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Ice wine, vendemmie eroiche e arte tra i filari: il vino è sorpresa

di DIEGO CASALI -
4 aprile 2022
Vino

Vino

Una vendemmia di notte, al freddo, con i grappoli gelati. A sfidare temperature ben al di sotto dello zero, la forza di gravità e la pendenza di declivi montani da brivido. È il cosiddetto ‘ice wine’, vino ghiacciato, che si distingue un po’ ovunque nell’arco alpino e dove qualche produttore, incredibilmente audace, ha costruito addirittura delle cantine nel ghiaccio del monte. L’esperimento, a duemila metri, avviene in Valcamonica. L’effetto sorpresa è, manco a dirlo, garantito. Ma, sempre perrimanere in alta quota, merita certificare che uno dei vigneti più elevati d’Europa è sulla Sila, nell’Appennino Calabro. Proprio così. Wow. Fin qui i filari alle origini del sacro nettare, ma c’è molto altro ancora. Non servestupirsi. O forse sì. Come quando ci si imbatte in una di quelle cantine ipertecnologiche che si stagliano nel paesaggio senza danneggiare gli ecosistemi,anzi migliorandone le condizioni. ‘Sui monti di pietra può nascere un fiore’ cantava Gianni Morandi, ma anche sopra quella che fu una discarica, può prendere vita unsogno e trasformarsi in realtà, come accaduto per la tenuta d’Araprì in Puglia che produce spumanti di pregio sul Tavoliere. Se la voglia di sgranare gli occhi è più bucolica e rural-mangereccia, basta fare un tour virtuale su e giù per lo Stivale dove, nella bella stagione e più o meno a ogni latitudine, si organizzano picnic in mezzo alle vigne, mettendo sempre al centro isapori e i nettari del territorio. E se poi si ha la fortuna di essere protagonisti di alcuni eventi culturali, allora il brindisi è davvero indimenticabile. Musica, mostre d’arte e addirittura delle performance pittoriche live. Come quella di Elisabetta Rogai che dipinge sulla tela utilizzando solo vini rossi. Wow. E ancora wow.