{{IMG_SX}}Roma, 27 aprILE 2008 - «Sì, purtroppo è vero. Marilyn Monroe e io abbiamo avuto una storia d'amore. È durata soltanto tre mesi ma io ero pazzamente innamorato di lei. Solo che stare con lei era un inferno e io, alla fine sono fuggito». La rivelazione arriva da Carlo Croccolo, 81 anni, il simpatico pescatore Totonno della fiction «Capri», che racconta un insospettabile passato di playboy, e nientemeno con la donna ritenuta la più bella della storia del cinema: Marilyn Monroe.


L'attore ha svelato i curiosi dettagli della breve e tormentata love story in un'intervista esclusiva pubblicata da «Tv Sorrisi e canzoni» nel numero in edicola domani. «Ho conosciuto Norma (il vero nome di Marilyn era Norma Jean Baker) nel periodo peggiore della sua vita: sarebbe morta circa un anno dopo, nel 1962. Lei era appena uscita da una casa di cura e stava combattendo con una brutta depressione arrivata dopo la fine della storia con Yves Montand. Lui l'aveva trattata malissimo e lei aveva sofferto molto, come era accaduto anche con Arthur Miller, il suo terzo marito, un mascalzone che la maltrattava e la picchiava. L'ho incontrata a una festa a Los Angeles, attraverso Sammy Davis e l'entourage del presidente John Fitzgerald Kennedy. Io me ne stavo in disparte finchè non ho visto lei. Abbiamo iniziato a parlare e poi... È cominciata così, come cominciano tante storie»

 L'attore, però rivela una dettaglio che rischia di minare l'immagine della donna che è diventata il simbolo universale del fascino femminile. «Marilyn era stupenda anche se aveva un pò di cellulite. Quando è iniziata la nostra storia, Norma già prendeva eccitanti e beveva. Il suo fisico aveva cominciato a risentirne. Per tutto il tempo che siamo stati insieme ho fatto di tutto per farla smettere. Purtroppo non ci sono riuscito.
Certo, non era facile fare il cavalier servente, nemmeno per una donna così straordinaria, ma era l'unico modo per stare insieme a Norma. Dovevi accettare tutto di lei, anche il fatto che, magari ubriaca, conosceva uno e spariva con lui per giorni. Io l'ho accettato finchè, un giorno, non ce l'ho fatta più e sono fuggito».