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Graz, i mille volti della capitale della Stiria

di MONICA GUZZI -
9 gennaio 2023
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Città medievale, capoluogo del gusto a chilometro zero, e nello stesso tempo moderna capitale del design. Siamo a Graz: la seconda città dell’Austria, capitale europea della cultura nel 2003, teatro di costruzioni modernissime come la Kunsthaus, l’isola sul fiume Mur, o il palazzo “con gli occhi”, edificio ad uso privato ideato dall'archistar regina delle curve Zaha Hadid ispirato all’antico mito di Argos, ha intrecciato il suo destino a quello degli Asburgo e dell’impero. Ma è soprattutto il cuore pulsante della Stiria, una regione verde, fiera delle sue tradizioni antiche. Mille città in una, con una grande storia alle spalle e un presente proiettato nel futuro. Non per niente vi si trovano quattro università con 70mila studenti che ne alimentano la cultura e la movida.

Lasciate alle spalle le luci dei suggestivi mercatini di Natale, Graz, il cui centro storico è entrato nel patrimonio Unesco dal ‘99, è una città godibile tutto l’anno, da conoscere a più livelli.

Un tuffo nella storia

Stradine nascoste, romantici cortiletti e facciate cesellate o affrescate a ricordo dei palazzi patrizi e borghesi nati nei secoli scorsi: gotico, rinascimento e barocco qui convivono.  Cuore della città sono la piazza e il municipio, tra guglie, cupole e orologio. Ci si può muovere in centro agevolmente  a piedi ma anche in tram.

Città dalle origini slave (Gradec, piccolo castello), Graz ha vissuto il suo periodo d’oro tra il ‘400 e il ‘500 con gli Asburgo. Fu l’imperatore Federico III a far costruire la cattedrale, mentre del suo castello oggi sopravvive una suggestiva scalinata a doppia spirale realizzata nel 1499 e inclusa negli edifici  del governo provinciale. A renderla unica, lo sdoppiamento delle rampe che si avvolgono in maniera ardita attorno a due assi. Da non perdere, il cortile Landhaushof, capolavoro del Rinascimento italiano firmato da Domenico dell’Aglio. Dietro le finestre architravate si riunisce il consiglio del Land Stiria. In primavera il porticato si copre di fiori, mentre in inverno il cortile ospita il famoso presepe di ghiaccio. Vicino si trova l’Armeria con oltre 30mila pezzi originali.

Il mausoleo invece è legato all’imperatore Ferdinando II, il cui monumento funebre è la tomba più sontuosa di un Asburgo. Di fronte si erge una imponente facciata rinascimentale dietro la quale si apre il cortile  del Collegio dei Gesuiti. Scendendo in piazza Glockenspieplatz ci si può invece meravigliare al suono del carillon, che rende il centro meno austero. Ogni giorno alle 11, 15 e 18 si aprono le due finestre ed esce a suon di musica una coppietta di legno intagliato col tipico costume della regione.

Il castello

Vi si arriva a piedi, con la funicolare o l’ascensore. Vi si può scendere anche scivolando, attraverso lo scivolo coperto più alto del mondo, 175 metri di puro brivido all’interno dello Schlossberg, a una velocità che può raggiungere i 25 chilometri orari tra una curva e l’altra. Da non perdere, il meraviglioso belvedere sui tetti rossi antichi del centro storico, ma soprattutto la torre dell’orologio con le lancette invertite, che spesso causano confusione nei visitatori, e ancora la torre campanaria del 1588 che contiene la più famosa campana di Graz, la Liesl. Nemmeno Napoleone riuscì a conquistare questo possente castello, ma quando nel 1809 occupò Vienna, Graz dovette arrendersi e la fortezza venne smantellata. Rimasero solo la torre campanaria e la torre dell’orologio, risparmiate dietro il pagamento di un riscatto.

Quattro passi nel futuro

Graz, che anche in passato ospitò gli studi di personaggi visionari come Keplero (che qui insegnò matematica) e Tesla, oggi è pure città di forti contrasti, come quello fra antico e moderno, di cui molti edifici sono il frutto del 2003. E’ l’anno che ha visto Graz capitale europea della cultura.  Due i simboli più moderni: la Kunsthaus “friendly alien”, inserita senza difficoltà fra le case antiche, e la Murinsel, l’isola galleggiante che collega le due rive del fiume. Il primo edificio, progettato dagli architetti Peter Cook e Colin Fournier, ospita esposizioni di arte contemporanea e un bar ristorante. L’isola galleggiante voluta dall’artista newyorchese Vito Acconci, è un bar anfiteatro a forma di conchiglia.

Curiosità

Tra le proposte alternative, il Giardino Botanico dalle forme affascinanti, il Parco scultoreo austriaco, e il Johann Puch museum con 2.500 pezzi d’esposizione che raccontano la mobilità: auto, motociclette, modellini d’epoca e attuali. C’è poi il Museo dei bambini (Kinder Frida & Fred), il più visitato di Graz, parco giochi coperto con mostre interattive e laboratori per tutta la famiglia.

La tavola

L’olio di semi di zucca è certo il prodotto più tipico della Stiria. Per produrne un litro servono 200 zucche. Ha un gusto unico, viene usato su tutto, purché a crudo, dalle insalate alle uova, persino come condimento per il gelato, e ha proprietà antinfiammatorie.

Tra i piatti tipici, lo sterz, polenta di grano saraceno con speck o funghi, lo strudel ai frutti di bosco, i fagioli kafer (scarafaggi), la marmellata di rosa canina, la pasta col cavolo cappuccio, oltre a un trionfo di zuppe. Immancabili a Natale i biscotti di pan pepato: si può imparare l’arte dai cuochi di Gut Schlossberg, dove è possibile anche gustare i piatti della tradizione e acquistare prodotti a chilometro zero.

Punsch e vin brulè non mancano con i loro aromi speziati al cafè Zeitlos, storico locale gestito da Barbara Fuchs, dove si gusta anche il vino Schilcher, un rosato prodotto da un vitigno autoctono rosso. Variegata l’offerta culinaria, sempre ottima, dalla cucina fusion del  Rostmary nel centro storico, fino al più tipico Stainzerbauer, tempio della cucina austriaca e stiriana.

foto Markus Spenger, info: www.graztourismus.at --