Louvre, le 10 opere d’arte da non perdere assolutamente
Tra code chilometriche e selfie selvaggi, ecco cosa vale davvero la pena vedere nel celebre museo parigino, il più visitato al mondo

Alcune tra le più celebri opere conservate al Museo del Louvre
Il Louvre è enorme. Letteralmente. Potresti passarci tre giorni senza mai uscire, oppure farti venire l’ansia da prestazione al primo corridoio. Per evitare entrambe le cose, abbiamo selezionato le 10 opere che davvero non puoi saltare nel celebre museo parigino, il più visitato al mondo.
Sono quelle che ti faranno dire “ne è valsa la fila”, che ti strapperanno un “wow” anche se preferisci Netflix al neoclassico. Spoiler: c’è anche lei, ma non solo.
1. La Gioconda – Leonardo da Vinci

Dipinta da Leonardo tra il 1503 e il 1506, portata in Francia dallo stesso artista e resa immortale da una combinazione di mistero e magnetismo. Il suo sguardo enigmatico, il sorriso accennato, la composizione rigorosa: tutto contribuisce a un fascino che sfida il tempo. È piccola, sì, e circondata da smartphone, ma non c'è nulla di banale nel trovarsi davanti a questo ritratto iconico. Anche il furto del 1911 contribuì a renderla un mito.
2. La Libertà che guida il popolo – Eugène Delacroix

Delacroix dipinge la scena nel 1830, pochi mesi dopo la Rivoluzione di Luglio. Marianne, allegoria della Francia, guida il popolo tra fumo e cadaveri, con la bandiera tricolore in mano. Il quadro unisce idealismo politico e violenza reale, rendendo palpabile la tensione di un’epoca in bilico. Con la sua composizione teatrale e il messaggio rivoluzionario, è una delle immagini più potenti del romanticismo francese.
3. La Venere di Milo – Anonimo greco

Ritrovata casualmente da un contadino sull’isola di Milo nel 1820, questa statua del II secolo a.C. è un esempio sublime di arte ellenistica. Le sue proporzioni armoniche, la torsione del busto, l’eleganza senza tempo hanno alimentato secoli di interpretazioni. Mancano le braccia, è vero, ma la sua presenza è solenne e innegabilmente magnetica. Simbolo eterno di bellezza idealizzata.
4. La Zattera della Medusa – Théodore Géricault
Opera realizzata nel 1819, ispirata a un naufragio realmente accaduto tre anni prima. Géricault conduce un’indagine meticolosa: visita obitori, intervista i superstiti, studia ogni dettaglio anatomico. Il risultato è un’enorme tela che alterna disperazione e speranza, caos e ordine. Un esempio estremo di pittura romantica, carico di pathos e denuncia politica. Una scena che non si dimentica.
5. Il Codice di Hammurabi – Babilonia

Una delle più antiche raccolte di leggi conosciute, incisa nel 1750 a.C. su una stele di diorite nera alta oltre due metri. Il re Hammurabi è raffigurato mentre riceve le leggi dal dio Shamash: un gesto che legittima il potere terreno con l’autorità divina. Il testo contiene oltre 280 norme, precise e strutturate. Un documento fondamentale per comprendere la nascita della civiltà giuridica.
6. Le Nozze di Cana – Paolo Veronese
Dipinto nel 1563 per il refettorio del convento benedettino di San Giorgio Maggiore a Venezia, fu trafugato da Napoleone nel 1797 e non è mai tornato in Italia. Con i suoi oltre 9 metri di larghezza, è la tela più grande del museo. Veronese rappresenta il miracolo del vino con uno sfarzo teatrale, popolando la scena di aristocratici veneziani in costumi rinascimentali. Un’opera dove sacro e profano convivono in armonia.
7. Amore e Psiche – Antonio Canova

Scolpita nel 1793, è uno degli esempi più noti del Neoclassicismo italiano. La scena è tratta da Le Metamorfosi di Apuleio: Psiche, svenuta, viene risvegliata dal bacio di Amore. Canova coglie l’istante sospeso tra abbandono e rinascita. Il trattamento del marmo, levigato e sensuale, rende l’opera quasi carnale. Un inno alla grazia e all’equilibrio delle forme.
8. Il Sarcofago degli Sposi – Civiltà etrusca
Scoperto a Cerveteri nel 1881, datato al VI secolo a.C., rappresenta una coppia che condivide eternamente lo stesso cuscino. I due coniugi sono raffigurati con espressioni serene, gesti affettuosi, atteggiamenti quotidiani. Una visione sorprendentemente moderna del rapporto uomo-donna, in contrasto con la cultura greca contemporanea. Simbolo di uguaglianza e intimità.
9. La Vittoria di Samotracia – Arte greca

Realizzata intorno al 190 a.C. per commemorare una vittoria navale, venne ritrovata nel 1863 sull’isola di Samotracia e donata alla Francia. Alta quasi tre metri, rappresenta Nike mentre atterra su una prua di nave. Le pieghe del vestito, mosse dal vento, e la postura slanciata trasmettono un’energia travolgente. Malgrado l’assenza della testa e delle braccia, è una delle statue più suggestive della classicità.
10. Il Ritratto di Luigi XIV – Hyacinthe Rigaud
Commissionato nel 1701, destinato al nipote di Luigi XIV, questo ritratto celebra il potere assoluto del Re Sole. Rigaud lo raffigura in piedi, in posa autoritaria, avvolto in un mantello di velluto e ermellino, sormontato dai simboli della monarchia. Ogni dettaglio – dalle calze ricamate al trono – comunica controllo, ricchezza, invincibilità. Un manifesto politico in forma pittorica.