
Nel ricco e rinomato panorama vinicolo altoatesino, San Michele Appiano occupa un posto di rilievo. E non potrebbe essere altrimenti per una cantina che, sotto la guida di un guru dell’enologia come Hans Terzer, è stata tra le pioniere della svolta qualitativa promossa dalle grandi cantine sociali della zona.
I numeri
I vini
La linea Classic è un entry level di pregevole fattura che offre un’ampia panoramica varietale, composta sia da grandi internazionali sia vitigni autoctoni. Il consiglio, per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, è tuttavia quello di salire alla FallWind (la vecchia linea Selezione ribattezzata così da un paio d’anni), per il deciso salto di livello a fronte di un aumento di costo contenuto. Anche qui il ventaglio è ampio. La cantina spinge molto sul Pinot Bianco Schulthauser (12,80 euro) e sul Pinot Grigio (12,80 euro), ma vale la pena assaggiare anche il Riesling (13,80 euro), nobile vitigno che San Michele Appiano ha un po’ trascurato rispetto ad altri grandi bianchi ma che qui trova una giusta collocazione. Sul fronte dei rossi, interessante la Schiava/Vernatsch (9,90 euro), il rosso ‘andante’ d’Alto Adige negli ultimi anni oggetto di un’importante e riuscita rivalutazione qualitativa.
Il top di gamma