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Da Tirano a Saint Moritz, una favola di Natale sul trenino rosso

di MONICA GUZZI -
2 dicembre 2021
Il trenino del Bernina

Il trenino del Bernina.

Dai vigneti della Valtellina fino ai ghiacciai, un viaggio invernale dalle sfumature del bianco della neve e dell'azzurro del cielo, da godere col naso appiccicato ai vetri delle carrozze panoramiche. E' la più spettacolare traversata alpina, una favola di Natale possibile grazie al trenino rosso del Bernina, tornato a funzionare da qualche mese. Folclore e alta tecnologia ne fanno un sogno alla portata di tutti. Riconosciuta nel 2008 dall'Unesco, che l'ha inserita nella sua World Heritage List, la linea è l'unica tratta ferroviaria svizzera che attraversa le Alpi da nord a sud a cielo aperto: 61 chilometri di raffinata ingegneria,55 gallerie, 196 viadotti e pendenze fino al 70 per mille che il treno supera con agilità. Tutto disegnato davanti alla montagna più alta dei Grigioni, per collegare in un viaggio da sogno Tirano (429 metri sul livello del mare), uno dei centri più importanti della Valtellina, a Saint Moritz (1775 metri), una delle più note località turistiche svizzere. Nata nel 1910, la linea dal 2013 è completamente alimentata da energia idroelettrica. E non teme l'età. Soprattutto quando, con la forza dell'antica gioventù si inerpica fino agli oltre duemila metri della sua stazione più alta, a Ospizio Bernina, o quando compie senza rovesciarsi le acrobazie lungo il famoso viadotto elicoidale di Brusio, un capolavoro di ingegneria ma, agli occhi dei passeggeri, anche una sfida alle più elementari leggi della fisica.

Il percorso

Subito dopo Tirano, un tempo parte del Canton Grigioni, un paio di fermate (Campocologno e Campascio) e poi il brivido del viadotto elicoidale di Brusio: solo grazie a questa costruzione, che si sviluppa a quarto di cerchio per una lunghezza di 110 metri, è stato possibile superare un grande dislivello in uno spazio limitato. Fermate successive a Miralago e a Poschiavo (1014 metri), famosa per i suoi palazzi in stile rinascimentale, entrata da cinque anni nel circuito dei Borghi più belli della Svizzera. Tappa successiva alle centrali idroelettriche di Palü e Cavaglia, dove è possibile visitare anche il famoso giardino dei ghiacciai, noto anche come “le marmitte dei giganti” per il fenomeno causato dalla pressione dell'acqua preistorica del ghiacciaio che ha imprigionato le pietre in movimento nella parete rocciosa.

A quota Duemila

Tornati in carrozza, si arriva all'Alp Grümm (2091 metri): la stazione include un ristorante ed offre una vista unica sul ghiacciaio Palü. Il punto più alto si raggiunge più tardi, arrivando all'Ospizio Bernina, a 2253 metri. L'edificio della stazione ferroviaria e la locanda di montagna sono stati costruiti intorno al 1925. Per secoli è stato utilizzato come punto per la sosta e il trasbordo delle merci e ha rivestito un ruolo strategico nei collegamenti tra la Valtellina e i Grigioni. Imperdibile durante il viaggio la vista dei due laghi più particolari del percorso, il Lago Bianco e il Lago Nero (Lej Nair). Chi vuole immergersi nella natura e godersi lo spettacolo potrà scendere anche a Lagalb o a Diavolezza, con i punti più panoramici di tutta la zona, la cima di Lagalb e la Forcella del Diavolezza, sulle cui pendici secondo le antiche narrazioni popolari viveva una bellissima fatina che faceva perdere il senso dell'orientamento e le tracce ai viandanti, facendoli scomparire per sempre. Ancora stupore a Morteratsch, il maestoso ghiacciaio incastonato fra i monti Piz Zupò, Cresta Guzza e Piz Bernina.

Il paesaggio dell'uomo

La natura lascia spazio all'uomo a Pontresina (1774), villaggio ai piedi del Piz Bernina. Nel 1850 l'antico villaggio rurale attirò gli inglesi per la prima scalata al Piz Bernina, con la sua cima a 4048 metri di altezza, trasformandosi in una nota destinazione turistica con la nascita di hotel leggendari. Da qui si può raggiungere Muottas Muragl, con vista sulla piana dei laghi dell'Alta Engadina, per poi arrivare a Celerina. Soprannominata la piccola Milano, è l'ultima fermata del trenino rosso prima di raggiungere Saint Moritz, capitale della mondanità ad alta quota, una delle destinazioni più conosciute al mondo grazie a una storia turistica iniziata agli inizi del Novecento, quando divenne meta degli alpinisti inglesi e del turismo culturale. La prenotazione sul Bernina Express è obbligatoria (online www.rhb.ch, telefonicamente al numero +41 81 288 65 65 o presso tutti gli sportelli ferroviari europei, prezzi da 10 a 26 franchi svizzeri). Sul sito vengono aggiornate le prescrizioni ai viaggiatori relative alle norme anti Covid.

​Saint Moritz

Cresciuta anche grazie alle virtù terapeutiche delle sue acque termali, che la resero tappa di grandi flussi di pellegrini, fino a raggiungere il clou nel Cinquecento, nel 1864 ha accolto due olimpiadi d'inverno e numerosi campionati mondiali di sci e di bob. Qui fu accesa la prima lampadina elettrica in un hotel, il Kulm, e si disputarono i primi tornei di curling. Dopo un anno di pausa, tutti gli eventi classici di Saint Moritz come il White Turf, le corse di cavalli, la Snow Polo World Cup o il Saint Moritz Gourmet Festival si svolgono di nuovo. Inoltre, la Cresta Run e l'Olympia Bob Run St. Moritz-Celerina sono di nuovo in piena funzione nel rispetto delle norme anti Covid. Il 5 dicembre si inaugura il nuovo mercatino di Natale. Lo stesso giorno, lo spettacolo di luci natalizie Tales of a Tree propone, in collaborazione con il regista Oliver Conrad, un film di Natale per bambini e adulti. Il film è proiettato sulla facciata del municipio ogni giorno dopo il tramonto, fino al 9 gennaio.

La stagione invernale

Inaugurazione ufficiale dal 10 al 12 dicembre con il Winter Opening Weekend, con gare e concerti. Le gare di sci alpino Super-G, Slalom Seite 2 Gigante e Slalom si svolgono dal 13 al 15 dicembre sulle piste dei Campionati Mondiali di sci 2017. Dopo il successo dello scorso inverno, tornano sul lago ghiacciato Amusements on the Lake, da metà gennaio a fine febbraio 2022. Gli highlight sono la pista di pattinaggio su ghiaccio, lunga un chilometro, le piste di sci di fondo e le lezioni di skikjöring. Già da diversi anni gli impianti di risalita del Piz Nair sono alimentati con energia solare e i contadini dell’Engadina producono energia rinnovabile con la biomassa. Ora l'ultima novità è il progetto Vision 2025, col quale Saint Moritz vuole essere la prima località al mondo a utilizzare esclusivamente acqua riciclata per l’innevamento delle sue piste. Info: www.Svizzera.it/inverno