Borghi marinari e dolci declivi per pedalare verso la gloria

Il calendario ciclistico si arricchisce di una corsa. Elite e Under 23 si misureranno a tappe, dal 22 aprile, sulle strade percorse dal poeta esule da Firenze

Borghi marinari e dolci declivi per pedalare

Borghi marinari e dolci declivi per pedalare

Chi, più di Dante Alighieri, ha saputo indirettamente celebrare l’essenza del ciclismo? Il Giro di Romagna per Dante Alighieri per Elite e U23, gara ciclistica a tappe in programma dal 22 al 25 aprile, troverà in questo parallelismo un solido filo conduttore. Ciclismo, uno sport di fatica, palestra di vita per i giovani, uno sport ‘d’altri tempi’ per via dei grandi sacrifici cui sono chiamati gli atleti in gara. Sacrifici particolarmente impegnativi negli ultimi decenni, in cui la tecnologia, la comodità e il divertimento ci hanno fatto pensare che tutto fosse dovuto, sempre, comunque, e che i giovani fossero una generazione incapace di puntare e perseguire un obiettivo fino in fondo, anche quando costa sudore. È lì che lo sport di fatica ha mantenuto la sua essenza, non snaturandosi, forse anacronistico ma sicuramente appassionante per tutti coloro che al ciclista agonista riconoscono la dedizione, il metodo, la costanza nell’allenamento che può portare a crescere, passo dopo passo, fino ai grandi risultati.

Il ciclismo come sport nobile, che premia chi sa andare oltre le tentazioni, chi sa mantenere la diritta via che porta verso la vittoria. E quando a gareggiare sono i giovani, gli uomini di domani, come non ricordare il Sommo Poeta, perché “vero frutto verrà dopo ‘l fiore” (Paradiso, Canto XXVII) e, come ricordato da Beatrice in quel passo della Divina Commedia, “ben fiorisce ne li uomini il volere, ma la pioggia continüa [delle tentazioni e dei mali esempi] converte in bozzacchioni le sosine vere”. E, siccome al fiore del buon volere seguirà il vero frutto della buona volontà, questo insegnamento pare attualissimo oggi, con tutto il mondo chiamato a ripartire, a rilanciarsi dopo una pandemia che ha scardinato tante certezze nel quotidiano di tutti.

Anche da qui riparte il Giro di Romagna per Dante Alighieri, nel 700° anniversario della morte del Sommo Poeta. Una corsa a tappe per ciclisti Elite e Under 23, l’anticamera del professionismo, che vede protagonisti giovani uomini (19-26 anni) che nel ciclismo hanno visto prima un gioco, una passione, poi un impegno sempre crescente. Oggi in questa categoria vedono un gradino da salire, un’asticella da alzare, per fare quello che ogni genitore augura ai propri figli: trasformare la propria passione in un lavoro.

Da giovedì 22 a domenica 25 aprile, Il Giro di Romagna per Dante Alighieri intersecherà anche il cammino di Dante, un itinerario ad anello di circa 380 km - solitamente diviso in 20 tappe - che ripercorre l’ideale percorso che il Sommo Poeta, esule dalla città di Firenze, compì agli inizi del XII secolo tra la Toscana e la Romagna. Basti pensare ad alcuni passaggi di gara, come quello da Oriolo a Faenza, o la tappa di Ravenna, luogo in cui si trova tutt’ora la tomba di Dante, o gli altri luoghi toccati dalla corsa e, secondo la tradizione, dallo stesso Alighieri.

Le quattro tappe coinvolgono sette Comuni come sedi di partenza e arrivo. Ci sono Bellaria Igea Marina, antico borgo marinaro e oggi moderna e graziosa meta di vacanza, Cattolica, la “porta di accesso” all’ospitalità tipica della Romagna, Gradara, con la suggestione della Rocca e del borgo fortificato, Ravenna, capitale nazionale e mondiale dell’arte e della cultura, in cui Dante visse gli ultimi anni, Riccione, icona dell’accoglienza e del turismo, San Leo, borgo medievale citato da Alighieri nel Purgatorio (“Vassi in Sanleo e discendesi in Noli”) e Santa Sofia, posizionata su colline da visitare e piene di sorprese. Quattro giornate in cui sport e cultura si uniranno in un nuovo grande evento, occasione di promozione per il territorio e opportunità di rilancio per l’economia e il turismo. Per guardare oltre la pandemia, alla ripartenza, perché “vero frutto verrà dopo ‘l fiore”.