Isabella Mayer per "Dipiù"


{{IMG_SX}}"Cinque anni fa ho ricevuto la "chiamata": all'improvviso, ho capito che dovevo cambiare del tutto la mia vita e dedicarla alla fede. Sono diventata molto devota di santa Brigida, che per me è come fosse a madre, vado a Messa tutti i giorni, mi confesso una volta alla settimana, prego per ore al mattino e alla sera, passo gran parte del mio tempo ad aiutare gli altri. E, soprattutto, vivo nella castità».

Chi mi fa questa sorprendente rivelazione è Daniela Rosati, la popolare conduttrice TV che siamo abituati a vedere in televisione alla conduzione di 'Tutto benessere' su RaiUno. Sembra strano sentire parlare la Rosati di castità dato che nella sua vita ha avuto due matrimoni, civili.

La prima volta si è sposata molto giovane e l'unione è durata solo due anni. La seconda volta, invece, si è sposata con il vicepresidente del Milan Adriano Galliani, che ha conosciuto nel 1986 e con il quale è stata sposata dal 1993 al 1999. A ogni modo, ora, Daniela Rosati è una persona completamente diversa. Infatti, parla di chiamata, di castità, di sacrificio.


Signora Rosati, che cosa significa per lei avere ricevuto la "chiamata"?
«Per farvi capire meglio devo fare una premessa. lo da bambina ero molto credente. Non sono stati i miei genitori, anche se sono cattolici, a trasmettermi il valore della fede. Però, pregavo molto, andavo spesso in chiesa e assistevo tutte le domeniche alla Messa. Forse sono cresciuta così dato che ho fatto le elementari dalle Suore salesiane. Loro erano missionarie e mi raccontavano di quello che facevano. Io rimanevo affascinata ed è per questo che fino ai diciannove anni volevo farmi suora».

Davvero voleva farsi suora?
«Sì. Mi sarebbe piaciuto diventare una suora di clausura. lo sono sempre stata molto ascetica e ho sempre saputo quanto sia importante la preghiera».


Perché allora non è diventata suora?
«Perché è accaduta una cosa terribile che mi ha allontanato per un lungo periodo dalla fede».

Che cosa è successo?
«Quando avevo diciannove anni mi è morta tra le braccia, per una grave malattia, una bambina alla quale ero molto affezionata. Era la figlia di una coppia che lavorava per la mia famiglia. I genitori avevano già perso altri due figli e quella bambina era l'unica che rimaneva loro.

Mi ricordo che allora pregai molto il Signore di farla sopravvivere e di prendere la mia vita piuttosto che la sua. All'epoca ero un po' sciocca. Pensavo che Dio potesse fare quello che volevo io. Non mi rendevo conto che bisogna accettare la sua volontà perché Lui ha il suo disegno. Quando la bambina è morta ho provato un grande dolore e ho pensato che Dio non esistesse».

Quindi da quel momento non ha più creduto?
«Sì, esattamente. Ho vissuto due anni nel dubbio. Non trovavo più conforto nella fede e per questo non andavo più in chiesa. Mi sentivo offesa».

Come si è riavvicinata alla fede allora?
«A Milano ho incontrato un monaco tibetano e sono diventata buddista. Sono andata più volte in India e, dopo avere conosciuto quella realtà così diversa dalla nostra, mi sono impegnata nell' aiutare gli altri. Sono stata buddista per parecchi anni».

E poi?
«Poi, cinque anni fa, ho avuto la "chiamata" di cui le dicevo prima. Un giorno, quando ero ancora buddista tibetana, sono entrata nella chiesa di Santa Brigida a Roma, in piazza Farnese, per fare delle ricerche sul personaggio di Cristina di Svezia, che fu regina dal 1632 al 1654 e che a ventisette anni si convertì al cattolicesimo rinunciando al trono».

Come mai faceva ricerche sulla regina Cristina di Svezia?
«Sono sempre stata colpita dal la sua figura, dal suo coraggio. Mi interessava capire le ragioni che l'avevano spinta alla conversione Quindi, in quella chiesa, dato che santa Brigida era svedese, cercavo qualche segnale».

E lo ha trovato?
«Appena sono entrata c'era la Messa recitata in svedese perché c'era un gruppo di turisti che veniva dalla Svezia. Così, mi sono messa anch'io ad assistere aIla funzione. Alla fine mi si è avvicinata una suora e mi ha chiesto se anch'io ero svedese perché non mi aveva mai visto prima in quella Chiesa.

lo le ho detto di no, che era la prima volta che entravo li e che non sapevo niente di santa Brigida ma che mi sarebbe piaciuto avere qualche informazione. Allora, la suora mi ha invitato a salire con gli altri turisti al piano di sopra dove c'è la casa di santa Brigida. lo mi sono messa in coda, nel gruppo».

Infatti, lei si è sposata due volte ma in Comune. Come mai non lo ha mai fatto in chiesa?
«Perché quando mi sono sposata era il periodo in cui ero buddista. Comunque, sono convinta di essermi sposata solo perché dovevo assolvere un compito».

A che cosa si riferisce?
«Credo che il mio compito sia stato quello di aiutare, con i miei due matrimoni, altre persone. lo ho dedicato la mia vita ai figli che i miei mariti hanno avuto dai loro precedenti matrimoni. Claudio, il mio primo marito, ne ha tre e anche Adriano ne ha tre. Purtroppo, non sono riuscita ad avere figli miei. Ci ho provato ma ho perso quattro figli».

Che cosa ha visto, dunque, che l'ha colpita?
«Quando sono arrivata nella stanza di santa Brigida ho visto che sulla sinistra c'era un quadro che rappresentava la morte della santa, avvenuta su un'asse di legno. Poi, da un'altra parte, ho visto che quell' asse di legno era proprio in quella stanza. E stava lì, sotto una reliquia di santa Brigida.
Tutti gli altri erano in coda per ammirare la reliquia, un ossicino del suo corpo che si era conservato. lo, mentre mi avvicinavo, pensavo: "Come sono strani questi cattolici che si emozionano per una reliquia". A dire la verità mi faceva anche un po' impressione.

Quando è arrivato il mio turno ho toccato con il palmo della mano l'asse e in quel momento sono caduta in ginocchio, senza che lo volessi, con le braccia raccolte. Subito ho temuto di essermi rotta le ginocchia perché ho sentito un grande rumore provocato dalla caduta. Però non avevo male. Quindi, ho capito di avere ricevuto la "chiamata"».

Ma che cosa ha sentito esattamente?
«Un istante dopo essere caduta in ginocchio ho visto arrivare da un angolo della stanza una grande luce che mi è entrata nella testa e in mezzo a questo cono di luce c'era la scritta: "Castità"».Che cosa ha pensato in quel momento?
«lo sono sempre molto ironica. Anche quando mi rivolgo al Signore spesso faccio delle battute di spirito. Quindi, in quel momento, dopo avere letto la parola "Castità", ho guardato in alto e ho chiesto rivolta al Cielo: "Ma fino a che ora devo essere casta?". Comunque, a parte gli scherzi, ho subito capito che si trattava della "chiamata", che stavo ricevendo un dono incredibile e che avrei dovuto ubbidire a quella luce».

Ma che cosa intende quando dice di avere visto la luce?
«Intendo dire che ho visto quella luce "particolare" che raccontano di vedere anche le persone che escono dal coma».

Lei però non è stata in coma.
«Lo sono stata nel momento in cui sono venuta al mondo. E, anche se ero neonata, è un' esperienza che non ho mai dimenticato».

Che cosa le è capitato da neonata?
«Sono nata prematura, ho bevuto il liquido amniotico e avevo il cordone ombelicale avvolto intorno al collo: ho rischiato di morire. È stato in quel momento di passaggio tra la vita e la morte che ho visto quella luce. Quindi, quando l'ho rivista davanti alla reliquia di Santa Brigida l'ho riconosciuta. In quel caso, sono convinta che santa Brigida, attraverso la luce, mi volesse trasmettere un messaggio ben preciso».

Quale?
«lo allora stavo con una persona. Brigida mi ha voluto fare sapere che quella non era la persona giusta per me. Anche perché nella luce, oltre alla scritta: "Castità", mi è apparso: "Amore vero è matrimonio in chiesa"».

Quattro?
«Sì, sono rimasta incinta quattro volte, due nel primo matrimonio e due nel secondo. Ma non sono mai riuscita a portare a termine le gravidanze. All' epoca ho sofferto moltissimo, credevo di non riuscire più a vivere. Solo adesso mi rendo conto che il Signore per me aveva in mente un altro disegno. Infatti, poi, mi sono occupata dei figli che i miei mariti avevano già: loro avevano bisogno di me.

Ci tengo a precisare che non mi sono mai posta come una seconda madre nei loro confronti perché ero troppo giovane ma come un'amica, una confidente. Quando loro sono diventati maggiorenni non hanno più avuto bisogno di me, quindi poco dopo anche i miei matrimoni sono terminati. Si vede che era finito il mio compito. Del resto ho avuto la "chiamata" proprio poco dopo il divorzio da Galliani».

Invece, il compagno che aveva quando dice di avere avuto la "chiamata" che fine ha fatto?
«Premetto che non è stato facile all'inizio vivere in castità. Ovviamente ho dovuto fare molti sacrifici. A ogni modo, dopo avere visto la scritta: "Castità", sono andata a casa e gli ho detto che da quel momento avrei vissuto in castità. Lui mi ha chiesto se mi sembrava il momento storico adatto per fare scelte del genere ma io gli ho risposto che lo Spirito Santo sceglie le persone e non i momenti. Così siamo rimasti amici. E io da cinque anni vivo in castità».

E ora come trascorre le giornate quando non lavora in TV?
«La vita spirituale è molto intensa. Vado a Messa tutti i giomi e prego molto. In questi giorni, mi sto preparando per il 10 ottobre, che è una data molto importante: sono dieci anni che santa Brigida è stata nominata compatrona d'Europa da papa Wojtyla. A breve, comunque, riprenderò la trasmissione Tutto benessere su RaiUno. Ma sarà tutta nuova, evoluta rispetto alle edizioni passate. Infatti, voglio parlare della salute in rapporto alla fede. Quando non lavoro in TV passo molto tempo in Svezia».

Che cosa fa in Svezia?
«Vado nella città di Vadstena dove santa Brigida ha costruito un monastero. Dormo proprio dalle suore. Ma non è casuale che io vada là. Ho ricevuto un segnale. Mentre ero ritirata in preghiera durante una Messa di Natale nella chiesa di Santa Brigida ho sentito una voce che mi diceva: "Vadstena". lo non l'avevo mai sentito prima quel nome. Solo dopo ho saputo dalle suore che là santa Brigida aveva costruito la sua Chiesa».

Il suo ex marito Adriano Galliani che cosa pensa della sua nuova vita?
«È contento per me. lo cerco di convincerlo a venire anche lui a Roma da santa Brigida e poi ogni volta che lo vedo gli dico: "Vai a confessarti". Sento che il mio compito ora è quello di raccontare la mia esperienza a tutti».

Come mai se ha una fede così forte ora non si fa suora?
«Perché purtroppo non ho avuto la "chiamata" per farmi suora. lo chiedo sempre a Dio di farmi questa grazia. Vorrei tanto indossare l'abito. È difficile vivere come faccio io senza essere una suora. Se lo fossi, vivrei in un monastero e mil sentirei protetta. Ma la suora chel mi segue nel mio percorso spirituale, quando le ho chiesto aiuto le ho esposto il mio desiderio, mi ha detto: "Santa Brigida non era suora. Si può diventare sante anche senza essere suore"».