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Il sommo poeta rivive nel museo di Ravenna

di ANNAMARIA CORRADO -
17 agosto 2021
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Il Museo Dante di Ravenna, nei Chiostri Francescani a pochi passi dalla Tomba, è un viaggio tra passato e futuro, attraverso le opere, la vita e la memoria dell’autore della Commedia. In occasione del VII centenario è stato oggetto di un riallestimento che si inserisce nel più ampio recupero della Zona del Silenzio, quella parte della città che ospita le spoglie del Poeta, la basilica dove si svolsero i funerali, edifici dove probabilmente soggiornò, strade che lo videro passeggiare. Il museo, nato nel 1921, in occasione del VI centenario, accoglie il visitatore in un percorso immersivo ed emozionale. è un museo rigoroso ma anche capace di modulare i propri contenuti a seconda dell’età e delle conoscenze. E se l’interattività e la multimedialità raccontano la vita e l’opera di Dante, alcuni reperti e oggetti ricostruiscono ad esempio l’avventurosa storia delle sue ossa. Come la cassetta in cui i frati nascosero i resti, o l’arca in cui furono esposti nel 1865, dopo il loro fortuito ritrovamento. Ci sono le maschere che ricostruiscono il volto del Poeta, le testimonianza della fortuna che la Commedia ha avuto nei secoli. Ci sono nove sale, tra cui la Montevideo, così chiamata perché le spese per la decorazione vennero sostenute dagli emigranti italiani di Montevideo e dalla Società Dante Alighieri della capitale uruguaiana in occasione del VI Centenario della morte. La sala, rimasta intatta, conserva alle pareti le ghirlande che associazioni italiane ed estere donarono allora. Nelle vetrine l’omaggio in oro dei cittadini di Fiume nel 1921 e le medaglie commemorative, coniate per l’occasione. Nelle ultime tre sale il viaggio Dantesco prende forma nel senso letterale del termine perché attraverso le immagini e i versi ci si immerge nell’Inferno, nel Purgatorio e nel Paradiso. “Nella progettazione delle celebrazioni dantesche - spiega Maurizio Tarantino, direttore del Museo - ci siamo ispirati a Benedetto Croce che, in occasione del VI centenario, da poco diventato Ministro, decise di investire gran parte delle risorse in interventi strutturali. Ecco perché sono nati il Museo e la Zona del Silenzio. Poi Croce nel suo discorso inaugurale disse, e le sue parole sono diventate celebri, che Dante va principalmente letto. E soprattutto così che si onora il grande scrittore, poeta, capace ancora oggi di commuovere. Il Museo è nato con questo spirito e il posto d’onore è stato dato ai suoi versi e alle immagini dei più celebri illustratori della Commedia”. Appena fuori dal museo lo sguardo incontra la Tomba settecentesca del Poeta dell’architetto Camillo Morigia. Il restauro le ha restituito l’aspetto candido delle origini. Ed è qui che ogni sera si perpetua il rito della lettura dei canti danteschi che finora ha coinvolto attori, sportivi, semplici cittadini, turisti.

LE LETTURE

La tomba e l’omaggio
Passare accanto alla Tomba di Dante e sentire i versi della Commedia che riecheggiano ogni sera al tramonto, per sempre. È l’omaggio che Ravenna fa al Poeta che in questa città riposa da 700 anni. Chiunque lo desideri può cimentarsi nella lettura di una delle opere più illustri della storia della cultura italiana. L’iniziativa prevede la lettura di un canto tutti giorni, davanti alla Tomba. L’appuntamento è fissato alle 18 nel periodo da aprile a ottobre e alle 17 nel periodo da novembre a marzo. A inaugurare l’iniziativa, lo scorso 13 settembre, è stato il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, che ha letto in diretta streaming il primo canto dell’Inferno. Da allora decine di lettrici e lettori, tra cittadini, cittadine, turiste, turisti e personaggi celebri hanno partecipato alla lettura perpetua, celebrando insieme l’universalità dell’opera dantesca. Le letture vengono anche trasmesse in diretta streaming, sul sito vivadante.it e sulla pagina facebook Ravenna per Dante. Per partecipare è sufficiente contattare il numero 328 4815973, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16 oppure inviare una email all’indirizzo [email protected]
IN TRENO

L’emozione in carrozza

Da Firenze a Ravenna passando per Faenza con fermate in alcuni dei Borghi più belli d’Italia. Questo è il Treno di Dante, il convoglio storico che fino al 10 ottobre collegherà nei fine settimana  Firenze a Ravenna per ripercorrere il tragitto inverso in giornata. Il treno  tocca i luoghi dell’esilio dantesco: Borgo San Lorenzo e Marradi in Toscana, Brisighella e Faenza in Romagna  nell’anno che rende omaggio al Poeta a 700 anni dalla morte. Il  convoglio è un locomotore D445 con al seguito tre vetture ‘Centoporte’ e un vagone per trasporto bici. Tutti i fine settimana  si potrà salire in carrozza – costo del biglietto 54,50 euro andata e ritorno, 29 euro la singola tratta – e ascoltare la storia dei luoghi toccati durante l’esilio dell’Alighieri, che più ne influenzarono l’esistenza e l’opera, narrata dagli assistenti di viaggio. Gli assistenti forniranno anche preziose indicazioni su cosa visitare a ogni fermata del treno: musei, rocche, teatri e palazzi, a cui i passeggeri potranno accedere gratuitamente, semplicemente esibendo all’ingresso il biglietto del Treno di Dante, stampato o in digitale, anche in un giorno diverso da quello del viaggio. Inoltre, sempre compreso nel costo del biglietto, si avrà diritto a uno sconto del 10% nei ristoranti e locali dei paesi toccati dalla tratta, con aperitivo in omaggio.

UN CONSIGLIO

Non si può lasciare Ravenna senza perdersi tra i palazzi antichi del centro e i condomini delle periferie, alla ricerca dei celebri murales