Parafrasando una nota riflessione dello scrittore Jules Renard, viene istintivo coniare una dedica per la Lombardia: “Quando penso a tutte le cose belle che mi restano da ammirare, mi convinco di dovere vivere ancora a lungo”. Comprensibile. Ma il tempo non è elastico: sprecarlo, dopo mesi di lockdown, non sarebbe saggio. E allora, niente di meglio di un’estate che sembra intercettare la diffusa voglia di viaggiare dopo lo tsunami-Covid. Senza nemmeno andare lontano. Perché la Lombardia ha davvero tutto per piacere: agli appassionati turismo lento in cerca di grandi spazi e silenzi terapeutici all’ombra delle Alpi; ai paladini delle due ruote convinti che pedalare aiuti a guardare il mondo in una prospettiva migliore; ai turisti più esigenti e social che amano cercare il loro “Graal” nelle città d’arte, nei borghi storici o nelle vigne attrezzata per i pic-nic, emblema di una terra che vanta un patrimonio enogastronomico di prim’ordine. Certo, con le accortezze di questa fase di ripresa: il rispetto del distanziamento di 1 metro, l’attenzione ad evitare assembramenti, la dotazione di mascherine, il buon senso di frequentare locali pubblici e ristoranti senza frenesia. Il resto? Pura vacanza. E se tra Valtellina e Po non c’è il mare, ci sono i grandi laghi a garantire l’imprinting balneare della Lombardia. Da non credere. A bordo di un traghetto partito da Iseo, Bellagio, Luino o Salò, pare davvero di prendere il largo. www.in-lombardia.it
Giovedì 18 Aprile 2024
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