Mercoledì 24 Aprile 2024

Olanda

Una destinazione da meritare perché nulla è scontato nella «terra di naviganti che cammina nel mare» Anche lontano dalla bella Amsterdam e dai soliti cliché lo spettacolo è diffuso a partire dall’isola Texel ricoperta da dune e attraversata da piste ciclabili

Olanda mappa

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L’acqua, come il silenzio, aiuta ad organizzare i pensieri. E nella “terra di naviganti che cammina dentro il mare”, come amava ripetere lo scrittore locale Cees Nooteboom, i pensieri sono anche profondi, intensi, mai banali. A ben guardare, in Olanda sarebbero pure stonati. Paese troppo particolare per essere amato da viaggiatori abituati a consumare più che a contemplare e ad accontentarsi di quello che vedono più che a cercare il bello oltre l’apparenza. Come dire: una destinazione che bisogna meritarsi e un viaggio che si rivela “wow” anche lontano dalla bella Amsterdam e dalle immagini che ripropongono il cliché dei Paesi Bassi: mulini, tulipani, zoccoli e canali. Non che siano delle fake news. Ma pochi Paesi europei sanno sorprendere lontano dai luoghi comuni e dalle destinazioni turisticamente più gettonate, ancora meno quelli che rivelano un culto tanto sacrale per la natura, la cultura e l’arte. E poco importa se l’esplorazione comincia da una piccola casa-museo di Amersfoort: è pur sempre il luogo dove comprendere la rivoluzione artistica di Piet Mondrian, nato in questa bella località ad una ventina di chilometri da Utrecht, fotogenica città universitaria talmente smart da ricoprire tutte le fermate dei bus con piccoli giardini pensili pensati per dare chance di vita ai simpatici insetti impollinatori, ovvero alle api.

Che poi, a proposito di artisti, cosa chiedere di meglio della famosa “Ragazza con l’orecchino” del grande Jan Vermeer, esposta, a L’Aja, nel prestigioso Mauritshuis, serbatoio inesauribile di capolavori del XVII secolo? Nulla. Ovvio, il Mare del Nord è a due passi e, giusto per ritornare all’elemento-acqua, vale la pena percorrere i 29 km della diga di Afsluitdijk che congiunge l’Olanda Settentrionale alla regione della Frisia, con il mare a destra e il mare a sinistra. O, meglio ancora, salire su uno dei traghetti che partono da Den Helder per Den Hoorn, porta di accesso alle Frisone e lì, su queste splendide isole, celebrare l’inverno, stagione ingiustamente bistrattata da chi è convinto che trovarsi a gennaio o febbraio a Nord del Vecchio Continente sia più un dispetto che un piacere. Sciocchezze! Perché lo spettacolo è ovunque. Come sostengono gli appassionati di birdwatching che raggiungono i Paesi Bassi durante il grande freddo per osservare le sterne e i gabbiani islandesi che svernano su Texel, la più grande delle isole, sorta d’Irlanda olandese ricoperta da dune, riserve naturalistiche, piste ciclabili.

E da un’infinità di polder, terreni invasi dal mare e arginati da ingegnose opere idrauliche, battuti dai venti del Nord e ingentiliti da piccoli centri abitati, su un fazzoletto di terra che sembra evocare la genesi del mondo, la nostalgia del paradiso perduto e Peter Pan che non vuole diventare grande. Sorprendente? Nemmeno tanto. Perché un’isola, a soli 20 minuti di traghetto dal continente, è pur sempre un’”isola del tesoro”.