Dal Tirreno all'Adriatico, le acque italiche regalano scorci unici ed emozioni tutte blu
Fare rotta sulle autostrade d’acqua che circondano la Penisola è come compiere il periplo di un Eden che riserva a ogni approdo uno scorcio inaspettato, una meraviglia nascosta, perfino una spiaggia che suggerisce dove mettere le ancore a seconda della direzione del vento. Se tira la Tramontana e si è al Sud meglio piegare verso le insenature dello Ionio, se invece è Scirocco l’ideale è l’Adriatico. E quando si scende a terra meglio dimenticare ogni velleità di dieta perché tra frittura di paranza, cozze e altro streetfood marinaro come pure seduti in uno dei tanti ristoranti tipici delle nostre coste il cooking show è tra le attrattive che uniscono il Bel Paese da Nord a Sud. Un tuffo dove l’acqua è più blu è l’altro must di chi circumnaviga e può scegliere tra le tante gradazioni di colore che offrono le baie sarde, e quelle siciliane, pugliesi, calabre, abruzzesi, campane, romane, toscane. Senza dimenticare che spesso proprio a ridosso delle coste restano testimonianze archeologiche spettacolari, scavate laddove approdarono a loro volta i popoli ellenistici che tanto hanno anche lasciato come materiale fittile nei musei di cui sono costellate le aree a più alto tasso di ritrovamenti. Ma altrettanto attraenti sono i paesini arroccati e le torri di avvistamento lasciate dai saraceni lungo le falesie che ornano i tratti più impervi così come restano impressi i colori vividi, i fiori, i panni stesi delle case di Procida che quest’anno veste i panni di Capitale della Cultura. L’ospitalità è un altro dei tratti caratteristici dell’italica gente che offre ogni genere di sistemazione, una volta messi i piedi a terra. Che per il relax si scelga un’antica masseria o un albergo più tradizionale, essi diventeranno basi per escursioni da favola nell’entroterra. Ogni regione sfoggia i suoi gioielli tra passato e futuro. E i ricordi resteranno a lungo in serbo nei cuori di chi avrà avuto la fortuna di percorrere, tra mare e terra, quell’intreccio di minuscoli vicoli e grandi spazi di mare aperto che sono il cocktail che il nostro grande Pelago ci regala da ogni angolatura lo si ammiri.