cibo con attenzione e senza distrazioni. La meditazione sull’acqua, praticata su paddle board, unisce equilibrio e presenza, mentre le tisane filosofiche offrono momenti di riflessione condivisa, nutrendo corpo e spirito. Quando il sole cala, il Festival si trasforma in un laboratorio ricco di emozioni, cultura e creatività. La lettura silenziosa al tramonto, i workshop intorno al falò creano spazi di dialogo su benessere ed esistenza. Infine le performance artistiche e musicali chiudono le giornate tra arte e consapevolezza. Qui il programma completo della tre giorni.

Gli ospiti

Il paesaggio stesso diventa parte del processo: “A Sauris non ci sono sale convegni ma prati per tornare con i piedi per terra, e stelle per riportare lo sguardo lontano”, sottolineano gli organizzatori. Non ci sono convegni in senso tradizionale, ma uno spazio vivo dove arte, benessere e scienza si incontrano. Tra gli ospiti: Maria Elena Viola, direttrice di Donna Moderna, i filosofi Maura Gancitano e Andrea Colamedici (Tlon), il divulgatore Massimo Polidoro, la ricercatrice di Harvard Laura Marciano, il giornalista Francesco Oggiano, insieme a psicologi, terapisti e innovatori.

Il primo passo

Il Festival non finisce il 22 giugno. È pensato come l’inizio di un percorso che propone e offre strumenti concreti per affrontare le sfide dell’era tecnologica, promuovendo una nuova cultura della consapevolezza digitale. L’idea è quella di costruire nel tempo un polo sperimentale di turismo rigenerativo, lontano dalle logiche dell’overtourism, incentrato sul rispetto, sull’autenticità e sulla possibilità di immaginare un altro modo di vivere – e viaggiare – nel tempo digitale. In autunno un nuovo appuntamento sarà dedicato al cibo e al territorio.