Capodanno a Belgrado, dove si festeggia due volte

Le feste all'insegna dell'ospitalità serba: la città, la natura dei monti Tara e le famose Terme

I palazzi

I palazzi

Perché trascorrere le feste di Natale, Capodanno (e oltre) a Belgrado? Ci sono tanti buoni motivi, infatti il capoluogo serbo (già capitale della ex Jugoslavia dal 1918 al 1991) sta diventando di moda: è una meta vicina all’Italia e si raggiunge agevolmente con voli anche low cost. Belgrado oggi attira non soltanto investitori esteri, ma anche turisti che trovano qui ogni tipo di offerta: per le famiglie con bambini, per chi vuole unire stimoli culturali a un’ottima gastronomia e a tante cose da vedere, per chi cerca una meta giovane e ricca di iniziative, di locali notturni, di ristoranti e kafane.

Una città speciale, la capitale della Serbia: mix di culture, crocevia Est e Ovest, Nord e Sud, accoglie circa un milione e 200 mila abitanti. L’amalgama di tradizioni orientali e occidentali, retaggio del passaggio di Celti, Slavi, Romani, poi Bisanzio, gli Asburgo e gli Ottomani (guerra terminata nel 1867 grazie al Principe Mihailo Obrenovic III di Serbia, lo ricorda una statua in Piazza Repubblica), si ritrova anche in cucina, dove influenze ottomane e mitteleuropee danno risultati molto interessanti.

Per la sua vita culturale e per la vivacità dei locali, non a caso Belgrado viene definita la nuova Berlino! E offre una chance in più rispetto ad altre capitali europee: due Capodanni, infatti le celebrazioni si svolgono sia, come da tradizione, il 31 dicembre, sia la notte tra il 13 ed il 14 gennaio secondo il calendario ortodosso. Inoltre il 7 gennaio si celebra il Natale ortodosso. Quindi visitare Belgrado e la Serbia in questo periodo significa vivere un’atmosfera festosa ad oltranza!

Per il Natale Ortodosso si inizia a digiunare quaranta giorni prima, (niente carne, formaggi e uova, sì al pesce): è la Quaresima di Natale. I rituali hanno inizio il giorno della vigilia (il 6 gennaio) quando ci si reca nel bosco per raccogliere rami di quercia secchi, da bruciare il giorno, poi seguiranno la Santa Messa e la cena di cui sopra. I piatti tipici sono i peperoni al forno riempiti con patate, il pesce di fiume e la sfornata di fagioli, piatto chiamato sotto il nome di prebranac, accompagnato dal pane e dal vino. In Serbia, non si attende la mezzanotte, dopo cena si va a letto e il giorno di Natale (7 gennaio) ci si gode una colazione corroborante a base di maiale arrosto e un pane nel quale viene nascosta una monetina: chi la troverà avrà fortuna tutto l’anno. Le funzioni natalizie si celebrano i tutti i templi della città, e le più suggestive si svolgono in quello di San Sava, completato nel 1985 ed edificata nel luogo in cui il Santo sarebbe stato bruciato dai turchi ottomani nel 1595: è uno dei tempi ortodossi più grandi del mondo.  Affascina con affreschi bellissimi di santi e scene sacre, con l'oro che si mescola al blu sullo sfondo, a creare una sorta di cielo grande e luminoso. Feste in piazza e nei locali

Durante queste festività un classico è ritrovarsi sulle piste di pattinaggio, come quella allestita sulla piazza Nikola Pasic.  A Belgrado si saluta l’anno nuovo per le strade, davanti al Parlamento Nazionale di Serbia, nel tratto di Bulevar Kralja Alexandra, oppure si può andare in uno dei tanti locali sulle rive dei fiumi Sava e Danubio che organizzano serate a tema, come quelli dei quartieri di Dorcol e Stari Grad. Questi giorni festivi alle porte animano ancor di più la città: in pieno centro, sulla Sava, sul Danubio o ad Ada  Ciganlija, le possibilità di svago e divertimento non mancano (e a proposito di divertimento, questa città viene definita la “Barcellona dei Balcani)”: musica dal vivo, ristoranti, discoteche, dove per una cena e musica si spendono non più di 30-40 euro a testa. Fra i locali di tendenza, Reka (www.reka.co.rs), dai simpatici affreschi, dove anche d’inverno si cena bene (specialità, i pesci di fiumi), dove c’è musica dal vivo e si balla fra i tavoli fra una portata e l’altra… fino a notte alta! Una caratteristica particolare sono gl splavovy, zattere o barche trasformate in club galleggianti, ristoranti, bar e locali notturni, di solito ancorate alle sponde dei fiumi Sava e Danubio, compresa la spiaggia di Ada Ciganlija. La maggior parte degli splavovi è aperta fino alle prime ore del mattino, soprattutto durante la bella stagione, quindi in inverno è bene informarsi in anticipo. E a proposito di star bene a Belgrado, in centro, vicino alla zona pedonale, Zepter Hotel (zepterhotels.com; Terazije, 10) è un 4 stelle (ottimo rapporto qualità-prezzo) che unisce un look moderno e di classe a una funzionalità che si ritrova dappertutto, compreso il ristorante che unisce i piatti tradizionali a una grande raffinatezza. In Hotel possono avere tutte le “dritte” per cosa fare durante le feste. Belgrado offre molto da vedere, quindi bisogna fare una scelta, dipende dal tempo a disposizione. Ci sono alcuni luoghi da non perdere. Come il Museo Nikola Tesla, che fu il genio le cui scoperte portarono all’ invenzione dell’energia elettrica. (http://www.tesla-museum.org/meni_en.htm): un personaggio straordinario, misconosciuto in vita, con ben 280 brevetti a lui assegnati. Un piccolo gioiello proprio vicino ai negozi dello shopping di tendenza è il Museo Zepter, (Zepter Gallery) sulla Knez Mihailova, la via pedonale più centrale di Belgrado. Il museo Zepter è in un palazzo degli anni ’20 e nel 2010 è stato allestito a museo per volontà della magnate Magdalene Zepter, che ha donato così alla sua città oltre 400 opere di 170 artisti, per raccontare l’arte contemporanea serba degli ultimi 50 anni. E’ questo il primo museo privato d’arte riconosciuto dalla Repubblica di Serba. Info: www.zeptermuseum.rs. Madlena Zepter ha dato vita anche il Madlenianum Opera House a Belgrado, il primo teatro d’opera privato costruito in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’edificio unisce una raffinata sobrietà ad elementi stilistici molto particolari, come il grandioso lampadario in vetro. Madlena Zepter è la moglie di Philip Zepter, serbi entrambi, a capo dell'omonimo gruppo internazionale che produce pentole extralusso, cosmetici, strumenti medicali, orologi, gioielli, occhiali da sole (un brevetto speciale li rende adatti ad essere indossati con ogni condizione di luminosità), ed ha tre hotel in Serbia e due in Croazia. Tra le tante cose da vedere a Belgrado, imperdibile la Casa dei fiori dove, oltre alla salma di Tito, si può visitare il superbo museo ospitante le memorie del ‘900, il tutto inserito in un bellissimo giardino. Merita lasciarsi un bel po’ di tempo per visitare la Fortezza Kalemegdan, uno sperone roccioso dal quale si gode la bella vista della confluenza dei due fiumi, Sava e Danubio, ma anche e soprattutto un luogo deputato a costruzioni militari fin dal tempo di Romani, Turchi, Austriaci. D’inverno soffia un vento freddo che rende nitido il panorama, i colori dilatano gli spazi, Di sera Belgrado coi suoi monumenti, con le strade, coi ponti illuminati, lascia nel cuore un mix di dolcezza e di grandiosità, di bellezza e di nostalgia… qualcosa che si prova tutto insieme, quando scende il tramonto e allora ci si chiede quante altre sorprese ci si riserverà ancora Belgrado. Fra i monti del Parco Nazionale Tara

Se il tempo a disposizione non è avaro, merita noleggiare un’auto e ritagliarsi qualche giorno per vedere due luoghi serbi davvero molto interessanti. Ad esempio, si può ritornare in Italia puntando a sud, e prendere l’aereo a Nis. che dista 237 km. da Belgrado: questo ci consentirà di scoprire una natura incantevole.

In auto, si prosegue tra la natura (le strade sono ottime, occorrono circa tre ore e mezzo di viaggio) per arrivare nella parte più occidentale della Serbia, ai confini con la Bosnia, al Parco Nazionale Tara (per il pranzo, consigliabile il ristorante Vrelo al lago Perucac). Il Parco Nazionale “Tara” copre la maggior parte del monte Tara, all’estremo ovest della Serbia, nell’ansa a gomito del fiume Drina. Dichiarato parco nazionale nel 1981, occupa una superficie di 19.200 ettari.

Questo Parco è famoso per la sua natura eccezionalmente preservata e rigogliosa, l’unico posto dove cresce l’abete "Panciceva omorika". Nel Parco ci sono punti panoramici dai quali si gode una vista bellissima sul fiume sottostante, Drina. Tra i luoghi panoramici, Banjska Stena è il più famoso tra gli escursionisti e ha una vista spettacolare sul Lago Perucac. A rendere ancor più avventurosa la gita ci pensano alcuni cartelli che invitano a far attenzione alla presenza di orsi! Se abbiamo un po’ di freddo, si può visitare la distilleria BB Klekovaca e degustare la famosa grappa locale, Rakija. Il trenino che riporta indietro nel tempo

Si prosegue per il vicino paesino di Mokra Gora (circa 50 minuti in auto), dove si ha l'emozione di un salto indietro nel tempo visitando la stazione e dove c’è il trenino Sargan 8. Si percorre un pezzetto della linea ferroviaria che collegava Belgrado a Dubrovnik. Costruita nel 1917, in disuso dal 1974, oggi é un'apprezzata attrazione turistica. Il trenino riprenderà le sue corse in primavera e ora si può “trasgredire “passeggiando fra i binari!

Vicinissimo c'è il villaggio di legno costruito dal regista sloveno Emir Kursturica, che individuò il luogo quando girava "La vita è un miracolo". È un delizioso villaggio di legno con tanto di scuola e chiesa (dedicata a San Saba) dove si può mangiare benissimo nel bel ristorante, con piatti della tradizione.

In tutta la Serbia abbiamo trovato una gastronomia gustosissima, dove la carne la fa da padrona. Ottimi i salumi, alcuni dei quali, come il prosciutto, leggermente affumicati, serviti accompagnati da formaggi freschi e cremosi. un passato o zuppa di verdure non manca quasi mai. Le grigliate di carne sono una sorta di piatto nazionale: hamburgher, spiedini, polpette, kebab, ma anche stracotto di maiale,  si accompagnano a verdure alla griglia, a insalate, a patate stufate. Fra i dolci, molto buoni quelli di pan di Spagna a strati, farcito di crema, che hanno un gusto casalingo e raffinato insieme. In fascino immutevole delle Terme

Un’altra tappa del viaggio ci porta (in poco più di tre ore di auto) in un contesto diverso ma suggestivo: Vrnjacka Banja, una delle più importanti località termali del Paese. E’ rilassante passeggiare sulla Promenade di Vrnjacka Banja, e si possono visitare le fonti di acqua termale curativa: "Acqua calda", "Slatina", "Sneznik". Si può anche attingere acqua termale, che è gratuita presentando una prescrizione medica Da vedere il bel parco termale con il vicinissimo "Giardino Giapponese", e il famoso "Ponte dell'Amore" ricco di leggende e… di tanti lucchetti appesi. Hotel, ristoranti, parchi acquatici rendono questo centro molto frequentato. E a proposito di hotel, all’ Hotel Zepter Banjia Basta si riceve un saluto di benvenuto secondo la tradizione serba: pane serbo “pogaca”, sale, miele e acquavite di prugna. L’acquavite è un aperitivo che non manca mai! Dopo 127 km (neanche 2 ore d’auto) si arriva a Nis, all’aeroporto Costantino il Grande, da dove si può prendere un volo low cost per Orio al Serio.

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