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La via delle acque unisce la penisola

di PAOLO GALLIANI -
28 marzo 2021
Terme Merano

Terme Merano

Paese di mari, fiumi, laghi. E terme. Perché se è vero che è l’acqua a tenere insieme l’Italia e a renderla una delle destinazioni più desiderate al mondo, il comparto delle cure e del benessere è una voce strategica importante del turismo. Lo dicono i numeri: pesa per almeno il 4% dei flussi di viaggiatori e vacanzieri nella penisola. E se è vero che alcune regioni si prendono, più di altre, la fetta rilevante, non c’è territorio che non abbia sorgenti o beauty farm da sfoggiare. Con un principio condiviso: se la vocazione primaria del termalismo è e resta quella del “curare” affezioni alle vie respiratorie o osteoarticolari, patologie della pelle o cronicità collegate all’invecchiamento, ormai da tempo si è andata sviluppando la domanda di “remise en forme”, evoluzione concettuale in un settore che in questi anni ha fatto registrare un boom dell’offerta e un crescente ruolo di brand iconici, come il gruppo Qc Terme dei fratelli Quadrio Curzio considerato ormai un colosso del benessere “Made in Italy”.

Certo, è difficile non mettere in vetrina la Toscana, con l’appeal che nell’immaginario collettivo hanno assunto Saturnia, Chianciano, i Bagni di Pisa e Montecatini Terme, la “piccola Parigi” come amavano definirla, durante la Belle époque, artisti, musicisti e letterati europei. Ma la cultura termale in Italia è trasversale. C’è la Via Emilia che è la strada dei motori e del food ma anche del benessere, come confermano Salsomaggiore, Cervia, Castrocaro, Fratta, Riolo, Rimini e Riccione. C’è l’Alto Adige, con Merano a intercettare il grosso mercato tedesco. E, di nuovo al nord, c’è il Veneto con i Colli Euganei ad ospitare la più grande area termale per la salute preventiva del Vecchio Continente, quella di Abano e Montegrotto, con l’Ermitage a imporsi come il primo Medical Hotel d’Italia. Per non parlare della Lombardia, con Bormio, Boario e Sirmione. E del Trentino, con le Terme di Pejo e quelle di Rabbi e Comano, ma anche di Levico e Vetriolo, della Val Rendena e tra le Dolomiti di Fassa.

Non è tutto. C’è il Lazio, con i Bagni di Tivoli, Viterbo e Fiuggi. Ma c’è anche il Sud, con Ischia e le sue tante località termali, gettonatissima dai milanesi, dai torinesi e dai romani, attirati non solo dalla Storia secondo la quale lo stesso Garibaldi si sarebbe curato a Casamicciola, dopo le ferite sull’Aspromonte. Certo, scegliere non è come bere un bicchiere d’acqua. Ma una cosa è sicura: nel termalismo vince chi sa coniugare l’offerta di trattamenti e terapie con la vicinanza a località e città d’arte di forte appeal turistico (tipo Firenze o Venezia), perché la domanda di benessere interpella il diritto alla salute ma anche quello alla cultura e alla “grande bellezza”. Illuminante: ci si affida all’acqua per guarire e recuperare la forma perduta, ma anche per avere emozioni e pensieri positivi.

TOP 5 TERME

1.

ERMITAGE MEDICAL HOTEL

All’Ermitage Medical Hotel di Abano Terme, settimana “Medical Fit Spa” a 1740 euro (1100 euro detraibili).

2.

PARK HOTEL

Al Park Hotel Ai Cappuccini di Gubbio, mezza pensione, piscina emozionale e Percorso Salute a 270 euro per 2 persone. Un’incredibile esperienza sensoriale.

3.

TERME DI COMANO

Il pacchetto Cammino ed Energia alle Terme di Comano (150 euro) include l’esperienza di “forest therapy” a piedi nudi.

4.

ADLER SPA RESORT THERMAE

All’Adler Spa Resort Thermae di San Quirico d’Orcia (Si), pacchetto “Terme e vino” con balneoterapia e degustazione dei vini bio.

5.

QC TERME TORINO

Al QC Termetorino, massaggi, trattamenti fangage, savonnage, visage, modellage e vasche sensoriali.