Giovedì 25 Aprile 2024

Slow Tour in Valtellina

Slow Tour in Valtellina

Slow Tour in Valtellina

Ultimamente si fa un gran parlare di cibo, persino io che non sono troppo esperta di prodotti tipici e sono perennemente a dieta non ne posso più dei cuochi in TV che spettacolarizzano il cibo che le nostre mamme hanno sempre cucinato con modestia e amore!

Viaggiare però fa rima con gustare e ci sono dei luoghi in cui il gusto di ciò che si assaggia è talmente collegato al paesaggio da trasformare automaticamente il viaggio in un viaggio nel gusto e nei prodotti. In questi casi non si può proprio non parlare di cibo.

Un esempio? Lo Slow Tour che ho fatto in Valtellina!

Ogni prodotto che vi racconterò è un paesaggio suggestivo, una natura incontaminata, una complicità millenaria tra uomo e natura. La posizione ideale per vedere tutta la vallata e capirne le caratteristiche - geologiche e non solo - è il castello di Grumello, protetto dal FAI.

Me l’ha detto Siro, il geologo che mi ci ha accompagnato: guardando verso il basso c’è il dosso della Sassella e c’è un avvallamento sulla destra che ci indica la linea insubrica, ovvero la linea di congiunzione tra la zolla tettonica Paleoafricana e quella Europea.

Il castello si trova proprio sulla giunzione di questa frattura ed è da questa spinta che si sono alzate le Alpi e le Prealpi. Dal castello ci siamo dentro anche noi, in perfetto equilibrio!

E questo perfetto equilibrio genera il vino autoctono della Valtellina: il Nebbiolo, che nasce su questo fortunato versante, illuminato dal sole per tutto il giorno.

Dall'altra parte il sole scalda molto meno, infatti di là c'è molta meno vita e soprattutto non c'è il vino! Il Nebbiolo nasce solo sul lato soleggiato e tradizione vuole che sia coltivato su questi terrazzamenti fatti nei secoli dal lavoro paziente dei contadini.

Il vino quindi, ma anche le altre eccellenze che vi racconterò: il Bitto di Gerola Alta che fa impazzire i Giapponesi, i Pizzoccheri di Teglio, il miele di Chiavenna, la bresaola, il formaggio Casera e poi, beh, ovviamente le mele!