Borgo dei Borghi 2025, quando e dove vedere la finale in tv. Come funziona il voto

La sera di Pasqua, nel corso del programma condotto da Camila Raznovich, sarà proclamato il vincitore. I paesi in gara e le classifiche delle precedenti edizioni

di LAURA DE BENEDETTI
18 aprile 2025
Tutto pronto per la proclamazione del Borgo dei Borghi 2025

Tutto pronto per la proclamazione del Borgo dei Borghi 2025

C'era una volta l’Intervallo, con immagini in bianco e nero dei borghi d’Italia. In una televisione agli esordi, con pochi canali (ovviamente solo Rai) e un numero di trasmissioni che si contavano sulle dita di una mano, fu una prima vetrina che, attraverso lo schermo, in (quasi) tutte le case, mostrava agli italiani, dalle conoscenze geografiche magari ancora un po’ incerte, che esisteva un Belpaese.

Non solo Firenze culla del Rinascimento, Venezia tanto peculiare da essere un’intera città su palafitte o Roma col suo Colosseo, ma tanti borghi, anche piccoli, beni architettonici, in un formato cartolina che evocava le vacanze. Erano gli anni ‘70. Cinquant’anni dopo, in una società completamente trasformata e che punta dritta alla globalizzazione, con una televisione multicanale e distribuita anche via internet, dove non ci sono spazi da riempire e i programmi sembrano sempre più un intervallo tra una pubblicità e l’altra, la Rai è tornata a parlare di nuovo di borghi. 

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E lo ha fatto, con Il Borgo dei Borghi, una competizione all’interno della trasmissione Kilimangiaro, su Rai Tre che dal 2014 ad oggi, che si è giunti alla dodicesima edizione, ha visto gareggiare 240 piccoli comuni. 

Borgo dei Borghi 2025, il voto e la finale

La finale della dodicesima edizione del Borgo dei borghi andrà in onda la domenica di Pasqua, 20 Aprile 2025, su Rai Tre in prima serata, a partite dalle 20.35, all'interno della trasmissione Kilimangiaro.

Peccioli In tv rappresenta tutta la Toscana
Camila Raznovich, conduttrice della trasmissione

Nel nel corso del programma, condotto da Camila Raznovich, verrà resa nota la graduatoria finale dei partecipanti, a partire dal ventesimo per arrivare al primo. L'ottantacinque percento del voto è composto dalle preferenze espresse dalla giuria popolare, tra residenti, telespettatori e turisti. Dal 23 marzo al 6 aprile, infatti è stato possibile eleggere il proprio borgo attraverso la piattaforma Raiplay, dove comparivano un video e una scheda per ciascuna località candidata, una per regione. Il restante 15% della composizione del voto, è invece dato dalla somma del 5% attribuito da ciascuno dei tre membri di una speciale giuria. Solo domenica sera, dunque, si potrà conoscere il nome del Borgo dei borghi 2025.

I candidati Borgo dei borghi 2025 

I borghi in gara in questa edizione 2025 sono Agliè per il Piemonte, Nus per la Valle d'Aosta, Deiva Marina per la Liguria, Corenno Plinio per la Lombardia, Ala per il Trentino-Alto Adige, Grado per il Friuli-Venezia Giulia, Lazise per il Veneto, Montechiarugolo per l'Emilia-Romagna, Scarperia per la Toscana, Sirolo per le Marche, San Gemini per l'Umbria, Vignanello per il Lazio, Penne per l'Abruzzo, Agnone per il Molise, Maiori per la Campania, Ischitella per la Puglia, Montalbano Jonico per la Basilicata, Aieta per la Calabria, Militello in Val di Catania per la Sicilia e Buggerru per la Sardegna. 

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Borgo dei borghi, riflettori accesi sul BelPaese

Il Borgo dei Borghi è ormai un appuntamento fisso per la valorizzazione dei piccoli centri italiani. In dodici edizioni sono stati complessivamente 13 i borghi premiati come vincitori assoluti: nel 2018, infatti, il format si è articolato in due sessioni distinte – una primaverile e una autunnale – entrambe concluse con l’assegnazione del titolo.  Ogni edizione prevede una selezione di venti finalisti, uno per ciascuna regione, scelti tra i borghi che si sono candidati nei mesi precedenti. Il meccanismo di votazione coinvolge il pubblico, attraverso il televoto online, e una giuria di esperti che assegna punteggi in base a criteri che spaziano dalla bellezza architettonica al valore storico, dalla ricchezza culturale alle tradizioni gastronomiche. La competizione non è soltanto un'occasione per contendersi il titolo di borgo più bello d'Italia, ma anche un'opportunità di crescita per un’intera comunità locale, su cui si accendono i riflettori.

Kilimangiaro, 2 milioni di spettatori

La partecipazione al programma Kilimangiaro, trasmesso su Rai 3, garantisce una platea televisiva che varia tra 1 e 2 milioni di telespettatori a puntata. Ogni borgo candidato ottiene così uno spazio di promozione di grande valore, con immagini realizzate da professionisti e racconti che mettono in risalto le peculiarità del luogo, dalla bellezza dei paesaggi alla qualità della gastronomia locale.

Il borgo vincitore, che può fregiarsi della targa ‘Borgo dei borghi’, con l’anno di riferimento, così come chi si classifica al secondo e terzo posto, beneficia di un'attenzione mediatica ancora più intensa, con una crescita dell'interesse turistico che spesso si traduce in un aumento delle presenze e in nuove opportunità economiche per le attività locali. Così come conferma anche Peccioli, Borgo dei Borghi 2024, in provincia di Pisa, in Toscana ce ha visto crescere le presenze e l’interesse dei turisti.

I Borghi risposta all’overtourism

Il successo del programma risiede nella capacità di offrire una ribalta nazionale a località spesso escluse dai circuiti turistici tradizionali, permettendo loro di far conoscere il proprio patrimonio materiale e immateriale. L’essere stati proclamati o anche solo selezionati come “borgo in gara” ha rappresentato per molti centri una spinta concreta alla crescita del turismo locale, con un incremento delle visite e una maggiore attenzione da parte di media, istituzioni e operatori economici.

Questo risultato si inserisce in una tendenza più ampia: in un’epoca segnata dall’overtourism, come insegna icaso di Roccaraso, e dalla saturazione delle mete più note, cresce l’interesse verso destinazioni minori, capaci di offrire esperienze autentiche, ambienti meno affollati e una proposta enogastronomica sempre peculiare.  Iniziative analoghe di valorizzazione si hanno, ad esempio, con la nomina della Città europea della Cultura, quest’anno Gorizia e Nova Gorica, Italia e Slovenia insieme, della Città italiana della Cultura, titolo attualmente ricoperto da Agrigento, ma che è stato assegnato già per il 2027 a Pordenone, o con l’assegnazione del titolo di Città europea della Gastronomia, di cui si fregia quest’anno la Sicilia. Si tratta di opportunità per creare e promuovere eventi, ottenere fondi, valorizzare l’esistente.

Borgo dei Borghi story: i premiati

Un anno di Borgo dei borghi: "Peccioli adesso ha acquisito la consapevolezza del potenziale"
Turisti mentre scattano un selfie a Peccioli, Borgo dei borghi 2024

Nel 2024 il titolo di Borgo dei Borghi è stato assegnato a Peccioli, in provincia di Pisa, in Toscana. Il riconoscimento è arrivato grazie all’apprezzamento del pubblico e della giuria per i progetti di riqualificazione urbana e valorizzazione del territorio messi in atto dalla cittadina. Al secondo posto si è classificato Badolato, in provincia di Catanzaro, mentre il terzo posto è andato a Grazie, in provincia di Mantova.

Nel 2023 la vittoria è andata a Ronciglione, in provincia di Viterbo, borgo laziale affacciato sul Lago di Vico, noto per il Carnevale storico e l’architettura rinascimentale. Sul podio anche Sant’Antioco, in provincia del Sud Sardegna, secondo classificato, e Salemi, in provincia di Trapani, al terzo posto.

Nel 2022 il titolo è stato conquistato da Soave, in provincia di Verona, borgo veneto celebre per il castello medievale e la produzione del vino bianco omonimo. La seconda posizione è stata occupata da Millesimo, in provincia di Savona, mentre Castelfranco Piandiscò, in provincia di Arezzo, ha ottenuto il terzo posto.

Nel 2021 il riconoscimento è andato a Tropea, in provincia di Vibo Valentia, definita la “Perla del Tirreno”, con il suo mare cristallino e il Santuario di Santa Maria dell’Isola a picco sulla scogliera. Baunei, in provincia di Nuoro, si è classificato secondo, seguito da Geraci Siculo, in provincia di Palermo, al terzo posto.

Nel 2019 a imporsi è stato Bobbio, in provincia di Piacenza, borgo emiliano noto per il Ponte Gobbo e l’antica abbazia di San Colombano. Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, ha ottenuto la seconda posizione, mentre Rotondella, in provincia di Matera, ha chiuso il podio.

Nel 2018 il concorso si è articolato in due edizioni. In quella autunnale ha vinto Petralia Soprana, in provincia di Palermo, borgo siciliano nel cuore del Parco delle Madonie. Subiaco, in provincia di Roma, si è classificato secondo, mentre Mel, in provincia di Belluno, ha raggiunto il terzo posto. Nell’edizione primaverile dello stesso anno, il titolo è stato assegnato a Gradara, in provincia di Pesaro e Urbino, borgo marchigiano dominato dalla rocca medievale legata alla vicenda di Paolo e Francesca. Castroreale, in provincia di Messina, si è classificato secondo, seguito da Bobbio, al terzo posto.

Nel 2017 il riconoscimento è stato conferito a Venzone, in provincia di Udine, borgo friulano ricostruito dopo il sisma del 1976 e considerato un simbolo di rinascita. Arquà Petrarca, in provincia di Padova, ha ottenuto il secondo posto, mentre il terzo è andato a Conca dei Marini, in provincia di Salerno.

Nel 2016 la vittoria è stata di Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento, borgo caratterizzato da un impianto urbanistico di origine araba e scorci pittoreschi. Cervo Ligure, in provincia di Imperia, ha raggiunto la seconda posizione, seguito da Castellabate, in provincia di Salerno.

Nel 2015 il titolo è stato assegnato a Montalbano Elicona, in provincia di Messina, borgo che si distingue per l’imponente castello medievale e il centro storico ben conservato. Monteverde, in provincia di Avellino, si è classificato secondo, mentre Castelsardo, in provincia di Sassari, ha ottenuto il terzo posto.

La prima edizione del concorso, nel 2014, ha incoronato Gangi, in provincia di Palermo, borgo arroccato sulle Madonie e noto per i suoi paesaggi e il patrimonio architettonico. Bosa, in provincia di Oristano, si è classificata seconda, seguita da Santa Severina, in provincia di Crotone, al terzo posto.