Sabato 20 Aprile 2024

Grande storia e luoghi fatati: è il Mugello

Da San Godenzo al Castello di Pulicciano. Ogni pietra parla delle atmosfere care a Dante

La Madonna attribuita a Giotto custodita nella pieve romanica di San Lorenzo

La Madonna attribuita a Giotto custodita nella pieve romanica di San Lorenzo

di Federico Rota

San Godenzo e la cascata dell’Aquacheta, Borgo San Lorenzo e il Castello di Pulicciano, Palazzuolo sul Senio o il castello di Montaccianico a Sant’Agata. All’apparenza località e puntini su una cartina geografica. In realtà veri e propri tesori naturalistici e architettonici custoditi nella valle del Mugello, a nord di Firenze, che, se collegati, hanno la capacità di trasportarci indietro di 700 anni, proiettandoci nell’atmosfera tipica dei paesaggi danteschi.

Si ha infatti notizia di una visita di Dante all’abbazia di San Gaudenzio l’8 giugno 1302, in occasione di un convegno in cui il Sommo Poeta e altri sedici esuli fiorentini s’impegnarono a risarcire gli Ubaldini, potenti feudatari del Mugello lungo i versanti appenninici tra Firenze e Bologna, di ogni danno arrecato ai loro beni dalla guerra contro i guelfi Neri, per poter tornare a Firenze. A testimonianza di questo avvenimento è un atto notarile conservato nell’Archivio di Stato fiorentino. L’abbazia benedettina costituisce il cuore del paese, oltre che uno dei più importanti esempi di architettura romanica in Toscana. Completamente restaurata, è visitabile gratuitamente. Muovendo da qui è possibile arrivare ad ammirare i 70 metri di salto nel vuoto della celebre cascata dell’Acquacheta, meglio nota come “la cascata di Dante”, inserita nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Descritta nel XVI canto dell’Inferno, la si raggiunge attraverso un’escursione di un paio d’ore che risale la valle raggiungendo, appena a monte della cascata, la suggestiva Piana dei Romiti con i ruderi dell’antico borgo.

Poco distante vi è Borgo San Lorenzo, dov’è d’obbligo una sosta nella straordinaria pieve romanica contenente l’unica tavola di Giotto rimasta in Mugello. Qui pare che Dante abbia preso parte nel 1303 alla battaglia presso il castello di Pulicciano, frazione del paese. Del castello resta oggi la chiesa di Santa Maria che reca all’esterno un’iscrizione posta nel secentenario della morte di Dante Alighieri. Proseguendo il viaggio si arriva a Scarperia, frazione del comune sparso di Scarperia e San Pietro, terra che ospita un’altra proprietà degli Ubaldini, il castello di Montaccianico a Sant’Agata. Oggi il luogo è un sito archeologico di notevole importanza, oggetto di uno specifico progetto di scavo da parte dell’Università di Firenze. Da Montaccianico, inoltre, partì e fece precipitosamente ritorno la spedizione militare verso il Castello di Pulicciano guidata da Scarpetta degli Ordelaffi, signore di Forlì, per il quale Dante nel 1303 lavorava come segretario.

Infine, va certamente citato anche Palazzuolo sul Senio, paese che nel 2018 è entrato a far parte dei “Borghi più belli d’Italia”. Palazzuolo è il luogo ideale per gli amanti della natura, grazie a itinerari che possono essere percorsi da appassionati di trekking, mountain bike o a cavallo. La fontana monumentale al centro del borgo, contornata da una suggestiva scalinata che porta alla chiesa dei Santi Carlo e Antonio, ospita manifestazioni tutto l’anno, tra cui la festa “Medioevo alla Corte degli Ubaldini”. Dal paese, un sentiero conduce anche ai ruderi del Castellaccio e al borgo di Lozzole, che sorge sull’antica fortezza degli Ubaldini.