Giovedì 18 Aprile 2024

Cinque Terre

Da Punta Mesco a Capo Montenero i borghi di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore spiccano dalle rocce per affacciarsi sul Tirreno. La luce di fine estate li illumina come se fossero dipinti

Cinque Terre

Cinque Terre

Ora che Ferragosto è un ricordo e ci si avvia verso il sole di settembre, le Cinque Terre diventano la meta ideale per non dimenticare l’estate. Qui dove il mare e il cielo si confondono, i sentieri e la natura si illuminano di una luce che non ha eguali. Ora che i turisti non li assediano, i cinque borghi marinari compresi tra Punta Mesco e Capo Montenero si offrono nella loro bellezza senza tempo. Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore, arroccati come sono sulle scogliere, sembrano dipinte e le dimore colorate incastrate l’una nell’altra come fossero tessere di un mosaico immaginato da un grande artista. Prendete tempo, dimenticate i ritmi imposti dal turismo mordi e fuggi e calatevi nell’atmosfera incantata dei luoghi. Lasciate che sia l’istinto a indirizzarvi tra i vicoli, fermatevi nelle botteghe, ammirate i paesaggi dalle terrazze sul Tirreno. In questo nostro itinerario vi proponiamo il meglio di quanto il territorio offre a proposito di vini e di prodotti eccellenti che questa terra aspra ma generosa regala. A partire dalla Vernaccia, vino che prende il nome da Vernazza, e che sin dai tempi delle repubbliche marinare era considerata preziosa merce di scambio in contrapposizione alla Malvasia, vino simbolo della Serenissima.

Non perdetevi l’olio che ancora si produce, così come assaggiate il miele e la torta di riso che a Manarola è un’arte tramandata generazione dopo generazione. Così come i limoni non hanno nulla da invidiare a quelli di Sorrento e le acciughe sotto sale sono un fiore all’occhiello di cui a Monterosso ci si continua a vantare. Andate alla scoperta della via dei Santuari di cui vi raccontiamo, un pellegrinaggio nella bellezza che porta ristoro all’anima se ci si lascia cullare dal silenzio e inebriare dai profumi. Non bastasse ecco la Val di Vara, spartiacque tra l’entroterra ligure e il versante emiliano dell’Appennino. Un angolo dove ancora si produce nel rispetto della natura e dove bio non è soltanto un’etichetta, ma una scelta di vita.

Top 5 delle Cinque Terre
  1. 1
    Dodici chilometri di emozioni
    Sono quaranta i sentieri per visitare le Cinque Terre dal mare ai monti. Tra tutti il Sentiero Azzurro, dodici chilometri di emozioni
  2. 2
    Una foto da incorniciare
    Il borgo di Vernazza offre scorci irripetibili ed è meta irrinunciabile per chi è alla ricerca di scartti fotografici da incorniciare
  3. 3
    Il borgo preferito dal poeta
    Monterosso “paese roccioso e austero, asilo di pescatori 
e contadini”, è tra i luoghi cari al poeta Eugenio Montale
  4. 4
    Antichi e moderni frantoi
    La produzione di olio di oliva: manoscritti e libri antichi riportano l’esistenza di tre frantoi a Corniglia e due a Vernazza
  5. 5
    Un’oasi biologica
    La Val di Vara è un’oasi rimasta incontaminata che sta puntando su agricoltura a misura d’uomo e biodiversità

 

Un consiglio: Una visita alla villa romana del Varignano 
è la meta ideale per chi ama le antiche vestigia 
e i panorami mozzafiato