Senza glutine: la ricetta, simpatica e facile, dei ‘Non fetta e non latte’ di CeliachiaStanca

La blogger Elena Friso reinventa, per bambini e golosi, un celebre prodotto industriale pubblicizzato in tv e ne fa una versione da preparare in casa, senza perdere in forma e gusto

di LAURA DE BENEDETTI
16 maggio 2025
'Non fetta, non latte', è il dolce, indicato per bambini e non solo, che Elena Friso, blogger col nome CeliachiaStanca, ha simpaticamente preparato evocando una celebre merendina industriale: è senza glutine e senza lattosio

'Non fetta, non latte', è il dolce, indicato per bambini e non solo, che Elena Friso, blogger col nome CeliachiaStanca, ha simpaticamente preparato evocando una celebre merendina industriale: è senza glutine e senza lattosio

La "Non fetta Non latte" è la simpatica ricetta che Elena Friso, malata di celiachia (e volontaria all’Aic, Associazione Italiana Celiachia), blogger col nome di Celiachia Stanca sui principali social (a partire da Instagram) dedica, nella Giornata mondiale della Celiachia (16 maggio 2025), in particolare a bambini e ragazzi che vivono la patologia, cronica e autoimmune, di non riuscire a digerire il glutine. Si tratta di una rivisitazione delle famose Kinder Fetta al Latte: “L’adolescenza è forse la più complessa da gestire con una diagnosi così impattante. Questa ricetta nasce dal desiderio di restituire ai bimbi, e non solo, la gioia di un dolce semplice e familiare, senza dover rinunciare al gusto né sentirsi diversi”. Le Non Fetta Non Latte sono la mia versione senza glutine e senza latte delle classiche merendine Kinder, pensate per far sorridere i più piccoli — ma anche per coccolare chi, come me, ha imparato da grande cosa vuol dire vivere con la celiachia. Un dolce simbolico, che racconta che la cura verso sé stessi può passare anche da una merenda fatta in casa, con amore.

Ricetta Non fetta Non Latte

Cosa serve per farle: - 100 gr di zucchero - 4 uova - 50 mix per dolci senza glutine - 30 gr cacao amaro senza glutine - 20 gr di fecola di patate senza glutine Per la crema: -500 ml di panna vegetale da montare fredda di frigo -1 cucchiaino di pasta di vaniglia - 1 cucchiaio di sciroppo d'acero o miele

Come farle: Preriscalda il forno a 180°c, nel frattempo dividi gli albumi dai tuorli. In una ciotola con uno sbattitore elettrico monta quasi a neve gli albumi aggiungi quindi lo zucchero e continua a montare fino ad ottenere un composto liscio e sodo e metti da parte. In un'altra ciotola metti il mix per dolci, la fecola e il cacao amaro e miscela bene insieme. Aggiungi i tuorli e mescola leggermente aggiungi anche il composto di albumi e zucchero e mescola fino ad aver incorporato bene il tutto. Rivesti di carta forno uno stampo la placca forno. Versa il composto e abbi cura di livellarlo molto bene cercando di creare dei bordi abbastanza dritti. Inforna a 180°c per circa 10/15 min o fino a quando vedrai che la superficie sarà tutta una crosticina di bollicine. Togli dal forno, rovescia e stacca subito la carta forno. Puoi preparare la crema finché la base cuoce, per farla in una ciotola versa la panna e montala bene, aggiungi quindi il cucchiaino di pasta alla vaniglia e il cucchiaio di sciroppo d'acero mescolare bene il tutto. Quando la pasta biscotto sarà fredda tagliala a rettangolini regolari dovresti ottenerne circa 18. Farcisci metà dei rettangoli con l'aiuto di una sac a poche dalla parte della crosticina e adagia sopra gli altri rettangoli senza premere. Se non resisti assaggiane pure subito uno ma gli altri mettili in frigo per almeno 1 ora. Puoi farli diventare anche dei gelati avendo cura di metterli in contenitore ermetico o avvolgendoli con della carta argento o carta forno.

CeliachiaStanca, chi è Elena Friso

Elena Friso, veneta, originaria di Padova, diplomata come economo-dietista, formazione che le ha dato basi solide per comprendere gli alimenti e le problematiche legate all'alimentazione, una laurea in comunicazione e un master in coaching umanistico, ha ricevuto una diagnosi di celiachia quando aveva 25 anni (dopo una prima diagnosi errata di ansia e attacchi di panico). “Inizialmente, la diagnosi è stata per me una liberazione: finalmente avevo una risposta, un nome per ciò che stavo vivendo, ma col passare del tempo, ho capito che la celiachia non è solo dieta senza glutine, ma impatta ogni giorno sulla vita sociale, sulle relazioni, sulle emozioni. Il percorso di accettazione della celiachia è complesso e profondamente personale: ognuno lo vive in modo diverso, con tempi e sfide diverse”. I momenti più complessi, sottolinea, riguardano l’interazione sociale, feste e pranzi di famiglia in cui si può vivere un disagio. “La svolta – racconta Elena Friso – è arrivata quando ho alzato lo sguardo dal piatto, smettendo di fissarmi su ciò che c’era di diverso da quello degli altri, e iniziando a guardare le persone sedute al tavolo, ciò che conta davvero. Così è nata Celiachia Stanca: una piccolo progetto di cuore per raccontare la celiachia in modo autentico, umano, imperfetto ma vero. Per far sentire meno soli, per parlare di benessere, self-love e, certo, anche di ricette senza glutine facili e dalla riuscita assicurata. quelle buone davvero, che non fanno sentire “diversi”.

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