Alto Adige: boschi, prati e villaggi senza tempo

Quante valli ancora sconosciute ci sono in tutta la regione? Suggestive, panoramiche, isolate ma vivaci e con tanti servizi per l’ospite

Alto Adige

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È consuetudine che in Alto Adige nella bella stagione ci siano più turisti italiani che provenienti da oltre confine ma è anche vero che ci sono delle valli - vere e proprie enclavi straniere - che la prossima estate non vedranno la presenza tradizionale di tedeschi, svizzeri e olandesi e si offriranno alla conoscenza delle molte migliaia di nostri connazionali che preferiranno boschi e vette alle spiagge. 

La Val Venosta - a ovest di Bolzano - e molte delle sue valli laterali minori andrebbero visitate e frequentate: il discorso vale per la Val d’Ultimo che ha dato i natali al grande campione di sci alpino Dominik Paris dove ci sono alberghi di altissimo livello che circondano borghi storici in pietra e mille laghetti immersi nella foresta. La confinante Val Martello, all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, è quanto di più terribilmente selvaggio ci possa essere alle nostre latitudini, fatte salve le coltivazioni di fragole più alte d’Europa e il poligono di tiro dove anche i turisti possono allenarsi in estate nel biathlon. La strada finisce teatralmente sotto la montagna e non c’è niente di più facile che incontrare un cervo o una volpe nel parcheggio. Dormire in un maso in alta quota è l’esperienza più emozionante e l’associazione che li consorzia (www.gallorosso.it) garantisce l’alto livello dell’ospitalità. Sull’altro versante, anche la Val Passiria merita attenzione. L’ultimo paesino prima del confine con l’Austria, Plan, conta 300 giorni di bel tempo l’anno (proprio perchè le montagne lo proteggono dalle nuvole che scendono da nord) e il più classico paesaggio da cartolina con le vette innevate, il ponte sul torrente, i pascoli fioriti e i campanili gotici aguzzi. In questa valle, si fa preferire il Quellenhof Luxury Resort il cui ristorante gourmet è tra i più rinomati della regione (www.quellenhof.it). Merano con il centro storico, la passeggiata sul Passirio, le Terme e i negozi sotto i portici si trova a pochi chilometri di distanza.

Chi ha mai sentito parlare invece della Val di Vizze? È il punto più a nord di tutta la regione: poco oltre Vipiteno, sulla strada che porta al Brennero, ha origine questa valle sperduta che si inoltra per una ventina di km tra le montagne che segnano il confine con il Tirolo e si chiude alla presenza delle vette del Gran Pilastro e della Gran Vedretta. Non ci sono impianti di risalita nè resort rinomati ma natura intatta e garanzia di relax e pace. Traffico e sovraffollamento non sono contemplati e avrete conferma che valeva la pena fare qualche km in più per arrivarci.

Oltre alla Val Casies che pure meriterebbe una visita, lungo la Val Pusteria - quella che da Bressanone punta ad est verso Brunico e Dobbiaco - si trova il paese di Rio Pusteria. Da qui si sale verso i villaggi di Valles e Maranza che d’inverno sono uno dei nuovi poli di attrazione per gli sciatori grazie ai 55 km di piste del comprensorio Gitschberg-Jochtal e d’estate sono ancora tutti da scorpire. Nel caso, fate base al Mountain Hotel Tratterhof a Maranza: non è solo uno degli alberghi più belli dell’Alto Adige ma ha certamente uno dei servizi per colazioni più incredibili di tutta Europa con un bancone di oltre 80 metri dove trovare ogni tipo di piacere dolce e salato, frutta e bevande da tutto il mondo e tre chef che preparano le uova in mille modi diversi.