Liguria, un sogno dai monti al mare

Dalle terre di Ponente a quelle di Levante la regione è diventata molto apprezzata da chi ama camminare e praticare sport nella natura

Liguria

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L’emancipazione della Liguria ora è completa: negli ultimi trent’anni la regione si è trasformata da luogo dove svernavano i pensionati a spiaggia delle famiglie milanesi fino a destinazione outdoor dove si pedala (sulla famosa Area 24 di Sanremo, la lunga ciclabile sul tracciato della vecchia ferrovia), dove si fa trekking (i sentieri sopra Borgio Verezzi sono frequentati come quelli delle Cinque Terre) e dove si fanno sport estremi: a Finale Ligure si danno appuntamento i più forti atleti del downhill e dell’arrampicata in arrivo da tutta Europa.
 
Quest’estate, infine, sarà l’occasione per sdoganare anche le colline e le montagne che incorniciano tutta la Liguria, dato che le difficoltà a frequentare le spiagge suggerirà di risalire in quota per godere del panorama, delle temperature fresche e di una Liguria diversa ma altrettanto affascinante.
 
Dolceacqua è uno degli esempi più calzanti e uno dei segreti meglio tenuti di tutta la regione. È uno splendido villaggio di 2000 anime sulle colline sopra Bordighera, a pochi chilometri dal confine francese: l’immagine iconica del paese vede decine di casette colorate che si specchiano sulle acque del fiume e, sullo sfondo, un ponte romano in pietra, il castello dei Doria e una chiesetta rinascimentale. Se poi a tutto ciò si aggiunge che questa è la terra dell’olio Riviera Ligure, delle olive taggiasche e del vino Rossese DOC, viene voglia di prenotare subito. Perfino Claude Monet è rimasto affascinato da questo posto, dedicandogli diversi dipinti impressionisti. Il centro storico in pietra non ha nulla da invidiare a molti ben più celebri in Toscana o in Umbria. Sono tra i borghi più belli d’Italia anche i vicini Pigna e Apricale, come Dolceacqua compresi nel territorio dell’Alta Val Nervia: sono entrambi medievali, aggrappati ad una collina in mezzo al verde, a una quindicina di km dal mare ma non lontani dalle vette del Parco Naturale delle Alpi Liguri che superano i 2000 metri di quota. 
 
Nella zona di Levante invece, se le ben note Cinque Terre appaiono troppo affollate, si può sempre provare ad andare a Bonassola che sta appena oltre, verso Moneglia. Qui ci sono numerosi percorsi ciclabili in mezzo alla macchia mediterranea, itinerari panoramici per il trekking a mezza costa come quello che da Levanto arriva a Framura, spiaggette piccole e sconosciute da raggiungere in barca con la scogliera a picco sul mare e vigneti all’interno dei quali ci sono strutture attrezzate che offrono cena e soggiorno: il Ca’ du Ferrà non è solo l’agriturismo più vicino al mare di tutta la Liguria (dista solo 400 metri dalla costa) ma è connesso ad una cantina e al relativo vigneto di 4 ettari dove si produce il vermentino. L’aperitivo al tramonto con degustazione si fa davanti all’antico mulino che ospita le camere. A breve distanza invece si può fare un’esperienza di glamping al Sesta Terra Natural Resort dove si soggiorna in una serie di cottage di legno davanti al mare o in speciali tende da 25 mq (e 40 di terrazza privata) con arredi in tek simili a quelle che si trovano nella savana negli ecolodge di lusso.
 
Sempre in quota, il biodistretto dell’Alta Val di Vara in provincia di La Spezia al confine con Toscana ed Emilia, è un territorio a bassissima densità di popolazione ma ricco di territori incontaminati e panoramici: qui c’è la possibilità di fare diversi biotour in mezzo alla natura tra cui lunghe passeggiate all’interno di un “parco della lavanda” - i “Prati di Venere” - immersi nel profumo dei fiori.