Slow Tour Padano, 3 puntata: Alle origini del Trentingrana

Al villan non far sapere quant’è buono il Grana Padano con le mele

Caseificio Rumo - Patrizio e Remo Marchesi

Caseificio Rumo - Patrizio e Remo Marchesi

È tornato su RETE 4 Slow Tour Padano: la seconda serie del programma di Patrizio Roversi su agricoltura, prodotti e territorio va in onda il sabato alle 15.35 e in replica il giovedì in seconda serata. Un’anticipazione di quello che vedremo nella puntata di sabato 6 novembre: il viaggio stavolta si spinge ben oltre la Pianura Padana. Patrizio Roversi segue le tracce di Michele Marchesi, un trentino che negli anni 20, dopo aver appreso l’arte del casaro nel mantovano, è tornato a casa sua, innestando il know-how del Grana Padano nella grande tradizione lattiero-casearia di questa regione e aprendo la strada allo sviluppo del famoso Trentingrana. In nome della vocazione all’ecocompatibilità di questo suo nuovo slow tour, per raggiungere la regione italiana più green, Patrizio viaggia su un motociclo simile a quello che usò Marchesi, un Aquilotto, ma elettrico.

Elettro-pedalando raggiunge la Val di Non dove, a Rumo, trova sia la casa che il vecchio caseificio dove arrivò e lavorò Marchesi nel secolo scorso. Qui è nata la prima forma di Trentingana, e qui (anzi poco più̀ su) oggi c’è il nuovo caseificio moderno del Consorzio dei produttori agricoli di Rumo.

Anche in questa puntata Patrizio va cercando idee sostenibili che traghettano la tradizione nel futuro. Trova l’ultimo caseificio turnario del Trentino, a Pejo, dove ancora il latte viene munto a 2 mila metri in alpeggio e scende a valle scorrendo in un tubo ogni mattina alle 7. Trova una centrale idroelettrica che viene dal passato – la Centrale di Pont, a Cogolo –, un monumento di archeologia industriale, che funziona ancora nel presente ed è una soluzione energetica per il futuro. Una parte della puntata è poi dedicata al prodotto-principe del Trentino: le mele. Una produzione che determina il paesaggio, l'economia e l'ambiente. Ma cosa si fa per rendere la filiera più ecocompatibile? A San Miche all'Adige, alla Fondazione Edmund Mach, assieme all'Università di Trento si stanno portando avanti importanti ricerche in questo senso. Patrizio è molto curioso: che cos'è un “frutteto pedonabile”? Cosa significa “lotta biologica integrata? Chi vince tra la Vespa Samurai e la Cimice Asiatica? Infine Patrizio incontra un orto di permacultura a Coredo – l’azienda agricola Predaia e Casa Sebastiano – gestito come una farm community, dove si coltiva tanto la biodiversità̀ vegetale quanto quella umana.

Per stoccare in modo ecologico tutte queste tonnellate di frutta, a San Romedio c’è chi si è inventato un frigorifero ipogeo naturale, andando a impilare cassette di mele negli spazi vuoti lasciati dagli scavi di una miniera di dolomia. Se non è economia circolare questa… Tonda come una mela! Di cui non si butta via niente, persino le bucce, che possono diventare pellemela.

Appuntamento con la terza puntata di Slow Tour Padano sabato 6 novembre alle 15.35 su Rete 4, in replica giovedì in seconda serata e on line subito dopo la messa in onda sul sito di Italia Slow Tour. Per ricevere anteprime e contenuti inediti, potete Iscrivervi alla newsletter di italiaslowtour.