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Nell'arena come i gladiatori

di GABRIELE MASIERO -
25 luglio 2021
Termoli (Molise, Italy)

Termoli (Molise, Italy)

Due anfiteatri romani, un teatro sannitico e la “piccola Pompei” di Altilia Sepino, ovvero la città dissepolta, sono il Molise archeologico, quello che ti guida dentro una vacanza ricca di storia che illustra ai visitatori stranieri le origini dell’Italia e a noi le nostre radici. La “città dissepolta” (Saepinum) di Altilia Sepino, in provincia di Campobasso, si trova nella piana alle falde del Matese e si apre sulla valle del fiume Tammaro. Il sito archeologico è localizzato lungo l’antichissimo tratturo Pescasseroli-Candela, a tre chilometri dall’attuale borgo di Sepino, cinto da mura medievali.

In una sorta di tour archeologico merita una visita approfondita il teatro sannitico di Pietrabbondante, una delle testimonianze meglio conservate della storia locale. In questo piccolo centro della provincia di Isernia (appena 664 abitanti), spiccano i resti delle fortificazioni sul monte Saraceno che testimoniano la presenza umana sin da epoca assai remota. Nei pressi del centro abitato si trovano i resti dell’antico insediamento che fu il più importante santuario e centro politico Sannita tra il II secolo a. C e il 95 a. C.

A Venafro, invece, c’è il “Verlasce”, ovvero l’anfiteatro romano risalente al I secolo a. C. che poteva ospitare fino a 15mila spettatori: oggi questa struttura è l’unica in Italia, insieme al “parlascio” di Lucca - ovvero l’attuale piazza Anfiteatro - a conservare queste caratteristiche.

Merita sicuramente una visita, infine, l’altra struttura simile, sempre di origine romana, a Larino (in provincia di Campobasso), che risalirebbe al primo secolo a.C. Un anfiteatro che poteva ospitare addirittura fino a 18 mila spettatori. La presenza di quattro Porte (porta Nord, la porta dei gladiatori o delle bestie vincenti; porta Sud, la porta dei vinti; porta Ovest e porta Est, per l’accesso del pubblico) consente di tornare indietro nel tempo in un tour virtuale suggestivo. Al centro è invece ancora visibile la fossa dalla quale attraverso una pedana mobile facevano ingresso nell’arena. Un flashback immersivo alla dimensione antica in cui qui si contendevano potere, territorio e commerci due grandi civiltà italiche: quella sannita e quella romana. Un viaggio nel viaggio.

TERMOLI

Il castello i ristorantini e un vicolo da Guinness

In molti conoscono questa bella cittadina sulla costa molisana quale imbarco per le meravigliose Isole Tremiti. Ma Termoli è molto di più di un approdo turistico. Il Borgo Vecchio merita una sosta adeguata. Scoprire questa parte di città – delimitata da un muraglione proprio a picco sul mare – è viaggiare nel tempo tra stradine, palazzi variopinti e piazzette; sempre con il Castello Svevo a dominare ogni possibile skyline. Nei pressi della fortificazione, tra bar e ristorantini, Vico II Castello (la rejecélle in termolese), tra i vicoli più stretti d’Europa. Da vedere assolutamente.
BUCA

L’antica città scomparsa per mistero

Nel tratto di mare compreso tra le torri del Sinarca e di Petacciato, zona meglio conosciuta come Aspro, è situata l’Antica Città di Buca. Sul litorale nord di Termoli è stata esplorata una superficie totale di circa mille metri quadri che ha portato alla localizzazione di resti di mura perimetrali di varia altezza, da pochi centimetri sino a quattro metri. L’inabissamento del tratto di costa potrebbe essere stato causato da una frana o da un evento sismico e dovrebbe riguardare, al 99%, l’antico Oppidum Frentano di Buca, importante scalo marittimo all’epoca di Augusto, citato da Strabone, Tolomeo, Plinio e Mela e d’un tratto misteriosamente scomparso dalle carte geografiche.
PIETRACATELLA

San Giovanni e la sua festa

La fede e la tradizione sono molto forti e sentite in Molise. Il 29 agosto a Pietracatella, in provincia di Campobasso, si celebra San Giovanni Battista. Oltre alla consueta processione per le vie del paese, la festa ha assunto risonanza per il tradizionale concerto serale di musica popolare. Canti e balli sono accompagnati da una gustosa “sagra dei maccheroni”.
RICCIA

Il rito di Bacco

Riccia è il solo paese della regione a conservare e tramandare da quasi un secolo la tradizione della “Festa dell’Uva” durante la seconda domenica di settembre. L’origine della sagra, in cui non è escluso scorgere sopravvivenze dei riti bacchici delle feste Meditrinalia della Roma pagana, è da collocare nei primi anni Trenta del ‘900.