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Maternigo, l'Amarone del futuro: un grande cru fuori dalla Valpolicella classica

di MICHELE MEZZANZANICA -
26 ottobre 2021
Amarone Maternigo poster

Amarone Maternigo poster

Le potenzialità si erano già intuite con l’ottimo Valpolicella Superiore. Ora il Maternigo mostra tutto il suo splendore con il pezzo forte, il tanto atteso Amarone Riserva Docg. Il nuovo cru della Tedeschi Wines, dal terreno acquistato nel 2006 fuori dalla Valpolicella classica, non delude le attese. La prima annata, la 2016 (40% Corvina, 40% Corvinone, 20% Rondinella), è stata presentata in anteprima a Milano, al Cracco Galleria, e nel calice è stato versato un vino verticale di grande equilibrio ed eleganza. E fin qui, però, tutto sommato era quel che ci si aspettava da una bottiglia che si aggirerà sui 100 euro allo scaffale, ponendosi dunque come prodotto di alto profilo nella gamma dei quattro Amarone della casa, subito dietro al top Fabriseria. Del Maternigo, che affina per quattro anni in botti di rovere di Slavonia e poi uno in bottiglia, dopo circa 100 giorni di appassimento in fruttaio a umidità controllata, a colpire è la spiccata impronta aromatica ma soprattutto la freschezza e la facilità di beva. E’ un Amarone moderno, che nonostante complessità e gradazione ( ben 17°) si apprezza volentieri anche a tavola, senza finire relegato alla nobile quanto ormai riduttiva categoria del ‘vino da meditazione’. Da Cracco ha accompagnato molto bene un filetto di manzo gratinato alle nocciole, dunque un taglio delicato da prendere per mano e accompagnare, non una carne cui tenere testa. Il Maternigo è un vino di nicchia: viene prodotto sono nella annate particolarmente favorevoli e con bassissime rese. Appena 6.600 le bottiglie prodotte nella 2016 mentre della 2019, la prossima disponibile, saranno solo 4.000. E’ il frutto della grande scommessa della famiglia Tedeschi: produrre un grande Amarone anche al di fuori della Valpolicella classica. “Abbiamo lavorato prestando attenzione al carattere del vigneto, risaltando l’impronta aromatica della singola particella – spiega Riccardo Tedeschi, enologo, che con le sorelle Antonietta (responsabile vendite) e Sabrina (responsabile marketing) porta avanti l’azienda fondata dal padre Lorenzo insieme alla moglie Bruna -. Con questo nuovo traguardo, che è la somma del lavoro, della ricerca e della passione di tutti noi, abbiamo portato avanti il sogno e lo stile di nostro padre: creare un vino distintivo, capace di sorprendere per la sua unicità e di migliorare con il tempo”.