Castellaro Bistrot, la nuova cucina eoliana tra vigna e mare
A Lipari, nel cuore della Tenuta di Castellaro, 40 coperti immersi nell’architettura contemporanea, tra vini autoctoni e i sapori creativi dello chef Giacomo Caravello

Castellaro Bistrot, Isola di Lipari © Benedetto Tarantino
Tra le vigne vulcaniche di Lipari e lo sguardo che si apre sull’isola di Salina, nasce Castellaro Bistrot, il nuovo progetto enogastronomico firmato Tenuta di Castellaro. Una terrazza panoramica tra cielo e mare, con cucina a vista, solo 40 coperti e un’idea chiara: raccontare l’anima delle Eolie attraverso piatti contemporanei e ingredienti locali.
La cucina dello chef Caravello
Ai fornelli c’è il talentuoso Giacomo Caravello, classe 1989, milazzese e con un percorso che lo ha visto accanto ai fratelli Alajmo e a Martina Caruso al Signum. Porta con sé a Lipari una cucina dal respiro contemporaneo, nutrita da ricerca, creatività e un profondo legame con le radici siciliane. La sua è una visione evolutiva della tradizione: ingredienti autentici che vengono riletti in chiave moderna, senza mai smarrire l’identità del territorio. “Energia, entusiasmo, visione e territorio: sono queste le parole che meglio raccontano il percorso che ci ha condotto ad abbracciare senza esitazioni il progetto del nuovo Bistrot Castellaro”, spiega Caravello.

Un menu tra gusto e biodiversità
Il menu cambia al ritmo delle stagioni, guidato dalla disponibilità delle materie prime locali. A pranzo, l’esperienza può essere leggera o più strutturata, con proposte di light lunch e degustazioni, mentre la sera il bistrot si trasforma in un piccolo teatro gastronomico, con un menu à la carte che racconta la biodiversità delle Eolie.
La parola chiave è armonia: tra piatti e ingredienti, tra tecnica e memoria, tra cucina e paesaggio. Ogni creazione nasce da prodotti stagionali e identitari — capperi, datterini, finocchietto selvatico, gamberi rossi e di nassa, melanzane, mandorle e cozze — esaltati da lavorazioni moderne e accostamenti mai scontati. Una cucina che riflette l’anima dell’arcipelago.

Vini eoliani e grandi vigneron
L’esperienza enogastronomica si completa con una carta vini che unisce le etichette di Tenuta di Castellaro, i vini dell’Etna firmati Massimo Lentsch e una selezione di vignerons francesi. Ogni portata è pensata per esaltare le caratteristiche dei vini, creando abbinamenti studiati per valorizzare aromi, sapori e struttura. L’apertura del bistrot rappresenta un ulteriore tassello nell’impegno di Tenuta di Castellaro verso un’offerta di qualità, in grado di coinvolgere gli ospiti in un viaggio che celebra il paesaggio, la cultura e la tradizione delle Eolie.
Architettura e arte tra vigne e pietra
Gli ambienti del bistrot sono ricavati sullo stesso piano dei vigneti della tenuta, con un patio in cemento e vetrate che aprono lo sguardo verso l’isola di Salina. Il progetto, curato dallo studio Dalpiaz Giannetti Architekten di Amburgo, fonde architettura sostenibile, arte e paesaggio. Colonne in polistirolo trasformate in installazioni dall’artista Luigi Radici, ascensore-torre del vento, vista mozzafiato e cucina a vista: tutto dialoga con la cantina sotterranea, ispirata al chiostro normanno di Lipari.
Tenuta di Castellaro: vino e natura
Il bistrot nasce nel cuore di Tenuta di Castellaro, 24 ettari di vigne coltivate a regime biologico e vegan, una cantina all’avanguardia, un wine resort e un parco geominerario. Dal 2005 la famiglia Lentsch ha dato vita a un progetto unico, che punta a preservare e raccontare la bellezza dell’isola attraverso la Malvasia delle Lipari, il Corinto Nero e un’offerta che unisce ospitalità, cultura e sostenibilità.
