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Mezzano di Primiero, tutto il fascino dell'antico borgo di montagna

di ROBERTA RAMPINI -
16 maggio 2023
Mezzano

Mezzano

Cataste di legna che si fanno arte e sullo sfondo le dolomitiche Pale di San Martino, con guglie di roccia maestose che sembrano tagliare il cielo. Appare così Mezzano di Primiero, località a 90 km da Trento, da anni considerato uno dei Borghi più belli d'Italia. I suoi abitanti ne vanno fieri tant'è che sono proprio loro a fare da ciceroni ai turisti, chiamati dal tintinnio di una campanella appoggiata su una sedia rossa che viene messa di volta in volta negli angoli più suggestivi del borgo. Quando un turista suona la campanella, una persona del paese arriva e si mette a sua disposizione per dare informazioni. Un modo spontaneo di dare il benvenuto, in cui sono coinvolti una ventina di volontari di tutte l'età, dai bambini agli anziani. Da alcuni giorni lungo i vicoli, sui ballatoi, nelle piazzette e nei cortili del paese, la tradizionale scorta di ceppi per l'inverno cambia volto grazie a 'Cataste e Canzei' , che ogni anno richiama in paese artisti affermati e studenti degli istituti d'arte che realizzano grandi installazioni, utilizzando la tecnica dell'accatastare la legna, un tronchetto sopra l'altro. In tutto sono 27 le cataste artistiche già sparse per il borgo, a cui se ne aggiungono di nuove, di anno in anno. Una tradizione quella dei Canzei (cataste di legna), che ha fatto di Mezzano uno straordinario museo a cielo aperto. E' proprio la semplicità del borgo ad attirare ogni anno migliaia di turisti che passeggiando tra le cataste di legna e le antiche case contadine in pietra e legno sapientemente ristrutturate, restano affascinati anche dal campanile a cipolla della chiesa di San Giorgio, dai chiari richiami tirolesi, che nell'800 fu dipinto a due colori, dalle facciate impreziosite di iscrizioni e affreschi, dalla storica lisièra (il locale dove si produceva il sapone e si faceva il bucato secondo rigidi eituali e precise gerarchie) restituita al paese dopo un attento restauro e dagli orti, che sono circa 250 fra Mezzano e frazioni, su circa 1.600 abitanti. A raccontare la storia del Borgo ci sono anche i tabià (le vecchie stalle in disuso) che custodiscono ancora il rito del filò (le storie narrate dagli anziani del paese nelle lunghe serata d'inverno), sono stati recuperati a nuova vita e ospitano un museo etnografico fatto di prodotti di artigiani e produttori agroalimentari locali. Infine Mezzano conserva anche tre stoli, piccoli acquedotti in cunicoli pensati per captare l'acqua dalla sorgente e condurla in paese al coperto, al riparo da contaminazioni, restaurati e visitabili. Ci sono tanti modi di visitare il Borgo: uno è quello della Mezzano Romantica seguendo le indicazioni di una piacevole cartellonistica turistica dal design accattivante (e di una app), conduce i visitatori alla scoperta degli angoli più interessanti del borgo. Rosso, simbolo dell'amore, è il colore scelto per il logo di Mezzano Romantica e per la cartellonistica, per ricordare che a Mezzano tutto si fa con il cuore, che il romanticismo è nella sua natura e che qui gli ospiti vengono accolti come amici. Piccolo borgo virtuoso, Mezzano è stata scelta da qualche anno dalla Music Academy International di New York per i propri corsi di perfezionamento estivi, a cui prendono parte decine di musicisti, cantanti d'opera, strumentisti, artisti di musical, formazioni corali provenienti da tutto il mondo. La prestigiosa accademia musicale statunitense, anche quest'anno dal 19 giugno al 29 luglio, organizza il Trentino Music Festival per Mezzano Romantica (www.trentinomusicfestival.org). Ma Mezzano è circondata anche da una natura forte e rigogliosa. Sono numerosi i sentieri che partono dal paese e portano alla scoperta, a piedi o in mountain-bike, di un ambiente inalterato e di grande bellezza. Ci sono luoghi che si godono meglio su due ruote come la pista ciclabile del Molaren, una passeggiata illuminata anche la sera con diverse soste per godersi il panorama. Altri che conquistano i più avventurosi, come gli orridi di Val Noana, in uno dei quali si fa anche canoyng, o il ponte tibetano che fa da collegamento tra rifugi Caltena e Fonteghi. Altri luoghi infine sorprendono per la bellezza dei boschi, come il Parco Naturale di Panveggio e il Sentiero degli Abeti Giganti in Val Noana, con i suoi alberi secolari che svettano fino a toccare i 50 metri ed hanno il diametro del tronco che può arrivare a misurare un metro di larghezza.