Lungo il Ticino e al di là del Po

La Francigena attraversa la provincia Pavese e attraversata l’antica capitale Longobarda si spinge verso Lodi e Piacenza

Piacenza, pisarei e fasò

Piacenza, pisarei e fasò

Un’avventura on the road per un viaggio fuori e dentro sé. Che sia un pellegrinaggio, una ricerca o semplicemente la caccia a pace e panorami da cartolina, nessuno resta immune al fascino della Via Francigena in Lombardia.

Qui il percorso non tocca la caotica Milano, ma centra in pieno una delle province più ricche di storia e di cultura: Pavia. Proprio il tratto pavese è una delle tappe più spettacolari della prima frazione del cammino. Ma già prima che l’antica capitale Longobarda si sveli in tutte le sue sfaccettature, ti accolgono le campagne della bassa e quei placidi borghi poco conosciuti dal fascino intramontabile. Il tutto mixato all’accoglienza più autentica: quella che incontri direttamente lungo il cammino.

Macinare chilometri verso Pavia consente di ammirare da vicino le rive del Ticino: il fiume è il più fedele compagno di viaggio e non di rado accoglie i viandanti per lunghi bagni meditativi o refrigeranti. Dal Ponte Coperto, poi, si cambia passo: il ritmo lento della campagna lascia spazio alla città dall’animo giovane e la tradizione antica. Tra gli imperdibili spiccano Castello Visconteo e la chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro che accoglie le spoglie di Sant’Agostino. La tappa successiva, da Pavia a Santa Cristina (28 chilometri, 7 ore circa), solca la bassa pavese, passando dalla piccola chiesa di San Giacomo alla Cerreta (particolarmente preziosa per gli affreschi e per la quattrocentesca statua lignea di San Giacomo in abiti da pellegrino) e dal borgo di Belgioioso, rinomato per l’elegante castello eretto da Galeazzo II Visconti nel ‘300, poi più volte rimaneggiato.

Da Santa Cristina a Orio Litta, lo sguardo viene catturato dai vigneti della collina di San Colombano e, attraversato il centro di Miradolo Terme, svetta il Castello di Chignolo Po. Attraversato il Lambro si entra in territorio Lodigiano, dove il percorso segue dapprima l’argine del fiume e poi le “arginelle” delle risaie fino a Orio Litta. Pochi passi ancora e si raggiunge Guado di Sigerico, il “Transitum Padi”, dove si traghetta sull’altra sponda in località Soprarivo.

Dopo un breve tratto sull’argine del Po, si imboccano i rettilinei su strade provinciali che portano direttamente a Ponte Trebbia. Oltre il fiume una corsia ciclopedonale conduce alle porte di Piacenza. Da non perdere è la famosa Basilica, con la sua speciale torre ottagonale: varcata la porta del Paradiso, ci si perde tra gli interni romanici e un ciclo di affreschi del 1600.

 

FRANCIGENA

In bici si può

Non solo a piedi, ma anche sulle due ruote. Un viaggio quello sulla via Francigena che accoglie ciurme di viandanti, ma anche di ciclisti. Sono tanti gli itinerari riservati agli appassionati di mountain bike che affrontano i percorsi riservati ai pellegrini in bici. Un viaggio che consente di scoprire diverse anime dell’Italia: i tranquilli ritmi delle cittadine di provincia, l’aria frizzante dei villaggi racchiusi tra i monti e il fascino della fertile pianura del Po. Per informazioni: tel. +39 015 9526592 o [email protected] - www.sloways.eu

 

IL PERSONAGGIO

Il traghetto di Caronte

Il Caronte della Francigena: da oltre vent’anni traghetta di pellegrini.  Si chiama Danilo Parisi, soprannominato il Caronte della Francigena,  che da 20 anni traghetta i pellegrini sull’altra sponda in località Soprarivo (risponde a questo numero 0523771607, tutti i giorni dell’anno). Naturalmente si tratta di un servizio su prenotazione. Questa traversata è ufficializzata dall’Associazione Europea delle Vie Francigene ed è inserita nelle guide ufficiali.

 

FIDENZA

Scoprire Benedetto Antelami

Si chiama Antelami a Fidenza. Rivivere la passio di San Donnino il “viaggio” che la Diocesi di Fidenza promuove in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21 per valorizzare i luoghi e le opere di Benedetto Antelami in città. La Cattedrale di Fidenza (all’epoca la città si chiamava Borgo San Donnino) ha sulla sua facciata un singolare e ricchissimo patrimonio iconografico attribuito proprio allo scultore Antelami e alla sua officina.

Per informazioni contattare 331 7468896 oppure [email protected]

 

PIACENZA

Pisarei e fasò

Trattorie, coppa, pisarei e fasò: tutto il gusto di Piacenza a un passo dalla via Francigena. Per ritemprare (non solo) lo spirito, sono tante le antiche osterie piacentine che accolgono i viandanti dalla Lombardia. Un viaggio nelle eccellenze di un territorio che sa stupire anche i palati più scettici e a portata di tutti. Oltre ai salumi, re della tavola piacentina, è particolarmente gustosa l’antica ricetta dei pisarei e fasò.