Martedì 23 Aprile 2024

NEL PARADISO DI CANGRANDE A VERONA

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Al centro della piazza dei Signori, ammantato e pensoso su un alto basamento, Dante guarda i palazzi storici attorno a lui e fissa la strada di fronte che gli è stata intitolata. Siamo a Verona, fra le città più dantesche d’Italia. Il poeta vi arrivò già nel 1303, inviato dai bianchi in missione da Bartolomeo della Scala: quello per lui fu il primo "refugio e ‘l primo ostello", come ricorda nel canto XVII del Paradiso, esaltando "la cortesia del gran Lombardo che ‘n su la scala porta il santo uccello". Ma Verona fu la dimora di Dante soprattutto dal 1316 al 1319, quando lo accolse la "stella forte", Cangrande della Scala, a cui il poeta dedicò l’intera cantica del Paradiso. L’arca di Cangrande si trova sopra l’ingresso della chiesa di Santa Maria Antica: steso sul letto di morte, lo scultore lo raffigurò sorridente. A Verona sicuramente Dante studiò i manoscritti custoditi alla preziosa Biblioteca Capitolare, e frequentò centri di spiritualità come l’allora abbazia di San Zeno. Dal 1331 Pietro Alighieri, uno dei figli di Dante, prese dimora a Verona e acquistò anche alcuni terreni in Valpolicella: la chiesa di San Fermo ospita la cappella Alighieri.

s. m.