Viaggiare slow significa entrare in relazione con i luoghi e le persone, muovendosi con tutti i mezzi possibili e immaginabili: a piedi, in bicicletta, in treno, persino in calesse! E nella montagna pistoiese Syusy Blady e Patrizio Roversi li hanno sperimentati tutti quanti...
Patrizio raggiunge Pracchia in treno: questa linea ferroviaria è una delle più antiche d'Italia, si arrampica sugli Appennini e necessita di macchinisti esperti... per non dire eroici! Gli ingegneri che hanno progettato questi collegamenti possono a ragione essere considerati i veri patrioti dell'Unità d'Italia. In senso stretto, anzi strettissimo. Il viaggio di Patrizio continua a passo di trotto, su un calesse, fino... al Vaticano! Non stiamo parlando di San Pietro e affini, ma della più grande ghiacciaia naturale della zona. Fino alle guerre mondiali la principale fonte economica dell'alta valle del Reno era il ghiaccio naturale. Anzi, se volete testare sul campo gli effetti del surriscaldamento globale, venite qui sulle montagne pistoiesi a chiedere al signor Vasco dov'è finito tutto quel ghiaccio. Nel frattempo Patrizio si fa convincere a percorrere in mountain bike l'itinerario cicloturistico sul tracciato della vecchia ferrovia pistoiese. Un percorso per sportivi, ma non impossibile. Patrizio rimane giusto un po' indietro e ne approfitta per infilarsi in tutte le taverne e le trattorie che incontra lungo la strada. Passato il ponte sospeso e pure il passo dell'oppio, c'è anche tempo per assaggiare i formaggi del Podere la Fornace: pascoli naturali e lavorazione a crudo hanno valso a questi prodotti un bel presidio Slow Food.
Syusy Blady intanto è a Piteglio sulle tracce della reliquia della Madonna del Latte, conservata con devozione nella chiesa di Santa Maria Assunta. La storia di questa ampolla di latte sacro ha origini remote, inizia a Betlemme alla nascita di Gesù. Syusy poi è una grande appassionata di segni e simboli incisi sulla pietra, di mura poligonali e di arte rupestre... E a Piteglio si entusiasma parecchio, soprattutto di fronte al Masso della Pescaia, una roccia che è tutta un simbolo. Basta uscire a fare un po’ di trekking nel bosco per trovarsi di fronte incisioni e pitture rupestri arcaiche da decodificare: la montagna pistoiese è piena di misteri dei templari, lo sapevate? Ma la vera conditio sine qua non di queste montagne, è la castagna! Un'istituzione! Perché le castagne, si sa, sono come il maiale... Non si butta via niente. Sapete quanti giorni servono per essiccarle come si deve? E quale legno bisogna ardere per ottenere nell'essiccazione quell'aroma finale che da nessuna parte si trova uguale? Le risposte negli episodi di questa web serie.
Episodi
Pistoia: Il deposito dei treni d'epoca
La ferrovia Porretana da Pistoia a Pracchia
Montagna pistoiese: La strada del ghiaccio
Montagna pistoiese: Il castagno
Montagna pistoiese: L'essicatoio delle castagne
In MTB sulla montagna pistoiese
I sapori della montagna pistoiese: funghi e castagne
Montagna pistoiese: Necci, polenta e castagnaccio
Montanga pistoiese: Passo dell'Oppio e ponte sospeso
Montagna pistoiese: Il pecorino toscano presidio Slow Food
Pistoia: Ponte Castruccio e il museo Tattile
Pistoia e la musica: Fondazione Tronci
Montagna pistoiese: Piteglio e la democrazia dei comuni
Montagna pistoiese: i segni dei Templari a Piteglio
Piteglio: La pescaia dei Templari
Piteglio: La reliquia della Madonna del Latte
Piteglio: I simboli della Madonna del Latte
Pieve di Sant'Annunziata: I sassi raccontano i templari