Cammini della Resistenza: itinerari a piedi per il 25 aprile

Sulle tracce dei partigiani: passo dopo passo nei luoghi simbolo della Liberazione

di MADDALENA DE BERNARDI
24 aprile 2025
Cammini della Resistenza: itinerari a piedi

Cammini della Resistenza: itinerari a piedi

Il 25 aprile non è solo una data da commemorare, bensì un invito a riscoprire i luoghi attraversati dalla Resistenza italiana, pensando ai passi di chi è vissuto prima di noi e li percorse in momenti drammatici.

Ascoltando il silenzio dei boschi dovremmo chiudere gli occhi e immaginare, per un momento, gli attimi fatali in cui la pace che oggi percepiamo era avvolta dal pericolo, come ora accade in altri luoghi del mondo.

Andare alla scoperta dei sentieri partigiani significa immergersi nella storia, attraversare paesaggi che furono teatro di lotte e sacrifici. Non sarà solo un’occasione per ricordare chi combattuto per la libertà. Camminare diventa azione di libertà e un modo per portare la scuola nel mondo: studiare toccando la geografia e osservando i luoghi della storia.

Ecco alcuni cammini della memoria e itinerari emblematici da percorrere in occasione della Festa della Liberazione.

Piemonte: dalle Alpi alla pianura

In Val di Susa è attivo un progetto che collega oltre 200 chilometri di sentieri attraverso valli e creste alpine, toccando i luoghi dove operarono le formazioni Giustizia e Libertà. Si tratta del progetto “Sentieri Resistenti”, suddiviso in 14 tappe.

L’itinerario attraversa l’alto Canavese e le valli di Lanzo, Susa, Sangone, Chisone, Germanasca e Pellice, toccando luoghi significativi della Resistenza. Le tappe sono corredate da schede informative e tracce GPS, in grado di trasformare l’esperienza in storia raccontata, accessibile e arricchita da numerose informazioni.

A Paraloup, in provincia di Cuneo, è nato uno dei primi rifugi partigiani del Nord Italia: oggi è visitabile grazie al progetto Paraloup, che propone un sentiero immersivo arricchito da installazioni multimediali, pensato per far dialogare passato e presente.

Inoltre, nel cuore delle Langhe, il "Sentiero del Partigiano Johnny" permette di rivivere le vicende narrate da Beppe Fenoglio nel suo omonimo romanzo. L’itinerario attraversa colline e borghi che furono teatro di scontri e nascondigli per i partigiani: un cammino che si sviluppa fra storia e letteratura della Resistenza.

Malga Lunga: museo e rifugio della memoria

In provincia di Bergamo, la Malga Lunga è un rifugio montano trasformato in Museo della Resistenza. All’interno, l’esposizione racconta le vicende della 53ª Brigata Garibaldi e conserva lettere, fotografie e cimeli dei partigiani.

Situata tra la Val Cavallina, la Val Borlezza e la Val Gandino, la Malga Lunga è raggiungibile attraverso sentieri immerso in un panorama di cui oggi possiamo ammirare la selvaggia bellezza, ricordando chi rischiò la vita attraversando vallate in cui gli spari sono echi lontani, ma un tempo teatro di scontri.

Appennino Reggiano: i Sentieri Partigiani di Istoreco

Nell’Appennino reggiano, l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Istoreco organizza, da oltre venticinque anni, i "Sentieri Partigiani", escursioni guidate che ripercorrono i luoghi della lotta antifascista.

I Sentieri Partigiani di Istoreco, adatti a vari livelli di preparazione, attraversano boschi e crinali dove si svolsero azioni di guerriglia e si formarono le prime brigate partigiane dopo l’8 settembre 1943 .

Val d’Arda: il Sentiero di Giovanni lo Slavo

In Emilia-Romagna, il Museo della Resistenza piacentina a Sperongia propone il "Sentiero di Giovanni lo Slavo", un percorso storico-naturalistico che parte dal museo e attraversa luoghi significativi della lotta partigiana nella Val d’Arda.

Il sentiero evoca la figura del combattente Jovan Grcavaz, ufficiale di Marina internato in Italia dopo l’invasione della Jugoslavia, che diviene comandante della 62a Brigata “Luigi Evangelista”. Camminando lungo l’itinerario vedremo punti di vedetta, sedi di distaccamenti e la "Grotta dell’eccidio", dove avvennero tragici eventi durante la guerra.

Liguria fra montagne e borghi

In Liguria, i sentieri della Resistenza si arrampicano lungo le Valli Sturla, Aveto e Fontanabuona, dove operavano le formazioni partigiane che difendevano l’entroterra dal controllo tedesco. Camminare da Chiavari a Santo Stefano d’Aveto o lungo il crinale del monte Ramaceto significa attraversare piccoli borghi, boschi fitti e radure che furono teatro di combattimenti e rappresaglie.

A Levanto, Santa Margherita Ligure e Portofino, alcuni percorsi urbani e collinari integrano la memoria della guerra con quella civile, grazie a progetti come la “Mappa della Resistenza nel Tigullio”.

Lombardia: Resistenza sulle Orobie

In Lombardia, la Resistenza ha lasciato profonde tracce lungo i pendii delle Orobie. Sentieri come quello dedicato a Ercole Pedretti, caduto in battaglia nel 1944, si snodano tra le valli bergamasche: una riflessione civile sul coraggio e la lotta di fronte al paesaggio maestoso delle montagne, silenziose testimoni dei tanti drammi che qui si consumarono.

Anche nella zona del Lario, tra Lecco e Colico, si trovano itinerari che connettono i luoghi delle staffette e delle azioni partigiane, con punti di sosta pensati per raccontare le storie locali e i protagonisti, spesso giovani, della Resistenza.

Monte Sole: memoria di Marzabotto

Nel bolognese, il Parco Storico di Monte Sole è un luogo simbolico della Resistenza e della memoria delle stragi nazifasciste. Qui, nell’autunno del 1944, si consumò l’eccidio di Marzabotto, uno dei più atroci compiuti in Italia durante l’occupazione.

Oggi l’area è attraversata da una rete di sentieri della memoria che collegano le frazioni distrutte, le scuole rurali, le chiese e le case coloniche teatro degli eventi. Il parco è anche sede di iniziative culturali, camminate guidate e giornate commemorative, in particolare in occasione del 25 aprile. In questi luoghi la bellezza naturale dell’Appennino si fonde con la storia più dolorosa del Novecento italiano.

Linea Gotica: tra storia militare e resistenza civile

Uno degli itinerari più significativi per chi vuole camminare nella storia della Seconda guerra mondiale è quello lungo i resti della Linea Gotica, la linea difensiva costruita dai tedeschi tra il 1943 e il 1944 che attraversava tutta l’Italia centrale, dall’Adriatico al Tirreno.

In Toscana, nei pressi dell’Abetone, si trova il Museo della Linea Gotica di Pianosinatico, che offre un’introduzione chiara e coinvolgente alle battaglie avvenute in Appennino. Da lì partono diversi percorsi escursionistici che ripercorrono trincee, postazioni e rifugi usati da partigiani e soldati. Molti tratti sono attrezzati con pannelli esplicativi, ideali anche per escursioni didattiche e in famiglia.

Toscana: monti della memoria

In Toscana, il Monte Giovi conserva uno dei più noti sentieri resistenziali. L’itinerario si snoda attraverso boschi e crinali, passando per il luogo della strage di Padulivo e salendo verso la vetta, dove operarono formazioni partigiane legate al movimento cattolico e al Partito d’Azione.

Lungo il percorso, pannelli informativi aiutano a comprendere il contesto storico. In altre zone della regione, come la valle di Barbiana, sono attivi percorsi guidati legati alla figura di don Lorenzo Milani e alla pedagogia civile nata dall’esperienza resistenziale.

Abruzzo: il Sentiero della Libertà

Tra i cammini più intensi dal punto di vista simbolico c’è il Sentiero della Libertà, in Abruzzo. Questo percorso ricalca le vie utilizzate da partigiani e prigionieri alleati per fuggire dalle zone occupate e attraversare le linee nemiche. Si sviluppa per circa 27 km tra Sulmona e Casoli, passando per la Maiella, che fu una delle aree più attive nella guerriglia contro i tedeschi.

Lungo il tragitto, il paesaggio selvaggio del Parco Nazionale fa da cornice a rifugi, memoriali e testimonianze raccolte dagli abitanti che sostennero la lotta armata con ospitalità, cibo e informazioni.

Monte Tancia: il Museo Diffuso della Resistenza in Sabina

Nel Lazio, il Monte Tancia è teatro di un percorso commemorativo che fa parte del "Museo Diffuso della Resistenza". L’itinerario permette di camminare sui sentieri calpestati dai partigiani, attraverso luoghi segnati da feroci rappresaglie nazifasciste e i nuovi alberi piantati in memoria delle vittime. Per ricordare che la storia si fa ogni giorno, con le nostre scelte e la consapevolezza di ciò che è stato.